Ansia della settimana (2)

 – Decoro Day, dopo il successo del murales raffigurante una trendy Santa Lucia sulla facciata di un palazzo di via Algeri, focus su Viale Epipoli e sull’istallazione agroalimentare “Un sacco, tre euri” ad opera di artisti concettuali berlinesi. “Un sacco tre euri” sembra una tipica bancarella abusiva ma in realtà rappresenta una esperienza sensoriale unica nel suo genere: esteticamente provocante, fascinosa e destabilizzante sposa in pieno la cultura del waste recycling e dell’accatastamento creativo delle cassette della frutta.

– Proseguono le iniziative del comune per il Decoro Day. Ha destato scalpore il gigantesco murales Schermata 2015-05-28 alle 08.19.50raffigurante una moderna Santa Lucia disegnata sulla facciata di un caseggiato della mazzarona. Per placare le critiche dei cattolici più integralisti e riportare l’immaginario iconografico in un contesto più tradizionale, il Comune ha deciso di far dipingere sul palazzo attiguo, una poderosa effigie del Senatore Lo Curzio!!!

– Si insedia il baby Sindaco.

Dura presa di posizione del baby Sindaco: subito un’ordinanza per il divieto di bivacco sui gradini della Martoglio! Poi ci occuperemo di viadotto di Targia e bando rifiuti. In settimana pronte le deleghe per la baby Giunta, sfuma l’ipotesi Rabbito… Fermento nel baby Consiglio Comunale: no al taglio delle merendine di presenza!!!

– La Buona Scuola, proseguono le polemiche. Le istanze dell’associazione TreeLLLe vicina a banche e Confindustria, scavalcate da quelle della 2C, la lobby delle cartolibrerie!!! Sindacati sulle barricate. Sciopero scrutini, i docenti del Santa Maria: ma che sono sti scrutini?

– DDL scuola: sindacalisti in sciopero della fame a Catania. Panico nei bar del centro!!! La Anacardi S.p.A. sull’orlo del fallimento. l’Ad di Crodino: non so quanto riusciremo a reggere questa presa di posizione prima di essere costretti a licenziare.

– Svelata la causa del flop del Cluster Bio-Meditterraneo ad Expo 2015: nessuno in Regione conosceva il vero significato del termine cluster! Interrogati con la domanda cosa è un cluster? Il 93% dei Funzionari e il 97% dei dipendenti ha risposto un generale americano…

Gradini del Duomo, una escalation!

Dopo l’ordinanza comunale che vieta di sedersi sui gradini del Duomo, la Curia, stizzita per quella che considera una intromissione gravissima, proclama il divieto, pena scomunica, di fotografare l’Artemision, Porta_Pia_Pagliari_Vizzottoconsiderato opera del demonio. In tutta risposta il Comune, rifacendosi ad un antico trattato risalente al XV Secolo depone il vescovo e lo sostituisce con il Presidente del Consiglio Comunale. La chiesa non ci sta e richiama da tutta la provincia le suore alla guida delle famigerate Panda bianche che si schierano a protezione dell’arcivescovado. Colti allo sprovvisto, gli esercenti di Piazza Duomo si proclamano neutrali, si uniscono nel granducato della Granita di mandorla e iniziano un florido commercio con Piazza Archimede e Piazza San Rocco. Per non farsi mancare nulla, i sindacati proclamano una tre giorni di sciopero dei lavoratori Igm.

La tensione è alle stelle e per gli osservatori internazionali si prevede un’escalation senza precedenti. Con una bolla votata a maggioranza dal consiglio comunale, il Presidente Sullo, nella nuova veste di vescovo laico della città, sposta la cattedrale nella ex chiesa dei cavalieri di Malta. Alcuni consiglieri anziani votano per l’introduzione dello Ius primae noctis. Per minare lo stato d’animo del nemico, la chiesa decide di vietare ai consiglieri, in perpetuum, la processione di Santa Lucia, quella della sua ottava e anche quella di santi minori, beati e venerati vari. Il consigliere Sorbello non regge il colpo e decide di disertare, riuscendo a fuggire a bordo della Carrozza del Senato trainata da quattro vigili urbani devoti ed in uniforme bianca. Il Comune accusa il colpo e invia dai dipartimenti igiene pubblica e decoro urbano dei commandos per cancellare dai muri cittadini tutte le scritte Dio c’è. Gli strateghi militari della curia elaborano allora un piano per colpire il Comune nel suo punto debole: la destagionalizzazione turistica. Affacciati dal giardino dell’arcivescovado un plotone di seminaristi inganna i turisti facendo credere loro che l’ipogeo sia ancora chiuso. È la goccia che fa traboccare il vaso! L’Assessore Italia va su tutte le furie e con uno stratagemma degno di Ulisse fa nascondere i consiglieri Burti e Romeo tra i cristalli di uno dei lampadari regalo di Dolce e Gabbana che offre in segno di resa davanti al portone del vescovo.

