Come in un incubo, sono uscito di casa e sono stato investito da una quantità spropositata di santini elettorali trasportati dal vento. Arrivavano a folate, divisi per schieramenti politici, alcuni, anche se di schieramenti opposti, andavano a braccetto. Decine di migliaia di facce sorridenti, di camicie bianche inamidate, di slogan ridondanti e promesse inattuabili. I santini del centrodestra si libravano in aria spavaldi, quelli del centro sinistra arrancavano a mezz’aria. Quasi tutti finivano la loro corsa a mare. Il sole si stagliava all’orizzonte offuscato da un pulviscolo sottile e fastidioso. Tenevo gli occhi socchiusi per proteggermi, il vento caldo spazzava la strada, un tizio accanto a me ha detto sospettoso: “Mmmm, chistu è tempo di terremoto…” e in effetti, sembrava davvero la fine del mondo.
