Bashar

Un ragazzo del Bangladesh, uno di quelli che vende le rose, viene ritrovato nei pressi di una orribile spiaggetta in viale Montedoro a Siracusa con la testa fracassata e in un lago di sangue. Il ragazzo – Bashar si chiama – è in condizioni critiche e viene trasferito in elicottero a Palermo. Un fatto di cronaca molto grave che colpisce la città e la comunità bengalese che, tra le altre cose, è una delle più tranquille. Nessuno sa cosa sia successo e nessuno ha visto niente. Su Facebook, specchio e anima della città, è già accozzaglia dei peggiori commenti: c’è chi gioisce perchè ‘sti bastardi si ammazzano tra di loro e chi si indigna e vuole sapere chi paga le spese mediche e il trasporto in elicottero di ‘sto negro; c’è chi prima gli italiani e poi gli africani (faglielo capire che in questo caso sarebbe asiatici) e quello che tira in ballo Pamela. I commenti normali sono in netta minoranza e vengono sovrastati da razzismo, frustrazione e meschinità assortite. Mi chiedo veramente in che città viviamo e se paura e ignoranza possano giustificare tutto ciò. Ma non era meglio quando vi vergognavate a scrivere, centellinavate gli interventi e usavate solo gli emoticon? Scusate la franchezza, ma siete proprio delle merde.