Il piano sembra riuscire ma Suor Angelina, cieca come una talpa e decana ultracentenaria delle Ancelle del santissimo sacramento dell’immacolata concezione delle beata vergine Maria, scambia il dopobarba di Burti per il profumo di rose di Padre Pio e gridando al miracolo si accascia stroncata dall’emozione. Il piano è stato scoperto: Burti viene processato da un tribunale ecclesiastico e condannato al rogo; Romeo si pente e viene trasferito in un convento di massima sicurezza sulle Madonie. Le ingenti perdite subite da entrambi gli schieramenti cominciano a minare il morale dei due contingenti. In un incontro segreto da Pascucci i due stati generali discutono e firmano un trattato di pace. Il Comune si impegna a destituire Sullo dalla carica di vescovo laico, rinuncia ai diritti sulla scalinata del Duomo e ottiene in cambio la proprietà di un tratto di catacomba sotto Villa Reimann da donare ai ribelli del quartiere Neapolis. La Curia garantisce a Consiglio e Giunta comunale indulgenze e grazie assortite, ottiene una foto autografata dall’ex gruppo consiliare di SEL dal valore inestimabile e riprende possesso delle scale del Duomo vietandone la seduta…

Ansia della settimana

Nota stampa INDA

Parcheggiatore-2In una nota ai turisti stranieri la Fondazione Inda precisa che i bellimbusti con idioma siculo e abiti tipici (marsupio, t-shirt poliestere smanicata, scooter senza assicurazione) che chiedono denaro fuori dal Teatro Greco non appartengono al cast de Le Supplici ma sono di veri e propri posteggiatori abusivi.

 

Siracusa, Turisti vs autoctoni!

– Preco?

– Ciao, crazie. Uhm, Zwei cappuccino… und uno ice cream… Gelatta… Pistaccia… und… maybe a piece of walnut cake?

– ehm… Cassata?

-walnut cake

– ehm… Raviola ricotta?

– no… nut… mit noccioli…

– ah! Arachiti!!! Allora: due cappuccinen, un celato pistacchio e ci potto 2 nocciline…apposto, stanno arrivanto…

 

Bando Refezione Scolastica

Nel capitolato obbligo di panino maremonti (carne di cavallo e gamberetti) almeno tre volte a settimana!!! Si prevede un ribasso d’asta del 31% su sassa e mayonese. Sindacati sul piede di guerra: “il maremonti servito anche nella vaschetta o non se ne fa niente”… L’assessore: “sindacati scevri di tasting culture, ma la customer satisfaction e gli stakeholders sono dalla nostra parte e ci premiano in termini di accountability”…

 

Crociata anti-cash

– Sono quintici euri

– ok, ha il Pos?

– …

– il Pos, per il pagamento con carta di credito

– ah cetto, carta o bancomat?

– Bancomat va bene, grazie

– no, qui solo contanti. ce la faccio lo stesso la ricevuta?

 

L’opera dei pupi

A volte siamo talmente sprovveduti che qualsiasi cosa abbia un facciata di maestosità, qualsiasi evento distribuisca prebende sotto forma di contratti e sponsorizzazioni, lo consideriamo il non plus ultra, l’evento definitivo. Siamo pronti a batterci il petto per difenderlo allo stremo delle forze e per convincere pupi_sicilianitutti gli altri di questa verità assoluta. L’eccellenza è diventata un tormentone con cui ci facciamo belli quando in realtà, è difficile possedere le categorie per poterla giudicare, avvinghiati come siamo ad effimere convinzioni.

La polemica o presunta tale sulla regolamentazione dell’utilizzo del Teatro greco di Siracusa è un caso emblematico. Una parte sostiene che la Regione Sicilia (che oggettivamente non è certo un’istituzione che ispira fiducia) voglia penalizzare Siracusa con l’introduzione di un bando europeo per la gestione degli spettacoli (rappresentazioni classiche dell’Inda escluse) al Teatro greco.

