La settimana Pitacorica

Veleni al Vermexio

Noleggio collaboratori giustizia e pregiudicati per dichiarazioni stampa, intercettazioni e deposizioni. Vergognomi assai ma necessito soldi droga…

Comunque il plurale di curriculum è curricula o al limite, italianizzandolo, curricoli. Mai curriculums o curriccullumm (con tutte le consonanti doppie)… vi prego! Indignamoci come si deve…

Apemunito, sgombero cantine, piccoli traslochi e ritiro, in autotutela, atti di indirizzo, consecutio creative, congiuntivi spensierati, verbali audizioni antimafia, gessati da gangster. Prezzi modici no patrocini onerosi.

Differenziata 2.0

– Scusi Signora, guardi che la panca non può buttarla nel cassonetto!

– Vo viriri ca t’azzicco no culo?

– Ah, ma sta usando il cassonetto della plastica? Mi scusi, allora è differenziata…. Come non detto.

Pensieri sparsi ed aforismi

14729133_2131461363746621_8953190567434071940_nUna volta qui era tutto Padula…

Guidare a Siracusa con la pioggia fa venire un tale nervoso e odio verso il prossimo che se avessi avuto una scheda elettorale avrei votato Trump.

Ricerche empiriche condotte dagli studiosi della Libera Università Archimetea, hanno dimostrato che nel 97% dei casi, dato un gruppo di persone che discute di uno scandalo presunto o reale, il tizio che commenta “e io pago” non ha mai pagato nulla nella sua vita ma vive di intrallazzi, froda il fisco e non rinnova l’RCA dal 1998.

In aeroporto

L’annuncio: Imbarchiamo dalla fila 15 alla 31 viene recepito dal catanese con Buddello!!!14980789_2145507122342045_6907883960783469044_n
Azzicchiti ca, pemmesso pemmesso
– scusi ma lei che fila è?
– quattru.

Una sera in Tv

Guardo Piazza Pulita su La7, dei tre ospiti in studio: Alan Friedman, Rula Jebreal e Giorgia Meloni, non ce n’è uno che parli l’italiano.

Sindacato

Lo confesso, anch’io a volte ho pensato di pedinare un sindacalista. Non per intimidire, ovviamente, ma per scoprire che lavoro faccia veramente… purtroppo dopo il terzo bar ho sempre perso le tracce…

Meridione ed indici economici

14980814_2143856219173802_6675817280571267679_nIndici economici: è lotta tra Svimez e Sbizzer.

Il rapporto Svimez‬ parla di un + 1% di PIL nel Sud Italia e di fuga preoccupante di giovani verso l’estero, ma non tiene in considerazione la crescita esponenziale del Gratta e Vinci quale indice economico del Meridione. Restiamo in attesa del più meticoloso e condivisibile rapporto Sbizzer: che analizza la curva di crescita della carne di cavallo e garantisce una lettura più dettagliata della situazione economica. Per alcuni analisti il dato della carne di cavallo, incrociato con il consumo dei condimenti – in particolare ogghiurepipi, funchetti e sassaemayoness – smentirebbe Svimez evidenziando una situazione tutt’altro che disastrosa e una crescita percentuale esponenziale del CIN (Cavallo interno lordo)…

Ikea ti semplifica la vita

Utente: pe questa ci vuole la colleca?

Commesso: no, puó dire a me.

U: ah, poi ci basta la colleca?

C: non si preoccupi, la posso aiutare anche io. Mi dica?

U: tico, se appoi lo compro questo lavantino, ci vuole la colleca?

C: ma… intende il collegamento idraulico?

U: chissu. Colleca, collecamento. Nama caputu.

