È sorprendente che ci sia ancora qualcuno che abbandoni i rifiuti per strada. Ma com’è possibile? Come è possibile che ancora non l’abbiate capito?
Devi liberarti di due divani? Vuoi dismettere la cucina della villetta? Chiama il numero verde, concorda giorno e orario di ritiro e il gioco è fatto: giovedì alle 11:00.
Ma no, troppo complicato vero? Ma poi giovedì è tra tre giorni, tutto ‘sto tempo ci mettono! Inoltre ti eri già organizzato per andare a Portopalo da tuo cognato Savvuccio e mica puoi partire dopo le 11:00, arriveresti a ora di mangiare, manco il bagno a mare ti puoi fare… niente, meglio coinvolgere un amico o un parente per mercoledì pomeriggio, prendere la macchina, caricarci sopra i divani o la cucina, assicurarli tra loro (la sicurezza è importante), mettersi alla guida con fare circospetto, raggiungere una strada isolata e nascosta, abbandonare il mobilio, risalire in auto e fuggire sgommando.
L’analfabetismo funzionale questo fa, limita gravemente l’interazione di una persona con il flusso di informazioni e di comunicazione di una società. Se la scampagnata a Portopalo da Savvuccio è improcrastinabile, c’è sempre la soluzione numero 2: scaricare i divani in un centro di raccolta comunale. Con minore fatica e nessun rischio, questa opzione ti permetterà di vivere una piccola esperienza edificante.
In macchina, tornando a casa, ti immagini spaparanzato sul nuovo salotto foderato cellophane mentre ti gusti una puntata di Reazione a Catena o del gioco dei pacchi. Per domani è tutto pronto, partenza alle 7:00. Hai comprato due “cascie” di birra e i peperoni da arrostire, ti sei munito di carbonella, quella buona, di un’anguria speciale – così ti ha assicurato quello della frutta – e di 3 chili di gamberoni dell’Atlantico. Non vuoi sfigurare perché Savvuccio a Portopalo è amico di tutti e ha un giro di pescatori che gli fornisce sempre il pescato migliore a un prezzo stracciato.
Poi, una telefonata di tua moglie.
– Ouh!
– Cammelo, viri ca chiamò Savvuccio, dumani a scampagnata satò picchì a picciridda iavi u ‘ntossico.
– E nu stana ricennu ora?
– Dice che stamattina ci avevano portato il pesce a Savvuccio e che alla picciridda a menzuionnu ci ficiro na fettina di pesce spata e s’intisi mali. Sta vomitanto.
In Italia credo che siano soltanto dei grandi menefreghisti. Non capiscono che la res publica è nostraaaa!
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Cheppoi quello che penso io (quando vedo i materassi adagiati e abbandonati sul marciapiede) è: ma qualcuno li guarda almeno con schifo mentre lo stanno facendo?
Io a volte temo di no
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Una preghiera per la picciridda!
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