Ora, scagliarsi contro un bando europeo che ha l’obiettivo di regolarizzare una situazione confusa è per me inconcepibile. Farlo al grido di “vogliamo regole certe” è un ossimoro. Insomma, non si fa che parlare di meritocrazia, di eccellenza, di sviluppo, ma poi, al minimo sentore di cambiamento dello status quo, ci si arrocca come negli scacchi? L’idea che il bando europeo possa portare, per esempio, una produzione tedesca a rappresentare a Siracusa un ciclo di opere liriche, dei concerti sinfonici o una mini stagione di musica colta, mi sembra una prospettiva eccellente e non capisco per quale motivo debba essere boicottata o considerata una mossa per penalizzare Siracusa a discapito di Taormina, Catania o altri eminenti centri culturali (risata ndr). Certo, la Regione Sicilia è foriera di incredibili voltafaccia, cambi repentini di regolamenti, lentezze congenite, cinico menefreghismo e si fonda su una burocrazia ottusa, maliziosa e pachidermica, ma proprio per queste ragioni dovremmo raccoglierci in preghiera ed esultare ogni qual volta un bando europeo viene licenziato e reso pubblico da questa Regione qui. Barricarsi dietro i successi di pubblico dell’Aida dell’anno scorso e dietro quelli altrettanto certi della Norma belliniana di questa stagione non rappresenta una giustificazione adeguata. A nulla valgono i venti minuti di applausi di una platea che ha cancellato qualsiasi legame con la musica classica, se non a farci capire che solo quando la mondanità dell’evento sarà affiancata dalla qualità, questa città avrà veramente compiuto un passo in avanti in termini culturali e turistici. Fino a quando gli operatori di settore si disinteresseranno del valore artistico di una rassegna e fino a quando una certa stampa si limiterà a glorificare eventi modesti innalzandoli a capolavori assoluti, resteremo quello che siamo: provincialotti e babbasunazzi.

Millefoglie di gambero di nassa e spatola croccante al sesamo e profumo di tartufo

Caro gestore siracusano,

non avevo mai pranzato nel tuo locale e mai più lo farò. Ma a ventiquattro ore da quel pasto ho finalmente trovato le parole che non ho avuto l’ardire di dire di persona.

cuoco-del-cuoco-unico-del-fumetto-22146473Tu rappresenti l’archetipo dell’esercente “mbrugghiuni” specializzato nel tirare su trappole per turisti. Probabilmente ti riempi anche la bocca con paroloni tipo destagionalizzazione, chilometro zero e finger food e, sono sicuro, hai dato in escandescenza quando hai appreso la notizia del fallimento della Regione Sicilia all’ormai tristemente noto cluster Bio-mediterraneo per Expo. Hai servito cibo di quart’ordine ostentando una grandeur tutta siracusana che nasconde miseria umana e mediocrità assortite. Ad ogni tavolo di turisti hai cercato di vendere cernie di polistirolo da 35 kg, aragoste “freschissime” che galleggiavano moribonde a pancia in su nella vasca, cannoli di ricotta scomposti dal tempo e chardonay barrique dal bidoncino di plastica.

Con noi autoctoni hai dovuto cambiare strategia e hai preferito il mood vittima del sistema: il governo, la regione, il gettone di presenza e tutto il campionario standard che inevitabilmente finisce con le vessazioni del fisco, anche se possiedi un dehors spropositato e fuori norma e alla ricevuta fiscale preferisci il foglietto a quadretti.

Ti sei subito infastidito quando abbiamo rinunciato all’antipasto della casa (due frittatine, tre masculini fritti, 4 olive di numero e 5 decilitri d’olio con frammenti di melanzana fritta) per orientarci subito su una linguina alle vongole e l’altisonante e roboante Millefoglie di gambero di nassa e spatola croccante al sesamo e profumo di tartufo. Hai giurato che le linguine con le vongole sarebbero state in bianco e quando ti è stato fatto notare che così non era, hai replicato serafico dicendo che lo chef le cucina così. Ma il meglio l’hai dato sulla millefoglie che hai servito con gambero surgelato, spatola grondante olio, senza sesamo e senza profumo di tartufo. Interrogato, hai spiegato con una serenità che ho invidiato, che oggi il gambero al mercato non era buono, che la mancanza del sesamo era una dimenticanza (ma potevo averlo a parte senza sovrapprezzo) e che il profumo di tartufo era stato sostituito da quello del fungo porcino. Non ho avuto la forza di replicare e anzi ho ammirato la tua spavalderia nel proporre un piatto e presentarne un altro. Questa non è ristorazione, è sopravvivenza, la tua.

Io non tornerò più nel tuo ristorante ma mi permetto di darti un consiglio. Durante il pranzo, molti clienti si sono lamentati delle zaffate di pesce marcio che provenivano dai cassonetti all’angolo della strada cotti dal sole. Ti sei indignato, hai smadonnato, accusato Igm, puntato il dito contro il Comune sottolineando il tuo disappunto e la volontà di non pagare più la tassa sulla riscossione dei rifiuti. Il problema, come sai benissimo, è che gli scarti di pesce nel cassonetto provengono dalla tua cucina. Ora, non dico che dovresti conferire i rifiuti come prevede la legge, ma almeno hai mai pensato di chiuderli in un sacchetto prima di gettarli o di utilizzare un cassonetto poco più distante?

