Un aprile pitacorico, il peggio di

Teoria Gender

Paventata la riapertura dell’Istituto musicale Privitera con i nuovi corsi di teoria della musica gender!!!

Insorgono le opposizioni: Un Sol è un Sol, no alle blue note!

Genitori inferociti manifestano sotto il Vermexio: da quando c’è la teoria gender a mio figlio piacciono i Queen!!!

Comparse le prime scritte di contestazione: “Schubert e Schumann pezzi di puppi”; “W Sturm und Drung”; “Erano Papageno e Papagena no Papageno e Papageno”…

Latitanti in fuga e rocambolesche evasioni

Igor il russo ha fatto perdere le sue tracce e con tutta probabilità ha abbandonato l’Emilia Romagna. Gli inquirenti sospettano che possa essere tranquillamente parcheggiato in divieto di sosta in Corso Matteotti nel disinteresse più totale!!!

Quadro di Caravaggio tenta la fuga, bloccato. Dopo ore di spasmodiche ricerche “Il seppellimento di Santa Lucia” è stato fermato all’aeroporto Fontanarossa di Catania. In tasca un biglietto di sola andata per L’Ermitage. Il quadro – in questi giorni al centro di polemiche sul probabile trasferimento a Taormina in vista del G7 – è stato ricondotto in città contro la sua volontà e ai microfoni dei cronisti accorsi ha dichiarato: “Detesto il Sud e sogno di andare in un luogo che sappia valorizzarmi… sono stanco di essere esposto a muzzo…

Viabilità e città 2.0

Firmato l’accordo commerciale tra Comune di Siracusa e McDonald per il rifacimento delle basole di via Crispi. Il Comune cede l’usufrutto della strada al colosso del fastfood che ne curerà la manutenzione ordinaria e straordinaria e cambierà il nome in via Crispi McBacon…

Un futuro peggiore

I semafori intelligenti oggi hanno dato buca e l’incrocio è in balia dei vigili urbani. Nei loro occhi terrore e rassegnazione.

Tu non sai guidare ma hai scelto un suv di 6 metri, indossi bigiotteria vistosa. Parli al telefono ignorando il codice della strada e senso civico. Dal tuo finestrino escono nuvole di fumo denso. Ammiro la tua ignoranza mentre getti dal finestrino un pacchetto di Davidoff Gold dilaniato.

Proseguiamo affiancati per un po’, io nella corsia corretta tu ovviamente no. Al semaforo del Campo Scuola fai un sorpasso azzardato, ti immetti di prepotenza nell’altra corsia brutalizzando il clacson, bruci il semaforo rosso e scappi via.

Ti ritrovo in corso Gelone, hai parcheggiato di sbieco nello stallo disabili. Manco le quattro frecce hai messo. Fai scendere una bimba deliziosa e insieme vi incamminate verso un negozio di telefonia.

Dolce bimba mi rivolgo a te, appena puoi, appena ne avrai l’occasione vattene via, vai a studiare a 1500 km, cerca un lavoro in scandinavia, scappa, salvati e non voltarti più indietro.

Siracusa gourmet – lettere aperte

Illustrissimo ristoratore, ho apprezzato la cura che hai messo nell’impiattamento, ma la tua spigola in salsa di limone con verdure croccanti era veramente pessima. Quando con faccia tosta sei venuto a chiedere se stava “antanto” tutto “pene”, con molto tatto ti ho fatto notare che la “spicoletta” era stopposa, la “sassetta” di limone non si sentiva e le verdure erano praticamente bollite. Ti sei offeso a morte sottolineando che da te non si lamenta mai nessuno e che evidentemente era un problema solo mio. Non sei più passato dal mio tavolo e mi hai fatto pervenire il conto – rigorosamente su foglietto a quadretti ancor prima che l’avessi richiesto. Quando ti ho raggiunto alla cassa per pagare e ti ho chiesto la ricevuta mi hai preso per un provocatore e hai bofonchiato: “manco il limoncello ci offro”.

Gentile ristoratore,

nonostante Ortigia esploda di gente, sei convinto che il tuo ristorante sia vuoto per colpa della ztl. Ritengo che tu abbia tutto il diritto di protestare e di pretendere che i clienti possano parcheggiare tra il frigo dei vini e la porta del bagno ma mi permetto di suggerirti un’altra prospettiva: ti ha mai sfiorato l’idea che cucini di merda? Che offri un servizio pessimo, prendi in giro i clienti e spesso non fai nemmeno la ricevuta? Innalza la qualità del tuo locale, sii cortese e non cercare di imbrusare cibi andati solo per liberartene… con tutta probabilità, perfino in regime di ztl, aumenteranno anche i tuoi introiti.

Cordialità

Ong e i mali del mondo

Immigrazione, Il procuratore Zuccaro: forse ONG gestiscono anche traffico dehors abusivi nel siracusano!

Vinci che ti passa

La Coca-Cola regala Siracusa: tra i viaggi in premio nel concorso estivo anche uno in città e un buono per un cavallo e sbizzero

La stagione delle tragedie pitacoriche

Da oggi al via il 53° ciclo di spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, Archimete Pitacorico omaggia la fondazione Inda con un contro ciclo di tragedie apocrife messe in scena nella meravigliosa cornice del parcheggio Mazzanti.

Tebe contro la Setta, 444 a.C.

Esasperato da anni di citofonate alle otto del mattino e di opuscoli sullo spirito, sulla trinità e sulla salvezza, distribuiti da un

gruppo di testimoni di Geova, il Sig Gerardo Tebe, pensionato della Borgata, borioso, collerico e irascibile, escogita un piano per vendicarsi di questi attacchi immotivati. In un turbinio di pernacchie al citofono, parolacce, bestemmie e gesti dell’ombrello, Tebe, convinto di avere il vero Dio dalla sua parte, annichilirà i suoi nemici e riuscirà a tenerli lontani dal suo condominio, diventandone a furor di popolo l’amministratore.

Sebuccio, 421 a.C.

La vendetta di Sebuccio, un giovane itachese che ha vissuto tutta la sua esistenza all’ombra di Ulisse. Sin dalle elementari infatti Sebuccio ha sofferto il confronto con l’ingegnoso amico che era dotato di una grafia chiara, leggeva senza interruzioni ed era scaltro nella prova del nove mentre Sebuccio, dislessico, non riusciva a completare una intera paginetta di O. Esasperato da quelle che ha sempre considerato continue mortificazioni, nonostante Ulisse nutrisse per lui sincero affetto, Sebuccio consegnerà ai troiani i progetti del Cavallo di Troia e ne svelerà i segreti. Memorabile la scena finale quando, osservando la cattura di Ulisse da parte dei soldati nemici, ghignerà tra se e se: “A A A Accuffì t’anfigni, bastaddu”.

 

Le Noticiane, 467 a.C.

Con la riforma delle provincie e l’istituzione dei liberi consorzi, le mire dei comuni limitrofi sugli introiti turistici di Noto si fanno pressanti e la cittadina viene cancellata con un decreto regionale. Gli uomini si disperdono tra Rosolini ed Eloro, mentre le donne decidono di resistere e iniziano una lunga battaglia di carte bollate sfidando il nemico nel grande agone della giustizia amministrativa siciliana. Tra rinvii, sentenze contrastanti di Tar e Cga, oracoli e sacrifici di mandorla pizzuta, la Regione deciderà di inviare duecentomila forestali per assediare la città. È la fine. Pur di non cadere nelle grinfie dei forestali, le Noticiane, asserragliate a Palazzo Ducezio, si toglieranno la vita scagliando anatemi contro l’autonomia regionale.