A tutti i folli, i solitari, i pitarri, gli spittuni e le persone per bene. Quelli che trasformano il dehor in un’inquietante tenda a ossigeno; quelli che gli danno le autorizzazioni per farlo; quelli che abbandonano il solarium in attesa della nuova stagione turistica e deturpano il panorama; quelli che dovrebbero controllare ma preferiscono non farlo; quelli che parcheggiano in doppia e tripla fila; quelli che telefonano ai Vigili Urbani come se questi poi intervenissero; quelli che si svegliano presto; quelli che annaffiano le piante nei vicoli e sui balconi; quelli che i mastelli della differenziata a casa mia non entreranno mai; quelli che non pagano la Tari; quelli che lavorano coi bambini dei quartieri a rischio; quelli che rincasano tardi; quelli che corso Gelone meglio degli Champs-Élysées; quelli che la pizza non è bruciata, noi la facciamo così; quelli del fritto misto solo coi calamari; quelli che il Corvo glicine a ventidue euro; quelli che cercano sempre di propinarti il cerniotto di 20 chili da fare alla matalotta; quelli del Cenone di Capodanno menù sorpresa; quelli col pos sempre rotto; quelli che passeggiano quando tira il vento e Ortigia è deserta; quelli che si fregano la tassa di soggiorno; quelli che viva Santa Lucia prima Dio e dopo Idda; quelli dei biglietti gratis al Teatro Greco; quelli che “ma cu è sta Linda?”; quelli che la zona industriale è la Sincat; quelli che hanno ancora le macchine con l’adesivo Camel Trophy; quelli che la tua invidia è la mia fortuna; quelli che solo destagionalizzando e poi non sanno che vuol dire; quelli che guardano le onde; quelli che aspettano le barche che entrano in porto; quelli che accolgono gli ultimi; quelli che hanno sprecato tutte le occasioni; quelli che fremono per uscire da quell’ospedale; quelli che cercano un cestino; quelli che fotografano le discariche; quelli che non sanno perdere; quelli che non sanno vincere; quelli che sono l’opposto di quello che postano; quelli dell’offerta culturale a spese degli artisti; quelli che si credono artisti; quelli che si indignano; quelli che se ne fottono; quelli che scrivono le lettere e quando finisci di leggerle hai gli occhi pieni di lacrime; quelli che sono nati ieri, quelli che al mattino si svegliano e sorridono; quelli che Siracusa è troppo bella; quelli che si sentono fregati; quelli che sono rimasti soli; quelli che scappano via e quelli che rimangono qui. Buon Anno da Archimete Pitacorico.