Mattarella in città: il programma della prima giornata

9:00 – Arrivo in pullman parcheggio Molo s. Antonio;

9:30 – Colazione con presidente tedesco Steinmeier bar piazza Archimede (granita max due gusti + brioscia o manuzza);

10:00 – Incontro con autorità civili e religiose;

11:00 – Trasferimento alla Fanusa con bus Hop On Hop OFF riservato, bagno spiaggetta libera e gara di tuffi a bomba da scoglio basso con delegazione tedesca;

13:00 – Pranzo a sacco presso Samoa, Arenella (Panino cotoletta, caponata, vino rosso e gazzosa);

15:00 – Tour barca grotte marine, caffè e incontro con Fondazione Pescatori di Frodo;

16:00 – Sgambata su bici pedalata assistita con Sindaco Italia e giunta al completo;

17:00 – Merenda Bar Drago monumento ai caduti (a scelta: sfoglia prosciutto e formaggio o cipollina o gelato Cooky Snack);

17:30 – Ortea Palace, incontro con Confcavallo, Assopanini e una delegazione di posteggiatori abusivi;

18:00 – Visita S. Lucia e mini tour su Carrozza Senato dentro cortile Vermexio;

19:00 – Aperitivo alla Marina, djset e colloquio con Ortigia Sangue Blu;

19:55 – Foto di rito con Vinciullo;

20:00 – Urban Safari, un pericoloso quanto suggestivo giro in apecalessino tra le bellezze naturali e l’abusivismo incontaminato di Ortigia, alla ricerca degli ultimi esemplari di Vigile Urbano;

21:00 – Teatro Greco per Ulisse, l’ultima odissea;

23:00 – Giro pizza pizzeria Don Chisciotte + porzione patatine e bibita a scelta;

23:45 – Parcheggio Talete, incontro con deputazione nazionale e regionale e fuochi d’artificio illegali;

1:00 – Cavallo, sbizzero, sassaemayoness  e crauti da Antonio;

1:30 – Ritorno in hotel sistemazione riservata.

Dopo il Vittorini ritorna il Premio Vittorina

Accordo raggiunto e protocolli firmati: Il Teatro Comunale o teatro Massimo (non si è ancora capito come si deve chiamare) spalanca le porte alla settima edizione del Premio Vittorina. Da non confondersi con il Premio Vittorini, ritornato in auge nonostante gli scoraggianti risultati di un sondaggio tra la popolazione siracusana che alla domanda: “conosce Elio Vittorini?”, ha risposto nel 86% dei casi “è una marmitta per scooter”. Il Premio Vittorina invece vuole onorare la memoria di Vittorina Carnemolla detta “a sciarrina”, la donna siracusana rinomata per il suo astio immotivato nei confronti della più famosa nobildonna Christiane Reimann. Pur non avendo donato il suo patrimonio al Comune di Siracusa, Vittorina ha lasciato ai siracusani qualcosa di più importante: il gusto della polemica fine a se stessa, l’insulto senza motivo, il colpo al cerchio e quello alla botte. Per questi inestimabili lasciti morali, Siracusa ha deciso festeggiarla con un Premio alla sua memoria. Il Premio Vittorina è senza dubbio uno degli eventi culturali più importanti della stagione e una vera e propria eccellenza siracusana che continua ad attirare l’attenzione di sciarrine, attaccabrighe e provocatori da ogni angolo del mondo.

Ossi di seppia e sassaemayoness

Pioggia che cadi acida sulla città d’amare,

avvolgi quel semaforo intelligente che regola senza regole

il caos di un mattino di settembre.

Lo strillare impunito dei clacson impazziti si fa canto soave e s’addensa

e accompagna l’attesa incompiuta del verde contemplare di luci.

Solo una mano può metterci in salvo,

solo la tua, Vigile Urbano. 

Avanti Insieme! È arrivato il momento di lasciare quel bar.

Di relazioni e di “buone” note

A parte il fatto che il concetto di “buone note” è talmente soggettivo da non aver alcun rilievo scientifico in nessuna discussione, neanche tra gli alunni delle scuole medie, mi convinco sempre di più che la querelle “Concerti al Teatro Greco di Siracusa” sia l’ennesima farsa alla matalotta fatta di regolamenti farraginosi, burocrazia pachidermica, relazioni di parte, scorciatoie, spittizze assortite, confusione e zero chiarezza.

