Ricapitolando

Allora, se ho capito bene, pare che il Partito Democratico, riunitosi per definire, una volta per tutte, il nome del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Siracusa, decida di non decidere, o perlomeno, decida di non scegliere il candidato Ferrarini, il dirigente scolastico del Fermi, (per tutti, U Chimicu), suggerito e fortemente caldeggiato dagli altri partiti e movimenti della colazione progressista. Quello che si legge tra le righe della nota dello scandalo inviata ( a tutti tranne a me) a fine riunione dal PD, in un proliferare di buoni propositi, obiettivi condivisi e di subordinate con lo scappellamento a destra, sembra abbastanza evidente: Ferrarini è persona degnissima, ma siccome siamo il PD e i numeri sono dalla nostra parte e l’elezione a Segretaria della Schlein ha portato entusiasmo e ringalluzzito un po’ tutto l’ambiente, beh, alla luce di questo, il candidato lo scegliamo noi e non ce lo facciamo imporre da altri con i sondaggi di gradimento a picco, per cui, siccome però il candidato al momento non ce l’abbiamo (siamo pur sempre il PD, che diamine!), prendiamo ancora un po’ di tempo e vediamo di allargare il consenso anche ad altre realtà civiche. Ora, dato che di altre realtà civiche cooptabili nell’alveo del centrosinistra non è che ce ne siano tante, tutti hanno immediatamente pensato all’Officina di Garozzo (Renzi), Castagnino (ex Fli), Foti (Foti) e Moena Scala (Giarrusso), e chi queste dinamiche un po’ le mastica, ha anche immaginato le parole pronunciate, quelle non pronunciate, i personaggi e le strategie alla base di questa possibile apertura. 

La cosa, ovviamente, non è piaciuta in primis a Ferrarini, che educatamente, ha fatto sapere che a queste condizioni, non può essere interessato ad una candidatura, lasciando aperto solo un piccolissimo spiraglio, ma, soprattutto, non è piaciuta al Movimento 5 Stelle e a Lealtà e Condivisione (oltre che agli altri partiti minori della coalizione) che vanno su tutte le furie e danno all’alleato democratico l’ultimatum: Ora basta, martedì 28, cu c’è c’è, cu non c’è, non c’è!

Ma la coalizione progressista, non si limita a dare l’ultimatum al suo alleato, esprime anche giudizi. Alcuni condivisibili, “sentiamo forte la responsabilità verso la città di parlare un linguaggio di verità e di offrirle un progetto politico chiaro, limpido, riconoscibile e aperto alle migliori energie della società”, altri ingenui: “il progetto di Giancarlo Garozzo in cui convergono disinvoltamente esponenti della vecchia politica del centrodestra e del centrosinistra…”. Welcome to the jungle cantavano I Guns ’n Roses nel 1987, sveglia signori, gli esponenti della vecchia politica di centrodestra e centrosinistra sono dappertutto: Nel PD, nelle civiche, nella frangia sinistra della colazione progressista e perfino nel Movimento 5 stelle, almeno solo per una questione anagrafica. Altri ancora dannosissimi: “Crediamo che il popolo di centrosinistra e democratico, che neanche un mese fa con l’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd ha lanciato un segnale forte di rinnovamento, meriti una candidatura all’altezza delle proprie aspettative”.

Ecco, se c’è una cosa da non fare mai è spiegare al vicino cosa deve fare a casa sua. Insopportabile, nessuno vuole sentirselo dire. Peggio che scotolare la tovaglia con le briciole dal piano di sopra, peggio che parcheggiare la macchina e rendergli difficoltosa la manovra per entrare nel garage, peggio persino che vederlo correre trafelato verso l’ascensore e schiacciare il tasto della salita senza aspettarlo.

Insomma – e torniamo all’inizio di questo pezzo sconclusionato – il PD,  questo PD, non vuole sentirsi dire quello che deve fare, non vuole sentirsi imporre un candidato che non ha scelto e non vuole tralasciare tutti i possibili scenari. 

