Aforismi

“Nessun sintaco può fare veramente il sintaco se non si emoziona a Santa Lucia delle quaglie quanto pattono le colompe nel cielo”.

Siracusa, anonimo fedele 7/05/2023

Protagonisti Assoluti

Ieri in Ortigia, tra cestini che rigurgitavano rifiuti, terribili tanfi di fritti in olio esausto, villanissimi djset a volumi spropositati, live di coverband improponibili con palchi posticci senza messa a terra e posizionati sugli scivoli dei disabili, auto in divieto, auto in doppia e tripla fila, auto controsenso per eludere la Ztl, venditori abusivi di servizi turistici, venditori abusivi di cianfrusaglie, parcheggiatori abusivi fin dentro al Talete, furti, risse, degrado, inquinamento acustico, soverchierie e soprusi, mancava soltanto quello che spara in aria per festeggiare una nascita o la vincita della “bolletta”, ma per me, vista la “scinnuta” è solo questione di giorni. Però dinnanzi a questo affresco degradato e maleodorante, sapere da fonti ufficiali che ieri Siracusa è stata “protagonista assoluta” (ndr. ma che vuol dire?) su Tg1, effettivamente, cambia tutto…

25 Aprile

Dalle Carceri di Via Asti, Torino, 22.1.1945 – ore 24. Cara Pierina, amor mio, Domattina all’alba un plotone d’esecuzione della guardia repubblicana fascista metterà fine ai miei giorni. Ciò che voglio dirti in punto di morte, Pierina, è che tu sei stata il mio primo solo ed unico amore, e che se fossi vissuto ti avrei chiesta in isposa e ti avrei fatta felice. In queste ore, le più tragiche della mia vita, tutto il mio passato mi si para d’innanzi come sullo schermo di un film in una visione rapidissima. Tante, moltissime volte, durante questi anni che mi separano dal 30 giungo 1940 ripensai con nostalgia al nostro amore, d’ora, in punto di morte, prima di immolare la mia vita per l’ideale per cui da oltre un anno combattei nelle vallate alpine di questo ferreo Piemonte, sento il bisogno di concentrarmi un po’ per ripensare a te, amore mio. Addio, Pierina, ti auguro tanta felicità e ti auguro soprattutto di ritrovare l’amore senza il quale la vita non è vita. Addio Pierina, addio “addio piccola Piera del mio cuore” (ti ricordi questo è un endecasillabo della poesia che ti dedicai quando ci lasciammo ?). Ricordati sempre di me come l’uomo che mai cessò di amarti di vero amore. Un ultimo bacio tuo Pedro.

Buon 25 aprile a tutti, a quelli che hanno fatto la storia e a quelli che fingono che non sia successo niente; a chi fa distinguo ed a chi si sente equidistante. Buon 25 aprile a tutti quelli che canteranno Bella Ciao e a quelli che non c’è niente da festeggiare. Buon 25 aprile a chi oggi resiste come può, contro una guerra o un diritto mancato. Buon 25 aprile a chi la storia la insegna nelle scuole e tiene vivo il ricordo di chi ha sacrificato tutto per la libertà.

“4.4 scala Mercanti” – Il glossario dei commenti social al terremoto

– Floridia forte

– Sortino più forte

– Aeroporto tremavano i vetri ma partiamo lo stesso. ciao bastardi!

– Apicentro a augusta dove abbito io

– A Cassibile niente

– Paura da morire

– Paura di morire

– Morta sono

– 4.4 scala Mercanti

– Ricordiamo a tutti quelli che non ricordano e che si sono dimenticati del famoso 1990…. E che a confronto è paradiso a confronto con qualche altra città che vivono di paura non sempre ma quasi

– Ad avola due ce ne sono stati! u primo molto forte il secondo meno forte ma il primo fortissimo 

– Abbraccio tutti i miei parenti che non vedo mai che il signore ci protenga

– A canicattini pure un bel rompo ce stato

– Non può essere solo 4.4 e chiassai sicuro almeno 4.6

– Floridia fotte fotte

– Santa Lucia Immacolata proteccicci

– Io non ho sentito niente è abito al 4 piano

– Al secondo piano stava murano ro cacazzo

– Era ondulatorio sicuro

– Palazzolo sussuttorio

– Domanda ci saranno altre scosse? Che dobbiamo fare?

– E uno sciamo motto pericoloso.

48 Ore

Da 48 ore la Panda di una coppia di turisti è parcheggiata – senza l’ombra di una multa – sulle strisce pedonali del lungomare del centro storico di Siracusa o meglio, su quello che resta delle strisce pedonali. Un degrado cromatico, quello delle strisce, iniziato più di due anni fa e mai contrastato, nemmeno preso in considerazione, nonostante le svariate segnalazioni di tanti residenti esasperati, accerchiati da sporcizia, cartacce, escrementi di animali, dehors con la moquette posata sull’asfalto e dalle cappe puzzolenti che spargono h24, fetide esalazioni di ristoranti turistici a rischio chiusura dei NAS. Quelle strisce infatti rappresentano o meglio, rappresentavano, l’ultimo baluardo di civiltà di una zona che da anni è terra di nessuno. Qui le auto sfrecciano senza limiti di velocità, gli stalli dei residenti sono occupati da ignari turisti che non capiscono la zoppicante segnaletica orizzontale e verticale, né i totem dismessi di servizi di trasporto vetusti o i carico e scarico decrepiti e men che meno, i finti divieti di sosta, disegnati neanche troppo bene su cartoncino e posizionati davanti ad improbabili bassi senza abitabilità adibiti a “casa” vacanze. Dopo anni di riflessioni, dubbi e speranze, sono arrivato alla conclusione che questo sistema di cose, questa sciatteria che contraddistingue Ortigia e un po’ tutta la città, non può che essere voluta, studiata a tavolino, perpetrata con perseveranza monacale, frutto di un disegno più grande, difficile da intuire e impossibile da capire nella sua interezza.

La cosa certa è che un cartello sbagliato, una segnaletica sbiadita, una striscia pedonale sbiancata, per quanto possano sembrare dettagli insignificanti, logorano giorno dopo giorno il modello di regole riconosciute e condivise  e aprono la porta al caso, all’alea, alla sorte. In una situazione confusionaria come quella di Siracusa, le regole perdono efficacia e vengono sostituite dall’eccezione, dall’improvvisazione, dal caos, appunto. Multare una macchina parcheggiata sulle strisce pedonali, per esempio, non è più una certezza, ma una scelta che dipende dalla sensibilità del singolo vigile urbano che decide, di volta in volta, se comminare o meno la sanzione in base ad una serie di considerazioni personali. Assistere giorno dopo giorno a tutto questo, logora qualsiasi certezza, una sorta di Cura Ludovico di kubrickiana memoria volta ad annullare le coscienze e a generare cittadini di serie B che rifuggono il concetto di stato di diritto e si rintanano nella superstizione, nella scaramanzia.