Scuole chiuse, il plauso degli studenti

“Finammente u sintaco inzetta na cosa ca fa”.  I rappresentanti del movimento studentesco aretuseo plaudono alla scelta del sindaco di chiudere le scuole per l’allerta meteo. “Ogni vota ano tenuto le scole apette macari co malutempu bestiale perchè ha noi studenti re scole superiori di Siracusa non ci pensa mai nessuno a tutti i disaggi che abbiamo è che scarricamu nei genitori. Oggi finammente, grazie a sto provvedimento ni potemmo stare e case soprattutto i pentolari dei pumman è tuti quei picciotti che co malutempo non pono prendere i mutura picchì si assampanano tutti e rischiano di catere nelle strate che sono lachi e piene ti buche ca se ci cari ti struppii tutto. Con lall’erta meteo non si abbabia macari se le strade sarebbero fatte boni. Un plauso quinti al sintaco per la giusta decisione che ci tutela a noi e macari i patri e i matri non ci hanno accompagnare e si pono susiri chiù taddu e macari i professori e i bidelli”.  Però noi, i studenti dei superiori, non possiamo dimenticare le scole siracusane anno tanti altri problemi anche gravi tipo i muri ca si scozzulano tutti, laggibilità, a catta re pumperi e u friddo ca ora viene coll’inverno ca trasi u vilenu. Inoltre non ci sono abbastanza posteggi pe mutura e per questo appena scampa – ca dici ca tutta a simana chiove – faremo sciopero e manifestazione co cotteo”.

Trieuri

– Mpare ma questo è un uracano!

– Chiassài! Chista trompa t’aria è!

– No è come l’anno scosso, si chiamano meticane… no, no, no… metichein.

– A Pizzuta stama abbulannu!

– E cu nesci ri casa…

– Io veramente m’avissi a scanciari nu Gratta e Vinci… ma u bar i Gincallo è apetto?

– E chi sacciu… non creto… ma quanto vincisti?

– Trieuri!

Rivoluzione Motoapecalessino!

Il sindaco Francesco Italia ha incontrato Rodriguez Javier Pastor Macaluso dei Conti di Ronco Scivolone, il Ceo di Motoapecalessini Spa , la multinazionale del trasporto molesto su gomma che ha individuato in Siracusa il suo principale asset strategico. 

Il colloquio è durato circa un’ora, durante la quale il sindaco Italia e Macaluso dei Conti di Ronco Scivolone hanno affrontato con grande cordialità i temi relativi al sistema della mobilità cittadina, con una particolare attenzione alla necessità di intervenire sull’inutile piaga dei controsensi e sull’adozione di regolamenti comunali che obblighino i turisti ad utilizzare il servizio su tre ruote.

“Tenevo molto a incontrare il sindaco Italia – ha affermato Macaluso dei Conti di Ronco Scivolone –  per conoscerci e per confrontarci su tanti punti. Da questo colloquio, oltre a un clima di cordialità e fiducia, è emersa anche una visione comune, una unità di intenti sulla strada da intraprendere per rendere le motoapicalessino vera eccellenza siracusana.

“È stato importante – ha detto il sindaco, Francesco Italia – fare la conoscenza di Macaluso dei Conti di Ronco Scivolone e consolidare i già buoni rapporti con la Motoapecarrozzine Spa. Un confronto nel corso del quale, partendo da quanto accade a Mumbai e altrove nel mondo, mi spinge con altissimo dovere istituzionale a portare le concessioni per Motoapecalessini da 20 a 26.000 e rendere obbligatorio l’utilizzo per turisti e residenti ortigiani.

Colpevole

La città era una bolgia con le auto parcheggiate in terza fila, di Vigili Urbani nemmeno l’ombra e io dovevo andare alla presentazione di un libro e stava anche piovendo e fino a qualche tempo fa avrei accostato la macchina, fatto scendere Donatella e Bruna e sarei andato a parcheggiare a casa di Cristo, sulle strisce blu, pagando il parcheggio con l’App, invece siccome mi sono davvero stufato di vivere in una città senza regole, dove ogni angheria è permessa e i fessi siamo noi, ho fatto una suggestiva inversione ad U e quello dietro ha suonato il clacson come a dire: “Mpare, chi sta cumminannu?” e io ho abbassato il finestrino e ho detto “Statti cammo, un minuto ca truvai u posto!”. E lui ha capito immediatamente e mi ha fatto un cenno con la mano come a dire “scusa” e poi il pollice alzato a dimostrare totale empatia ed io ho fatto qualche manovra e poi ho piazzato la macchina lì, in divieto di sosta, davanti alla libreria, come farebbe un Supersiracusano. E mentre dentro tutti si divertivano e facevano foto coi bambini e con due enormi pupazzi di nome Polpetta e Mirtillo io mi martoriavo dentro, pensando al gesto vile e spregevole che avevo compiuto, per di più davanti a mia figlia. Poi ad un certo punto ho visto fare capolino un’auto della Municipale e ho pensato: “meno male, adesso sarò costretto a spostarla”, invece quelli sono passati dritti e io ho cercato lo sguardo dell’agente seduto a destra e per un attimo ci siamo fissati negli occhi e si vedeva benissimo che avevo la faccia colpevole e che avevo commesso un’infrazione ma lui mi ha sorriso si è rimesso a giocare col telefonino.