Anniversari

Siracusa come Berlino!!! Si celebra il secondo anniversario della caduta del ponte dei Calafatari!15027652_2143171179242306_4794430409784449492_n
Cerimonia solenne a Palazzo Vermexio. Un plotone scelto di Consiglieri Comunali sparerà tre raffiche di gettoni di presenza in aria. Per l’occasione è prevista la presenza di Capi di Stato esteri, dei rappresentanti della “Confcavallo”, dei “Posteggiatori abusivi riuniti” e dei consoli firmatari della “Grande Intesa”…

Natale d’amare 2016, vota il tuo albero preferito

Il bando di gara per l’albero di Natale di piazza Duomo non ha attecchito? Non disperate, l’amministrazione ha in serbo una sorpresa e tira fuori dal cassetto i progetti segreti del Lab Smart 2.0 d’Amare. In esclusiva per Archimete Pitacorico i progetti Natale 2016 al vaglio della commissione…

Vota l’albero dei tuoi sogni. Partecipa al concorso e vinci un forziere pieno di gettoni di presenza!!!

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Lettera al Sindaco di Ferla

Caro Michelangelo,
non ti crucciare. Essere stato sbattuto fuori dalla segreteria del Partito Democratico, da questa Segreteria, di questo Partito Democratico, è solo un punto a tuo favore e dimostra la fragilità dei tuoi avversarsi politici. Non che ce ne fosse bisogno, basta leggere con superficialità i giornali locali per rendersi conto chi f76a4b1aec9898a6525eeb3d56f488a3sono, cosa fanno e cosa hanno fatto nella loro storia politica i protagonisti di questa patetica vicenda. Tu sei sempre stato diverso e alla teoria fine a se stessa, alla perversione del tavolo tecnico, all’accordo sottobanco, alla logica del fotti compagno, hai sempre anteposto i fatti concreti. Se uno qualsiasi di questi personaggi che ti definisce miserabile, avesse solo una minima parte della tua competenza e della tua voglia di fare, vivremmo in un posto di gran lunga migliore. Ma tu ottieni risultati mentre loro mangiano tartine, sorbiscono caffè e passeggiano con le mani dietro la schiena su e giù per corso Gelone. La distanza è siderale e anche io, al posto loro, ti avrei sbattuto fuori. Non c’è niente di peggio che avere accanto una persona che anche involontariamente, ti ricorda cosa significa veramente fare politica per il bene comune. I tuoi risultati parlano da soli: hai risollevato un paese moribondo trasformandolo in paradigma di buone pratiche. Ferla sarà anche un minuscolo borgo e potrà pure suscitare la facile l’ironia di alcuni personaggi senza argomenti e fatalmente legati al complesso del pene, ma tu porti a casa risultati, loro postano, con errori blu, frasi fatte sui social. Da tutta Italia, sindaci ed amministratori sono venuti a vedere cosa hai fatto e come sei riuscito a realizzarlo. Ti sei guadagnato la stima e il rispetto di una moltitudine di persone che neanche ti conosceva, perché il tuo impegno, la tua visione nitida di un futuro sostenibile e solidale, rappresenta per moltissime persone una vera rivoluzione culturale e politica. Grazie.

Dieci passi da gambero

Inutile, è più forte di noi. Riusciremo mai a diventare una città non dico civile ma almeno normale? Leggo sul giornale della riapertura della Ztl nei giorni feriali per venire incontro ai commercianti e per permettergli di “respirare”. Ora, io sono convinto – per quanto non possa essere d’accordo con loro – che i commercianti abbiano tutto il diritto di portare avanti le proprie battaglie ma, quello che trovo veramente inconcepibile è che una Amministrazione non riesca a trovare soluzioni alternative. Chiunque frequenti ac_ingorgoOrtigia sa perfettamente che se si escludono il Talete, Nazario Sauro ed i parcheggi della Marina – che sono fruibili anche con la Ztl attiva – non esistono praticamente stalli per i non residenti. Ma allora, questo traffico che tornerà liberamente a circolare in Ortigia con la nuova “riforma della ZTL”, dove minchia parcheggerà? Sempre in Corso Matteotti o in Piazza Archimede come vergognosamente concesso e permesso senza ritegno o tornerà ad occupare gli stalli dei residenti, tanto dopo le 19:00 non passa un Vigile Urbano manco a invocarlo con un rito pagano sacrificando succi i muragghia?

