La Cucinotta in città… avvistata in zona Borgata, si è concessa alle foto dell’inviato pitacorico.

Ma mi chiedevo, ma è possibile che non ci sia un’ordinanza che venga fatta rispettare? Carico e scarico, parcheggi apicalessino, decibel, dehors, rifiuti ristoranti, fumi puzzolenti, decoro urbano, minchia, una, una sola, per dare un appiglio, qualcosa che faccia credere che non sia tutto perduto. E invece niente, ogni giorno le stesse infrazioni, le stesse moto sopra i marciapiedi, gli stessi carrellati degli stessi ristoranti debordanti di rifiuti di ogni genere alla faccia dei giorni di conferimento, gli stessi atteggiamenti aggressivi di questo nuovo terrificante terziario a cui è stata regalata la città. Come si fa a non vedere? O ancora peggio, come si fa a vedere e non intervenire? Eppure basterebbe così poco.
– Ma unni ma puttatu!!! A nun era megghiu na canne e sbizzero?
– Avà Macco, a come sei un pitarro. Lo vedi che non capisci niente, viri ca ogni tanto pò canciàri… sempre stu cavaddu…. cavaddu e pollo, pollo e cavaddu…
– Va bene, tranquilla, canciamu… Ma ca chi ni fanu manciare?
– Possiamo prendere l’humus, le frittelle di ceci e lenticchie, vedi, vedi, fanno macari il bugghe di soia, lo spezzatino di seitan con prugne e arachiti… che dici?
– Ma veramente… Fosse mi piglio sulu i patatini fritti e poi chiù taddu ni pigghiamu u gilato…
– Macco, non le fanno le patatine, ti puoi prendere sti crunci stic carota e babbabietola…
– Senti amore… io sugnu tradizionalista po manciari… amuninni prima ca veni u cammarere, piffauri… poi ci tonni cu ta soru ca macari a idda ci piaciunu sti cosi…
– Mpare ti ho visto ni Docce e Gabbana a Teatro Greco.
– Ma a chi?
– A tia, su Feisbuc… tuttu allicchittato.
– Impossibile, non ero io, stai sbagliando…
– Chi fa, t’affrunti?
– Ma picchì m’avissi affruntare? Solo ti sto dicendo che non ero io… non ero lì.
– Io ci stava iennu, elecante, ma poi mi siddiai…
– Eri invitato?
– No, ma me cucino Giancallo era sechiuriti.
– …
– Sechiuriti all’ingresso, mpare…
– Tipo Malibù…
– Mi pigghi po culo?
– No, però mi pare difficile che…
– Femmiti docu ca u chiamamu subbito…
– Dai no, ma che ti deve dire…
– Aspè… Pronto Giancallo, viri ca sugnu o bar e c’è uno ca nun ci criri ca travagghiasti come sechiuriti ni Docce e Gabbana
– Ma mica non ci credo, è che…
– Ah, alla fine non t’ana pigghiatu? Non ci travagghiasti? Vabbé, niente niente. Ciao, ciao.
– Colpo di scena!
– Minchia viri chi su bastaddi… non n’ana pigghiatu…
– E va bè, futtitinni dai…
– A cetto, ma poi cu c’era? Un pugno di Mao Mao tutti allicchitati!
D&G, cambio di programma improvviso: il party finale si sposta dal Maniace allo Speak Easy.
Marzamemi, per rendere l’atmosfera del borgo marinaro ancora più autentica la produzione D&G ha programmato anche una gigantesca rissa tra gli intervenuti.
Impazza il video della Kardashian che sceglie un’anguria da Parisi!
Helen Mirren sul monopattino lancia sacco di rifiuti davanti al Vermexio, la soddisfazione del Sindaco.
Dopo giro con l’apecalessino e l’assaggio della mozzarella di Bordieri, Sharone Stone acquista villetta al Club A Fanusa.
Tentano la truffa dello specchietto, arrestate a Bosco Minniti Heidi Klum e la figlia Leni.
Jennifer Lopez paparazzata ad Agnone Bagni: rinuncio all’evento D&G per un pane cunzato.
Sta bene Deva Cassel, la figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, galeotta fu la “cipollina” ingurgitata poco prima di salire in passerella.
Pacco sospetto alla Marina, intervengono gli artificieri. Dai primi rilievi non si tratterebbe di un ordigno ma di un cartoccio di stagnola altamente instabile e contenente un pericolosissimo accostamento di cosciotto, sassaemayoness, ogghiurepipi, tabbasco, funchetti (forse chiotini), cipuddaigiarratana e sbizzero.
Arriva l’ok dell’Asp: Ellen Pompeo di Gray’s Anatomy trasferita al Pronto Soccorso del G. di Maria di Avola.
Rimpasto al Vermexio, fuori Pantano dentro Kitty Spencer, a lei le deleghe Edilizia Scolastica, Trasporti e Diritto alla Mobilità, Protezione Civile.
Rimbalzate all’ingresso! Lupita e Anitta, 300 milioni di follower in due, non riconosciute da Peppe, un Bodyguard di Misterbianco, licenziato.
Dopo la gaffe con Sharone Stone che gli aveva chiesto “What’s Your name?” ricevendo come risposta un pollice alzato come a dire “Apposto!”, il presidente Micciché non si è fatto trovare impreparato e ieri, alla domanda di Christian Bale “How are You?” ha risposto prontamente “Gianfranco Miccichè”.
Questo incontro tra idiomi, miti, leggende, forme e sostanze di chi lavora sotto il sole per imbellettare una città devastata dall’incuria e dal tempo, pittando ringhiere (Anceloooo quanti mani ri viddi c’ha rato ca, risgaziato), decespugliando foreste cresciute sui pochi marciapiedi percorribili e le modelle, bellissime, che scendono dai Van con i vetri oscurati (Minchia Saro, talè chi minne iavi chista!) un po’ spaesate su dove andare (Ehi signorina, scusa no di là, andare dall’attra patte… le attre racazze sono andate dall’attra patte, andare diritto devi andare) è forse la cosa più genuina di tutta questa gigantesca messa in scena firmata D&G (A cetto ca su belle… ma ppi mia megghiu na racazza assistimata ri ca… chissi su ampienti tinti sono… trocate, non manciano, tutti anoressichi… ti pare ca è acqua frisca?).
Accolti con tutti gli onori del caso a Palazzo Vermexio, ai due stilisti, con la scusa del libro degli ospiti illustri, sarebbe stato fatto firmare un cambialone in bianco che – fanno sapere dallo staff del Sindaco – servirà ad estinguere parte dell’enorme evasione Tari e finanziare il progetto “Bees Mobility” che punta a rivoluzionare la mobilità nell’intero centro storico attraverso l’obbligo di acquisto da parte dei residenti di Ortigia di un ape calessino pro capite. Il restante denaro dovrebbe essere equamente distribuito nei progetti “Sì ai mercanti nel tempio”, per ridare dignità ai banchetti dei boat tour sparsi sui marciapiedi e raggrupparli tutti all’interno della chiesa di S. Lucia alla Badia e “Scoppolaricchialo Avantinsieme”, un programma in collaborazione con l’Università della strada per il ripopolamento dei fondali marini con piccoli molluschi di plastica creati da un’artista locale.