Che ne sarà di questa coalizione lo sapremo a strettissimo giro, forse qualcuno tirerà il freno a mano, forse verrà fuori una candidatura veramente condivisa o forse franerà tutto e i protagonisti di questa vicenda se ne andranno ognuno per conto loro. 

A destra – al netto di una candidatura unitaria nelle prossime ore – la situazione non sembra migliore.

L’unico che può dirsi soddisfatto di questo scenario è il sindaco uscente, Francesco Italia, che in una situazione così ingarbugliata tra una diretta social da un cantiere, una produzione di Netflix e una birra Messina, non può che fare proseliti.

Abissi

Ho come l’impressione che negli ultimi anni, antropologicamente, la tipologia di turisti che approda a Siracusa si sia modificata in peggio e con essa – ovviamente, le due cose sono in strettissima relazione – anche la qualità dei servizi. Come se la città attraesse con maggiore forza sempre più cafoni da ogni parte del mondo e la famiglia scandinava – per fare un esempio – sia stata soppiantata dalla comitiva di torpi griffati D&G. Te ne accorgi dalle macchine a noleggio in doppia fila o sugli scivoli dei disabili, dalla spazzatura non differenziata davanti al basso adibito a casa vacanze, dalle foto in cinque aggrappati alla colonna del V secolo. Lo so che si tratta di un punto di vista parziale, ma nel mio microcosmo di relazioni, nessuno vuole più venire a Siracusa, nessuno si sogna di farlo. Pur amando questi luoghi, hanno imparato a odiarli profondamente. Preferiscono prendere una casa vicino al mare, fuori dai centri affollati, più isolata possibile. Non vanno più a cena fuori , non fanno più shopping nei negozi di Ortigia ma si limitano a comprare pesce azzurro, pomodori, cucunci e qualche bottiglia di vino. Sono in vacanza a Siracusa ma è come se fingessero di essere altrove e quando li chiami per invitarli e dici “andiamo a mangiarci una pizza a Ortigia?” loro si mortificano e ti dicono “no, no Ortigia no, per favore, soffriamo troppo a vederla ridotta così, venite voi qui, Hans Christian ha imparato a fare il masculino a cotoletta”. 

Dopo le 15:00

All’ottavo giro, totalmente esasperato e scoraggiato, mi sono affiancato a un Suv con targa tedesca che stava facendo manovra per parcheggiare sull’unico stallo residenti disponibile, ho fatto notare al guidatore, un burbero teutonico sulla sessantina, che era parcheggiato in un posto residenti e che rischiava una multa e la rimozione del veicolo, ma lui niente, è rimasto impassibile e poi mi ha detto “Nein”. “Deve avere questo…” gli ho detto deciso, sventolando il mio pass. “Fafanculo!” mi ha risposto senza battere ciglio. Non me l’aspettavo, ho accusato il colpo ma in un attimo ero pieno di rabbia e pronto ad esplodere, avrei voluto insultarlo e mettermi a gridare come un pazzo, ma in macchina c’era mia figlia e non volevo farla assistere a scene pietose, allora in un tedesco maccheronico ho detto “Ich call die Polizei” e lui si è messo a ridere così forte che ha contagiato anche la donna che era seduta lato passeggero e insieme non smettevano di ridere e più ridevano, più mi saliva il nervoso. Allora ho preso il telefono e composto il numero della Municipale. Ha risposto una donna alla quale ho cercato di spiegare quello che stava succedendo e lei mi ha detto: “posso mandarle qualcuno dopo le 15” e io ho risposto “ma scusi, ma sono le 12:50!” e lei “Ha aggiunto, alle 13 finisce il turno, non posso fare niente.” e allora io ho chiesto: “ma, a parte che mancano 10 minuti alle 13, ma quindi in questo lasso di tempo non ci sono pattuglie?” “I turni sono 7-13 e 15-21” ha risposto serafica prima di riagganciare.

