Dopo aver ricevuto pressanti richieste di chiarimento da un fake di Facebook per un articolo che mi riguarda apparso sulla prestigiosissima testata online La Nota7, mosso a compassione, intervengo per dare qualche spiegazione. Posso affermare con certezza che no, non sono il portavoce del Sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. Nessun contratto di nessun tipo mi lega all’amministrazione comunale. Mi dispiace molto non aver potuto accettare l’incarico, ma il mio lavoro attuale costituisce una causa di incompatibilità prevista dalla legge. Sarebbe bastato informarsi negli uffici giusti per ottenere una risposta. Anche una telefonata al sottoscritto (come hanno fatto alcuni colleghi più attenti) avrebbe permesso di evitare di scrivere minchiate, ma verificare le fonti significherebbe fare giornalismo e mi rendo conto che la cosa è vista con sospetto proprio da alcuni giornalisti.
Tutta questa vicenda però nasce dal blog di tale Toy Bianca, un signore che ora fa l’addetto stampa al Ministero dell’ambiente (prima era portavoce del Ministro Prestigiacomo alle pari opportunità e poi all’ambiente) e che si firma Strummer ma che del leader dei Clash, non sembra possedere l’attitudine punk, la sana ignoranza dei power chords, i riff sgangherati, le parole smozzicate in una nuvola di fumo e la cassa in quattro. Anzi, ad una lettura attenta, il Toy predilige poeticamente il manicheo, l’equilibrio di detto e non detto, l’alternanza di suono e silenzio, ma non armonicamente come il Bill Evans di Miles Davies o ritmicamente come gli Arcade Fire di Reflektor, ma come i Jalisse o forse, sì, decisamente come Aleandro Baldi.
Lo scritto “satirico” di Strummer, che da questo momento chiameremo per convenzione Toy Baldi, non si limita a sostenere che l’amministrazione nel marzo del 2016 mi ha offerto il posto di portavoce del Sindaco ma, con fiumi di parole (come direbbero i Jalisse), insinua che questo sia avvenuto per evitare una mia azione giudiziaria sull’aggiudicazione della gara per l’ufficio stampa di Rebuilding the Future. Una gara che ho mestamente perso. Insinua altresì che io mi sarei incazzato come una bestia e che avrei minacciato ricorsi al Tar forte delle mie amicizie e dei miei sponsor. Quello che Baldi forse non sa è che io il ricorso al Tar l’ho presentato nell’ottobre del 2015, sei mesi prima dei fatti che racconta. Non ho minacciato nessuno, non ho fatto pressioni o tentato di influenzare qualcuno, mi sono incazzato moltissimo per i criteri della commissione, ne ho discusso con mia moglie che conosce il diritto e ha fatto di tutto per dissuadermi, sono andato da un avvocato amministrativista, l’ho pagato, ho pagato un salatissimo e sproporzionato contributo unificato come se si trattasse di una gara d’appalto per un lotto autostradale, ho depositato i documenti in tribunale, sono in attesa dell’udienza che è stata fissata a maggio 2016 e non ho mai pensato di rinunciarvi.
La verità semplice e cristallina è che non ho potuto accettare il posto di portavoce perché come anche Toy Baldi certamente saprà, la legge 150 del 2000 vieta espressamente a chi ricopre i ruoli di portavoce ed addetto stampa nelle pubbliche amministrazioni di esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche e io la legge la rispetto. Questi sono i fatti. Incontrovertibili e facilmente riscontrabili. Il resto, a cominciare dalla targa con il mio nome che altro non era che un pezzo di carta attaccato precipitosamente prima che la questione venisse definita (quanto ho sperato che fosse la targa del Premio Tiche!) è solo un tentativo di screditare questa amministrazione instillando sospetti e inutili illazioni.
Comunque, per fortuna, alla fine di ogni cosa c’è sempre una nota positiva e in questa vicenda è che da ieri La Nota7 ha un lettore in più, il sottoscritto, e che quindi potrà finalmente cambiare nome in La Nota8…
Cordialità