Si vuole cambiare la Ztl? Benissimo, d’accordo, ma perché non approntare un piano organico che possa essere funzionale per il residente, il commerciante e il fruitore occasionale? Che senso ha permettere all’automobilista che vuole una pizza sul lungomare di ponente o ha un improvviso desiderio di comprare una mutanda di Zara, di entrare in auto se poi questo può solo accostarsi con le quattro frecce e in divieto di sosta? Non ho la presunzione di credere che sia facile trovare una soluzione, ma non voglio nemmeno passare per il pedante rompicoglioni che vuole semplicemente mantenere un privilegio perché vive ad Ortigia: né per il meschino frustrato che si danna perché in barba al Ministero – che li dichiarava non conformi alle norme vigenti – sono stati mantenuti gli stalli degli hotel. Anzi, sono stati tolti, però di fatto sono stati mantenuti. Insomma, formalmente non ci sono, però ci sono, perché tutto sommato, vivere di compromessi al ribasso conviene a tutti. Si chiudono gli occhi per non vedere e si fa finta di niente perché alla fine, nella confusione, nella mancanza di regole certe, il siracusano ci sguazza alla meraviglia.

 

Una tumpulata ci seppellirà

Entrare in un’aula scolastica e picchiare l’insegnante del proprio figlio è uno degli atti più sconsiderati e terribili che un genitore possa compiere. Per quanto possa essere sbagliato il rimprovero subito dall’alunno in classe, nulla può giustificare una reazione come questa ma purtroppo, con sempre maggiore frequenza, 14991992_1195521040518712_5854993073227705173_nleggiamo di episodi similari, insulti, minacce, e atti violenti nei confronti di insegnanti che, nel bene o nel male, svolgono un ruolo fondamentale per la crescita dei ragazzi. La scuola, prima di insegnare nozioni, è il luogo principale dove si prendono le misure del proprio stare al mondo, dove si apprendono le regole di una società civile e si impara il rispetto. Che la reazione spropositata del genitore derivi da frustrazione, da ignoranza, da iper protezione o da una miscela di questi elementi cambia poco. Il processo di annientamento dei valori che stavano alla base della nostra società è già iniziato. Il genitore violento si somma all’ambulante che aggredisce il Vigile Urbano che fa il suo lavoro e al posteggiatore abusivo che picchia il Finanziere nel parcheggio del cimitero ed a tutti quegli altri atteggiamenti che si rifanno alla filosofia del vaffanculo. Un modo di vedere le cose che fa sempre più proseliti, soprattutto sul web e che si basa su concetti elementari e meschini:

  • le istituzioni solo una cosa vogliono da te, fotterti;
  • le regole e le leggi sono fatte per fotterti;
  • se riconosci che le regole sono giuste stai certo che chi le deve fare rispettare vuole fotterti;
  • diffida di ciò che ti viene detto da chi ne sa più di te, sicuramente vuole fotterti.

Ma non è tutto. Chiunque bazzichi il web con un minimo di senso critico avrà notato che ormai, notizie e link hanno sempre un titolo forte, spesso violento. Che si tratti della discussione alle Nazioni Uniti tra due diplomatici con idee contrapposte sullo sterminio di migliaia di siriani ad Aleppo o della diatriba sulla costruzione della nuova bocciofila al consiglio Comunale di Calderara di Reno, c’è sempre qualcuno che umilia, zittisce, ridicolizza, smaschera, schiaccia, sputtana, riduce male, massacra o devasta l’altro.

La totale sfiducia nelle convenzioni sociali e nei codici di comportamento, unita al registro sempre più violento di certa stampa che rimbomba sui canali web e sui social normalizzando la sopraffazione dell’altro, è la causa principale di episodi come quello della scuola siracusana.

Questo terribile arretramento culturale è sotto gli occhi di tutti ed avanza spedito. Chi riesce a resistere al becero populismo e al qualunquismo dilagante ha il compito di evitare che ignoranza frustrazione e violenza diventino alibi e vengano sdoganati in nome di una società brutta e cattiva. Alla scuola il compito di insegnare ai ragazzi, affinché lo spieghino ai genitori, che la violenza, in quanto tale, è sempre deplorevole sia essa antagonista o di potere.