Il nanno is back

Niente, il libro è finito, non so nemmeno se si possa chiamare romanzo. C’ho messo più tempo di quanto avevo previsto, lo manderò un po’ in giro. Se non dovesse prenderlo nessuno, ne stamperò a mie spese cento copie e le donerò a Nuccio, affinché possa omaggiare i clienti più affezionati.

Donatella mi ha visto nervoso e io le ho raccontato di questi nanni bastardi, di come non smettessi mai di pensarci, di quanto mi facessero tornare in mente i Gremlins quando si trasformano, solo che qui, tra questi debosciati, il capo non aveva un ciuffo bianco ma un giubbotto blu. Mentre mi sfogavo, in tv è passato lo spot della Barilla con la voce della Loren che invitava gli italiani a resistere e restare a casa. In video, accarezzate dalle note soavi del tema iconico degli anni’80, scorrevano le immagini delle piazze deserte delle più belle città italiane, tra queste anche la piazza della mia città. È stato un attimo, un flash e ho gridato: «ma che cazzo è? Torna indietro, torna indietro!». Donatella non capiva. «Dammi il telecomando, presto!» Le ho strappato il telecomando dalle mani e ho premuto il tasto rewind, mi sono appiccicato alla tv e ho avuto la certezza: lì, in quello spot accuratamente girato nelle piazze deserte, c’era il nanno col giubbotto blu. Era solo un fotogramma, si intravedeva all’orizzonte, all’angolo della chiesa di Santa Lucia alla Badia, dove Piazza Duomo si stringe e si stempera in via Pompeo Picherali. Non potevo crederci: «ma ti rendi conto – ho detto a mia moglie – è lui, quel bastardo del nanno col giubbotto blu! Ma poi, è incredibile, ma come è possibile che questo se ne vada in giro impunito? Ma non è che è uno dei servizi segreti?».

Viunciullo alla Lega, giubilo tra i sostenitori

I più informati sostengono che dopo aver bevuto da un ampolla contenente l’acqua del Dio Ciane, l’ex deputato regionale Enzo Vinciullo abbia ufficializzato il suo passaggio alla Lega come nuovo responsabile provinciale del partito di Matteo Salvini. La segreteria politica dell’onorevole è stata presa d’assalto da una folla di sostenitori in giubilo che hanno inneggiato al loro idolo chiedendo a gran voce l’indipendenza di Bosco Minniti e la secessione di Tivoli, mentre sui balconi spuntavano i primi striscioni: “ Ghe pensi mi”, “Lentini Ladrona”, “Siracusa in Padania – Ciuriddia in Tanzania”. Molto ambizioso il programma politico che al primo punto prevede l’obbligo di inserire l’articolo davanti a qualsiasi nome proprio (il Turuzzo, la Concettina, il Pippo, ma anche Il Frittitta, lo Scapellato, il Cugno). Il neo responsabile ha voluto ringraziare tutti gli intervenuti con un buffet a base di bagnacauda, pizzoccheri, cassoeula alla matalotta e polenta e osei.

Arazzi

Nuovi arazzi al Vermexio, i vecchi, distrutti da un incendio che nessuno si ricorda. Saranno esposti in occasione di eventi particolari, processioni e ricorrenze. Con voto all’unanimità, la giunta ha individuato e scelto i soggetti da rappresentare, agli artisti locali scartati dal bando di democrazia partecipata, il compito di realizzarli.

Il primo arazzo mostrerà un soggetto bucolico tipo parco Ozanam, con al centro della scena un giovane Francesco Italia, con saio da francescano e mocassino di Gucci, che parla con gli animali della foresta e con alcuni ex consiglieri comunali.

Il secondo vedrà Italia in tunica bianca e piano di zonizzazione acustica in mano, mentre divide le acque della fontana delle papere e conduce la sua la giunta in salvo dai linciaggi dei residenti ortigiani inferociti.

Nel terzo, dal vago sentore biblico, Italia si reca sulle montagne di Cugni e riceve dal CGA le tavole della legge per governare la città.

Hello, bye bye, auf wiedersehen, goodbye

Improcedibile, irricevibile e inammissibile. Il Tar pone fine alla lunga telenovela sullo scioglimento del consiglio comunale di Siracusa bocciando il ricorso presentato da undici consiglieri decaduti. Pur rigettando il ricorso, i giudici hanno tenuto a precisare che: “Una città senza consiglio comunale è come un cavallo senza sbizzero”.

Cashback

– Sono quintici euri…

– Ok, ha il Pos per il cashback?

– …

– Il cashback, quel rimborso dello Stato per gli acquisti con moneta elettronica…

– Ah! Cetto, cetto…

– Ecco a lei…

– No, qui solo contanti.

– Ma se mi ha appena detta che aderisce.

– No, no, a quale… peró se vuole ci faccio lo scontrino normale.