L’unica verità assodata, per quel che mi riguarda, che vale per il mare, le foreste, la Marmolada, Venezia e anche per il Teatro Greco di Siracusa è che lo sfruttamento esasperato delle risorse, nel lungo periodo porta solo sciagure e pestilenza. Il Parco archeologico di Siracusa  è un luogo unico al mondo. Il Teatro del V secolo a. C. scavato nella roccia calcarea ancora di più. Una sola cosa dovremmo fare: metterlo nella condizione di resistere altri mille anni. Anche perché, all’interno del parco Archeologico, per nostra fortuna, degli impresari e dei politici locali, ci sono alcuni spazi – vedi Ara di Ierone – che meglio si presterebbero all’organizzazione di live pop/rock. Ritengo altresì che la fastidiosa diceria “gli artisti vengono a Siracusa solo per il Teatro Greco altrimenti non verrebbero” sia totalmente falsa tanto è vero che gli artisti in questione suonano con regolarità a Bitonto, Catanzaro, Molfetta e Acireale, tutti luoghi senza Teatro Greco. Infine, la cosa più importante, il teatro va preservato perché non è del sindaco, non è della Regione, non è degli impresari ma è dell’umanità ed è inestimabile, come l’aria, come l’acqua e la terra di questo posto qui che abbiamo (hanno) distrutto proprio perpetuando queste logiche di abuso e di sfruttamento. 

Il Palio

I tempi sono maturi per l’istituzione del Palio delle Api Calessino. Una corsa sfrenata ad eliminazione diretta tra i vicoli di Ortigia tra i caratteristici mezzi di trasporto diventati il vero simbolo della città aretusea.

Come nella tradizione senese, il Palio viene vinto dall’Ape calessino, con o senza guidatore, che per prima abbia compiuto in controsenso, tre giri del circuito infernale. Dopo la vittoria, il team vincitore si precipiterà sotto il balcone del Vermexio per ricevere la benedizione del Sindaco, il gonfalone del Comune di Siracusa da poter esibire sulla motoape e la possibilità di poter utilizzare e motorizzare la Carrozza del Senato per la stagione 2024.

Scontrini

– Chi ci mittemu na ‘stu cavaddu?

– Mettici… sassatonnata, surimi, camperett, sbizzeroi e sassemayoness…

– Mpare allora è Maremonti… c’è issupplemento…

– Ti scanti ca ci fazzu a foto o scontrino… ca sta mittennu i manu avanti?

– Ma picchì… secunnu tia ti fazzu u scontrino…

– Ahahaha mava passu….

– Da bere?

– Una Drecker… no una Becker.

All’arrembaggio

Orda di proteste contro l’ordinanza di chiusura del Ponte Umbertino in entrata di Ortigia. I militanti di MDP (Macchina Dio Patria) si sono uniti alle proteste dei RNN (Ristoratori  nemici dei NAS) e hanno lanciato la proposta “All you can drive”, che ha ricevuto l’appoggio di molti consiglieri di maggioranza. “All You can Drive” sancisce l’obbligo di utilizzare un’auto procapite per accedere a Ortigia e garantisce uno sconto del 15% a tutti gli automobilisti che si presenteranno alla cassa dei ristoranti con la revisione scaduta. E ancora: defiscalizzazione dell’isola e divieto di emissione scontrino o fattura con l’ordinanza “Basta la Parola” e l’inaugurazione del nuovo parcheggio Ipogeo Multilev con ingresso dalla Marina e uscita su Piazza Duomo. 

L’amministrazione terrorizzata di aver fatto il passo più lungo della gamba e di perdere così il suo bacino elettorale sta mediando con le parti nel tentativo di avviare un servizio clandestino di traghettamento auto ad opera dei tantissimi Boat Tour cittadini. Per gli specialisti infatti il divieto riguarderebbe solo le auto che vogliono superare il ponte umbertino e accedere al centro storico via terra ma nulla può con le auto che arriverebbero via mare. 

Come te nessuno mai

Ortigia non è mai stata così sporca, degradata e puzzolente come questo inizio di agosto. Per strada ci sono ancora i bicchieri di plastica con il logo di OSS che è finito il 30 luglio. Nessuno è passato a spazzare, nessuno si è posto il problema. I cumuli di rifiuti abbandonati compaiono qui e lì, tra la Graziella e la Borgata, i dehors dei ristoranti sono sempre più sfacciati ed è lecito parcheggiarci accanto se ne si è proprietari. I carrellati stazionano placidi sopra i marciapiedi constringendo i pedoni a camminare in mezzo alla strada. Il centro storico è preso d’assaltato dalle auto e la pavida Ztl nulla può e nulla vuole fare. L’ultima ordinanza “Cario e Scarico”, sbandierata ai quattro venti, ha già miseramente fallito e lascia intuire un futuro di degrado e decadenza.