A tutti i folli, i solitari, i pitarri, gli spittuni e la gente per bene. Quelli con le quattro frecce fermi sulle strisce pedonali e quelli manco le mettono; quelli che è tutto un pretesto e quelli che questo lo dice lei; quelli che restiamo umani e quelli che di umano hanno ben poco; quelli che le piste ciclabili non passa l’ambulanza e quelli che ci vanno con lo scooterone; quelli che non raccolgono la cacca del cane e quelli che la pestano; quelli che telefonano ai Vigili Urbani e non risponde mai nessuno; quelli che si svegliano presto; quelli che annaffiano le piante nei vicoli di Ortigia o sui balconi di Neapolis; quelli che differenziata non ne faccio perché tanto poi buttano tutto assieme; quelli che non pagano la Tari; quelli che lavorano coi bambini dei quartieri a rischio; quelli delle apicalessino e quelli dei boat tour; quelli che a Capodanno hanno dieci gruppi su WhatsApp e poi non fanno niente; quelli che solo caipirinha alla fragola e quelli che la Vecchia Romagna già nel primo caffè del mattino; quelli del cavallo e sbizzero e quelli che ci mettono pure i camperetti. Quelli che corso Gelone è come gli Champs-Élysées; quelli che la pizza non è bruciata, noi la facciamo così; quelli del fritto misto solo coi calamari; quelli che il Corvo glicine caldo a venticinque euro; quelli che cercano sempre di propinarti il cerniotto di venti chili da fare alla matalotta; quelli del Cenone di Capodanno con il crumble, il dressing, il chutney e il cavatello homemade; quelli col pos sempre rotto; quelli che passeggiano quando tira il vento e il lungomare è deserto; quelli che si fregano la tassa di soggiorno; quelli che sparano i fuochi d’artificio ogni notte; quelli che viva Santa Lucia prima Dio e dopo Idda; quelli dei biglietti gratis al Teatro Greco e quelli che pagano sempre; quelli che la zona industriale è ancora la Sincat; quelli che hanno le macchine con l’adesivo Camel Trophy Borneo ‘85; quelli che la tua invidia è la mia fortuna; quelli che solo destagionalizzando e poi non sanno che diavolo vuol dire; quelli che guardano le onde; quelli che aspettano le barche che entrano in porto; quelli che accolgono gli ultimi; quelli che e io pago e poi non pagano mai niente, quelli che sono sempre loro e non ce ne libereremo mai, quelli che dicono ambo quando esce il primo numero alla tombola; quelli che hanno sprecato tutte le occasioni; quelli che hanno paura del tempo che passa; quelli che hanno avuto una brutta notizia; quelli che cercano un cestino; quelli che trovano l’amore; quelli che si ricordano tutto e quelli che non sanno niente; quelli che fotografano la spazzatura e quelli che coi refusi sulle sotories di Instagram; quelli che cantano sottovoce; quelli che non sanno perdere; quelli che non sanno vincere; quelli che sono l’opposto di quello che postano; quelli dell’offerta culturale a spese degli artisti; quelli che si credono artisti; quelli che si indignano; quelli che se ne fottono; quelli che scrivono le lettere e quando finisci di leggerle hai gli occhi pieni di lacrime; quelli che sono nati ieri e quelli che sono rimasti bambini; quelli che Siracusa è troppo bella; quelli che si sentono fregati; quelli che sono rimasti soli; quelli che scappano via e quelli che rimangono qui.
Buon Anno da Archimete Pitacorico.

Buon anno.
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Grazie ad archimetepitacorico per un altro anno di sorrisi. Buon Anno….e Siracusa alla fine é sempre bellissima
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