Nel frattempo il burbero tedesco che mi osservata dallo specchietto retrovisore, deve aver capito che stavo parlando con qualcuno allora è sceso dall’auto mettendomi una certa agitazione, tanto da farmi ingranare la marcia, pronto a partire in caso le cose si fossero messe male, invece lui, ha girato intorno alla sua macchina, si è piazzato davanti al parabrezza, ha alzato un tergicristallo e c’ha infilato sotto una multa, tirata fuori da una specie di marsupio sportivo che teneva legato alla vita. Ha fatto cenno alla donna che è scesa dall’auto, hanno preso due trolley e si sono diretti verso la loro meta.

Mi sono sentito umiliato, svilito, mortificato, ho messo in moto la macchina e iniziato un nuovo giro della fortuna. All’altezza dei lavori della voragine sul Lungomare Vittorini, c’erano diversi agenti della Municipale allora mi sono affiancato e ho attirato l’attenzione di uno di loro, ho spiegato la situazione, premettendo che mi rendevo perfettamente conto che erano le 13:03 e che stavo chiedendo qualcosa di incommensurabile. L’agente mi ascoltava come fanno gli amici quando stai parlando di una cosa che non rientra nella loro sfera di competenza. Quando ho finito, ha alzato le spalle come a dire, che ci possiamo fare, poi ha guardato l’orologio, l’ho fatto anche io, erano le 13:04 e ho capito. Lui mi ha fatto il gesto di “circolare” e poi mi ha detto “Dopo le 15:00 mandiamo qualcuno, non si preoccupi.”.

Abbandoni (Take 3)

Una coppia di cinquantenni in sella ad uno scooter, accosta e getta nel carrellato dell’organico di un palazzo lungo una strada principale del centro storico un sacchetto pieno di vetro, plastica e carcasse di pesce. Consapevole della probabile reazione, faccio notare ugualmente che almeno potevano usare quello dell’indifferenziata, così, per farla meno sporca. Il tizio alla guida, allora, ha replicato serafico: “A picchì nun ti fai i cazzi toi”. Lei, invece, per stemperare i toni ha optato per un: “Lassalu peddere a chistu, amunìnni”. Avrei voluto insistere e chiedergli una cosa tipo: “Ma voi, favorevoli o contrari alla ciclabile in corso Gelone”. Ma poi ho desistito e ho sospirato uno scoraggiato: “E vabbè”. Lo scooter, intanto, si era allontanato di qualche decina di metri, la “signora” seduta dietro si è voltata e mi ha gridato: “Ancora cca si? Sciesso”.

Teatro Greco, si amplia l’offerta culturale

Una stagione estiva unica nel suo genere quella del Teatro Greco di Siracusa, dove, alle rappresentazioni classiche dell’Inda ed ai concerti pop/rock già in programma, si aggiungono anche due date del “Citrosodina Tour” del giovane Ancelo, il ragazzo prodigio di viale Tunisi capace di coprire 8 ottave con la voce e di scandire “Avanti insieme” e “Di acqua e di luce” coi rutti. Spazio anche alla musica sinfonica con l’Arenella Philharmonic Orchestra diretta dal maestro Spampinato che eseguirà le musiche dei film di Franco e Ciccio. Infine occhi puntati sul teatro contemporaneo con 5 messe in scena di “Edipo a Sacchitello” con Toti e Totino e per il gran finale, già sold out, il monologo di Litterio “C’ho detto Eschilo”.

C’è sempre una soluzione!

Crollo lungomare di levante, arriva la soluzione del Vermexio: “Ci piazzeremo di sopra un gigantesco dehor con tavoli e sedie spaiate”. Intanto, alcuni rumors, darebbero ormai per certo il live dei Negramaro, imbracati, nel crepaccio, evento che sarebbe solo il primo di una serie di concerti di altissimo livello. “Gli artisti vengono da noi per l’unicità delle nostre location – avrebbe dichiarato il sindaco – e quale altra città potrebbe garantire una voragine in pieno centro, per di più con vista mare?”. Molto critici gli ambientalisti, il comitato Ortigia Sangue Blu e Peppe Patti che minaccia un esposto in Procura: “Quella voragine è troppo delicata! Si spostino i concerti nel buco del muraglione di levante all’altezza dell’ex solarium Risossa Mare”.