L’omaggio Pitacorico

Oggi termina il quinquennio dell’amministrazione di Giancarlo Garozzo. L’omaggio Pitacorico al Sindaco uscente… vogliamo ricordarlo così.

Lo Sceicco Saleh Salem Bahwini dona al Sindaco Garozzo il progetto del nuovo solarium di Calarossa in calcestruzzo e oro. Il Sindaco si è sdebitato offrendo al principe arabo due vasetti di caponata d’amare e l’usufrutto per 2 anni dei consiglieri Rabbito e Malignaggi!

Il Cocktail come metafora

Trovo un po’ pretestuosa la polemica sui lavori nella piazza d’armi davanti al Maniace. Ho visto il rendering del progetto e mi è piaciuto. Ne ho apprezzato la semplicità e l’effetto d’insieme che non snatura il luogo ma anzi, lo migliora. Ho immaginato una piazza piena di gente, i turisti seduti dopo la visita al Castello, i dipendenti regionali con gli occhi fissi sull’orologio per chiudere tutto quanto di loro competenza e scappare a casa, le aiuole curate, lo spazio per i bambini, un tramonto con uno scorcio mozzafiato e un cocktail fatto bene, come nelle più belle città del mondo. Il cocktail è una metafora: nel resto del mondo, miscela codificata di elementi in equilibrio; a Siracusa (tranne le dovute eccezioni), aggregato casuale di sostanze diverse. Se sei amico del barman, quello ti cafudda due litri di gin pensando di farti un piacere; se sei o sembri un turista sprovveduto ti capita un bicchiere sbeccato o un drink senza ghiaccio. Ma perché in questa città non si riesce mai a trovare un equilibrio tra il gin, il ghiaccio e la tonica? Tra lo sfruttamento senza scrupoli e l’abbandono? Tra il bene comune e il rendiconto privato? Tra la polemica legittima e macchina del fango? Io non so come andrà a finire questa storia, mi piacerebbe dare per scontato che la realizzazione finale rispecchierà il progetto approvato dalla Soprintendenza e che nessuno stia commettendo degli abusi. Ma questa è Siracusa e il dubbio lo chiariranno solo i tecnici e non  i moderatori dei forum sui social né i trombati alle elezioni passate. L’idea di una piazza aperta a tutti, con dei servizi per chi la fruisce, con affaccio sul mare e vista sul meraviglioso Castello Maniace a me sembra una conquista per tutta la città. Se la cosa dovesse trasformarsi in un pauroso ecomostro, tavolini e sedie spaiate, fritto misto e piatti di plastica, l’ennesimo ristorante con produzione intensiva di feto e olezzi, orrenda musica da discoteca tutte le sere, beh, ci sarebbe di che incazzarsi e chi la gestisce dovrebbe risponderne alla città. Non sarebbe quindi il caso di chiedere delle rassicurazioni sull’aspetto qualitativo della faccenda? Perché signori, il canone annuale che pagate è irrisorio e un punto di ristoro in quel sito strategico, 15.000 euro li tira su in un attimo. Per cui, gentili gestori vincitori del bando del Demanio, impegnatevi a garantirci la qualità, garantiteci uno standard da città europea, garantiteci una programmazione culturale di alto livello (questo lo state già facendo), garantiteci il rispetto di quei luoghi e di non ammorbarli con oli esausti e scorcie di cozze, garantiteci un spazio aperto a tutti e non sottomesso alle logiche commerciali dell’introito ad ogni costo, garantiteci, se siete in grado, un gin tonic fatto come si deve.

È subito Italiamania

Per rimpinguare le casse, il Comune di Siracusa pronto a commercializzare in tutto il mondo l’action figure del Sindaco neoeletto. Già in produzione le prime cinque linee di prodotti:

Italia Green, con bicicletta e abito biodegradabile;

Italia Beato, con saio e sandalo Birkenstock;

Italia Pizzuto, etereo e imbronciato;

Italia Cicisbeo, impreziosito da una miriade di accessori pregiati;

Italia Teddy Boy con giubbetto di Pelle e sneakers ai piedi.

Triplo salto mortale

Resto sempre estasiato da quelli che saltano sul carro del vincitore, in particolare da chi riesce a farlo con leggiadria spudorata, con una nonchalance impudente. Te li ritrovi lì e ti fanno credere che ci sono sempre stati. Sono maestri di trasformismo, bipolari dell’accattonaggio, artisti della piroetta. Per molti è sopravvivenza, posso capirlo, ma alcuni proprio li detesto e sono quelli che massacrano lo sconfitto, quelli che fino a ieri erano pronti a immolarsi per lui ed oggi lo disconoscono, lo criticano senza pietà, lo offendono e lo deridono. Parafrasando Kurt Vonnegut: per favore, un po’ meno viscidume e un po’ più di dignità.

Torniamo alle cose serie

Archiviata l’elezione del nuovo sindaco, si ritorni a parlare dei temi importanti, si ritorni a parlare di Premio Tiche!

La Poesia Pitacorica in concorso:

 

Pioggia che cadi acida sulla città d’amare,

avvolgi quel semaforo intelligente che regola senza regole

il caos di un mattino di giugno.

Lo strillare impunito dei clacson impazziti si fa canto soave e s’addensa

e accompagna l’attesa incompiuta del verde contemplare di luci.

Solo una mano può metterci in salvo,

solo la tua, Vigile Urbano. 

È arrivato il momento di lasciare quel bar.