Via Necropoli Grotticelle mi ricorda Tijuana,
serpentoni di auto procedono a passo d’uomo,
nanni alla guida di Panda e di Matiz tentano improbabili inversioni a U in salita,
grattano la frizione e chiedono a quelle auto quello che non possono più dare.
Suv da 200mila euro guidati da malacarni tatuati superano a destra auto di vigili come se nulla fosse.
Moto appagnano sui marciapiedi,
un ape calessino sfreccia a velocita folle al centro della carreggiata,
rischia di travolgere una coppia che tenta di attraversare su quelle che una volta erano strisce pedonali ma adesso sono solo un lontano ricordo sbiadito dal tempo e dall’incuria.
L’ambulante che vende “cilieggi” è sempre messo di sbieco, in mezzo alla strada,
mi costringe a fare una gincana.
Sul marciapiede non ci sono Mariachi.
Procedo lentamente e vorrei il cambio automatico,
mi soffermo a guardare dentro le auto che incrocio,
gli occupanti hanno le facce tirate, le espressioni feroci,
alcuni litigano,
li vedo gridare ma non posso sentire, vedo solo le loro facce che sputano rabbia, odio.
I bambini piangono.
La radio, sembra uno scherzo,
parla di classifiche sulla qualità della vita,
sospiro,
ingrano la seconda,
il peggio è passato,
sono quasi da Padula.