Senza Maschere

Ieri ho visto Harry Potter, era fermo davanti a Zara e suo papà cercava di convincerlo a fare un incantesimo per fare uscire la mamma dal negozio, poi, sul ponte umbertino, c’era uno Spidereman con una spada da moschettiere e una busta di coriandoli, un kiwi addormentato dentro un passeggino e due fratellini vestiti da PJ Masks o Superpigiami che salivano sui posti dietro di un gigantesco SUV posteggiato sulle strisce pedonali vicino la Marina. Tutti gli altri bambini che ho visto erano in borghese e la cosa mi ha messo addosso un po’ di malinconia. Ho pensato alle mie maschere nel corso degli anni: Coccinella; Superman; Sceriffo con doppia pistola a caps; Zorro; Punk londinese in una versione sui generis, molto più simile agli stilemi glam di Jem and the Holograms che ai Sex Pistols o ai Clash; Mimì Metallurgico, Cardinale e Slash dei Guns n’ Roses. ho pensato alla schiuma da barba con il tappo modificato, sciolto con l’accendino e con l’ago per permettere alla bomboletta di spruzzare più lontano possibile, alla cacca finta e al pacchetto di gomme con la molla. Ho pensato al mio vestito da Zorro, sapientemente confezionato da mia nonna Michela, con quella camicia di seta con le maniche a sbuffo e i polsini ricamati, i pantaloni di raso nero, il mantello con i bottoni al collo e grazie al quale, alla festa al Trabocchetto, diedi il mio primo bacio ad una principessa.

Il carnevale in qualche modo ha sancito il passaggio da bambino a giovane uomo, ma non per l’episodio del bacio alla principessa profumata, quanto per quello che avvenne qualche anno dopo, a Palazzolo Acreide. Durante la sfilata dei carri allegorici, in mezzo alla bolgia di maschere che saliva verso la piazza centrale del paese, mio padre indicò una persona e mi disse: “guarda quello, si è vestito a Bazzano”. Ma come è possibile pensai, Bazzano era un amico di mio nonno, giocavano insieme a carte, vestiva sempre in maniera impeccabile e zoppicava vistosamente dalla gamba destra. Mica era uno famoso! Mi voltai per osservare quest’uomo che indossava un completo grigio, un cappello di feltro grigio e che affrontava la strada in salita con passo inconfondibile. Rimasi attonito per qualche secondo, poi improvvisamente capii: era proprio Bazzano, quello vero.

Dopo il Pizzolo è la volta del Maremonti

Dopo il Pizzolo di Sortino, diventato un marchio registrato, il Comune di Siracusa accelera l’iter per la registrazione del panino Maremonti. Una tipica ricetta entrata nel cuore dei siracusani e nata dall’abbraccio tra due eccellenze gastronomiche: la carne di cavallo ed i camperetti e con l’aggiunta di olive cunsate, cetriolini, funchetti, formaggio sbizzero, ogghiu re pipi, tabasco e sassaemayoness. “Sarebbe un traguardo storico – hanno commentato i rappresentanti di Confcavallo e Assopanini – che ridarebbe alla città di Siracusa il lustro e visibilità che merita, favorirebbe la destagionalizzazione turistica e permetterebbe di scalare posizioni nelle classifiche sulla qualità della vita.

“Prima le stradi che sembriamo un ciccuito di motogrossi” – Il glossario dei commenti social sui nuovi progetti ciclabili

– A leviti sindaco fasulino cerca  di sistemare la città per pene

– La nostra cita nelle tue mani e perduto

– Aggiusta i casi popolari ca ni stanu carennu n’goddu medda

– Ma io dico perché non fare cualcosa per il Tivoli e rivalutare la zona che la vete abbandonato.pensate solo zone estive chi cazzu i cervello aviti

– Ti fissasti cu ste biciglette medda

– Più tosto perché non so ripristina il manto stratale ho i tompina

– Ma chi cazzu rici o cucchiti

– Prima le stradi che sembriamo un ciccuito di motogrossi

– E i strade paremu na luna.. Sindaco se vo iucare t accatti gta.

– Vattene da dove sei venuto bestia

– Ai rovinato siracusa e non te lo peddono

 – Ma quali piste ciclabili devi a fare i parcheggi ca uno ti fano la multa che parcheggi non ce ne

– Strate colabroto e munnizza azziccata unni e ghie e vigili che prendere le multe alle macchine ai capito

– Togliete solo spazio e posteggio selvaggi

– O fai tutti i strade cunnutu casi casu tutti spunnati e kini i puttusa

– Queste piste ciclabili sono una assurdità ed un pericolo per la nostra città

– Ocuchiti e peri ca testa un nai

– Ma cu e stu cretino che si piglia a bicicletta e sene va a capo muro di pocco puttatammillo davanti ca c’è lo dico na facci cretino

– Dovevi fare le strade a chi come noi i cittadini automobilisti o con gli sgooter paghiamo u bullu e l’assicurazione no a sti quattru biciciclettari ca nn pagano niente.

– Vi è piaciuto votare coi brogli a un sindaco colla bicicletta e ora chiddu fa le piste ciclabili e u sarausanu muto

Teatro Greco, si amplia l’offerta culturale

Si amplia l’offerta culturale degli spettacoli estivi al Teatro Greco di Siracusa. Alla commedia “Le Rane” con Ficarra e Picone si aggiungeranno 8 rappresentazioni di “Edipo a Sacchitello” con Toti e Totino; un gala sinfonico con l’Arenella Philharmonic Orchestra diretta dal maestro Spampinato; il live di Baglioni insieme al giovane Ancelo, il ragazzo prodigio di viale Tunisi scartato da Italia’s Got Talent ma capace di intonare il “Nessun Dorma” coi rutti e per il gran finale, già sold out, il monologo di Litterio “C’ho detto Eschilo”.