Cordialità.

Io sciopero contro la “Buona Scuola”, voi ripassatevi l’educazione fisica…

È arrivato il giorno dello sciopero contro la “Buona Scuola” di Renzi. Del resto, mai nome fu più foriero di maledizioni, improperi ed anatemi, per una riforma che nel bene o nel male coinvolge milioni di persone tra docenti, alunni, dirigenti e personale vario che si riconosce sotto sigle e acronimi sempre più lunghi. bianca4Cosa prevarrà stavolta? La presunta inconcludenza del governo, incapace di strutturare una riforma efficace, come accusa una metà del mondo scolastico o il mantenimento di uno status quo che ha ridotto la scuola italiana ad una beffa, penalizzando docenti motivati ed alunni?

Questa riforma ha aspetti sicuramente positivi (immissioni in ruolo dei precari, maggior peso del collegio dei docenti, definizione dell’autonomia scolastica attesa da vent’anni e che dovrebbe comportare l’incremento delle risorse destinate alla scuola, obbligatorietà della formazione dei docenti) ed alcuni molto controversi (preside sceriffo ed albi territoriali per le chiamate degli insegnanti). Quindi che fare? Da che parte schierarsi? Confusione. Quello che so è che la scuola italiana è in emergenza e ha smarrito la sua strada: pochi fondi, bistrattata dai governi ed umiliata da insegnati mediocri ma intoccabili e da dirigenti con manie di grandezza (il mio, come la Marina Ripa di Meana, stampò un libercolo dal titolo “I miei primi quarant’anni” con biografia dettagliata e scatti dall’album di famiglia). Credo si possa discutere su tutto ma non sull’imprescindibile assetto meritocratico che questa riforma vuole dare alla scuola italiana. Non riesco a spiegarmi per quale motivo un docente valido, aggiornato, motivato, fiero del suo lavoro e capace di istaurare un legame profondo con la sua classe debba essere considerato alla stregua del suo collega che si è arreso non appena entrato di ruolo. Che sia il preside a stabilire quale insegnante è più meritevole non mi importa, a patto però che ci sia un organismo al di sopra del dirigente che giudichi anche il suo operato. Acquisire un diritto comporta anche l’assunzione di responsabilità. Per questo mi disgusta sapere che ci sono dipendenti statali che percepiscono e percepiranno per sempre uno stipendio senza fare nulla, senza essere mai valutati e che adesso, dopo anni di latrocinio, scendono in piazza per protestare. Un po’ di dignità per favore, il vostro è uno scandaloso privilegio, rendetevene conto.

Così mi sono chiesto se i miei insegnati del liceo (alcuni oramai in pensione) sciopereranno o avrebbero scioperato, che cosa ne pensano quelli che ho stimato e che stimo ancora e cosa tutti gli altri: quelli annoiati, quelli svuotati dentro, fedeli lettori di settimanali patinati e profondi conoscitori delle vicende di Padre Pio e dei drammi dei principini William e Henry di Windsor dopo la prematura scomparsa di Lady D.

Che farà L.? Sciopererà o preferirà andare al mercato a comprare il pesce, saltando la prima ora e lasciando la classe scoperta come sempre? E la F.? Terrorizzata com’era da qualsiasi forma di progresso – perfino dalla matita portamine che rappresentava per lei un salto tecnologico di duemila anni – farà il corteo o si terrà al di qua della strada ferrata, limite massimo e colonna d’Ercole del suo mondo? E Z.? No lui no. Era un brav’uomo, ma era pavido. Una volta ad una mia domanda sulla letteratura del ‘900 mi rispose che non era sicuro che i programmi ministeriali permettessero l’insegnamento di Pasolini. Lui al massimo avrebbe indossato una fascia bianca al braccio e avrebbe proclamato il suo personale sciopero giapponese continuando ad insegnare. E quell’incredibile personaggio di I.? Così annoiato da avere sviluppato la prima forma conosciuta di anemia megaloblastica da insegnamento. Già me lo vedo mentre entra in classe, passo sbiascicato, uno sguardo annoiato agli alunni, lancio da 5 cm de “La Sicilia” sulla cattedra, crollo sulla sedia, sospirone, apertura registro, compilazione scartoffie, a volte appello (anche durante 4/5 ora) per perdere tempo, pausa riflessione e poi con voce flebile:

– domani c’è lo sciopero contro la “Buona Scuola” quindi oggi non facciamo niente… che avete dopo?

– Educazione fisica, professore.

– E ripassatevi l’educazione fisica… ah (sbuffo)