Sarebbe un grande risultato se il clamore suscitato da gettonopoli – che porterà sicuramente ad un ridimensionamento delle spese – faccia crescere nei cittadini siracusani la necessità di trasparenza, il bisogno di verità e la capacità di discernere tra una politica fondata sull’etica e un’altra preda della mediocrità e dell’indecenza. Generalizzare e attaccare tutti non ha mai portato da nessuna parte anzi è sempre stata la strategia per mandare tutto all’aria e non cambiare niente. I cambiamenti veri, quelli epocali, sono frutto di anni di tentativi, di vittorie, di compromessi e di sconfitte. Per questo diffido dei consiglieri comunali barricati (non tutti, alcuni hanno presentato proposte di riforme sui gettoni di presenza in tempi non sospetti) che difendono e giustificano senza pudore le 1200 commissioni e questo modo sfrontato, strafottente e offensivo di fare politica. Così come diffido di manifestazioni e manifestanti (non tutti ovviamente, indignarsi era lecito) che si lasciano trascinare nella protesta dai trombati delle precedenti elezioni, frementi di entrare in consiglio comunale e riunirne 1900 di commissioni, alla faccia nostra. Consiglieri arroccati e manifestanti trombati sembrano legati a doppio filo ad un modo di fare politica che sarebbe ora di emarginare e di superare per sempre. Purtroppo la malafede del consigliere ignorante è superata dalla reazione scomposta del cafone di strada che insulta e sputa. Esiste ancora gente che non si riconosce né con gli uni né con gli altri. Perché nonostante il populismo, l’ignoranza, le miserie umane e la facile antipolitica, questa città è nettamente migliore di quella che sembrerebbe essere.