“Votatillu tu!”- Il glossario dei commenti social sull’endorsement di Calenda

– Calenta fatti nu giro o villaggio miano e poi mu cunti…

– Scanzatini gesù e maria

– Il terzo polo si, ma o polo nord docu vinnatagghiri tutti 3 babbi Renzi compreso

– Ittativi ra sibbia! 

– Calenda ti mangiasti macari u tezzo pollo co sbizzero!

– Tenatillu stretto stretto sto sindaco capaci che se lo prende un altra citta

– O viri cu ta sbirinzìa

– Calenda ammucciti o scuru

– Mai lo voterò mai al mondo lo giuro su Dio

– Due galletti nel pollaio chino di fumere

– Italia ora come ora manco cu fratelli Italia lo eleggono

– Calenta vergogna prima chieti hai cittadini

– Votatillu tu!

– Se ti piace sto sindaco te lo recaliamo

– Portatelo a Milano e non tornate più bastaddi!

– Volemo Buffardieci no sto cannaluvari

– Accusì fa i pista cicalbile nelle case dei cittadini

– Senza vergogna, Calenda vergogna, Italia vergogna, vergonatevi!

Tutto pronto per la nuova edizione di Telethorp

Tutto pronto per la quindicesima edizione di Telethorp, la grande manifestazione di solidarietà organizzata dall’associazione MDP (Macchina – Dio – Patria) per raccogliere i fondi necessari all’abbattimento di Villa Reimann e alla sua riconversione in parcheggio multilevel.

“L’auto è per noi luogo dell’identità come e più della famiglia – ha dichiarato il Presidente di MDP – Il 2022 è stato un anno orribile, caratterizzato da ZTL, Zone 30, scuole arcobaleno e dalle vergognose piste ciclabili che minacciano l’identità dell’automobilista siracusano e il suo diritto di parcheggiare in seconda fila, a spina di pesce, per acquistare un Gratta e vinci, il pane o le sigarette”. “Da qui – conclude il Presidente di MDP –  la necessità di dare un segnale forte a chi vuole annichilire una tradizione millenaria di caos e angherie in favore di altre culture e usanze a noi totalmente estranee”. 

Ad allietare la serata, la dance di Dj TDI; il revival di Dj Revisione Scaduta ed il live dei 4 Motion, la boy band di neopatentati che si esibirà direttamente dall’abitacolo di una odiosa microcar. Al termine della kermesse, brindisi, clacsonata, sgasata collettiva e l’estrazione finale del primo premio lotteria di MDP  che prevede un anno di parcheggio libero sul sagrato del Duomo.

Più in basso di così

Quindi penultimi, subito prima di Crotone. La provincia di Siracusa continua la sua inarrestabile discesa verso il baratro. Ogni anno le varie classifiche sulla qualità della vita sono impietose e ogni anno c’è gente che si infastidisce e sostiene che qui si viva bene perché c’è il mare, la granita, il Teatro Greco, il lungomare di Avola, la pineta di Priolo  e la sasizza di Palazzolo e che è tutta invidia e poi buttano la spazzatura per strada. Il fatto che non ci siano cinema, teatri, biblioteche, trasporto pubblico, che la criminalità dilaga, che il senso di impunità annichilisce, che chi dovrebbe vigilare è spesso complice, passa sempre in secondo piano. Stamane – mi sarei stupito del contrario – era di questo avviso anche la signora che ogni giorno porta il cane del figlio agli arresti domiciliari – un molossoide dolcissimo con un collare di cuoio e spuntoni di acciaio brunito – a fare i suoi bisogni sulla terrazza del Talete e ogni giorno dona alla società un paio di chili di merda. Quella merda è una metafora, che sedimenta lì, su lastrico solare di quell’ecomostro che è sempre al centro di un progetto di riqualificazione che non parte mai e che mai partirà.