Ieri sera sono andato a vedere Tre manifesti a Ebbing, Missouri e mi sono commosso. Un film potente, duro e interpretato magistralmente. Sono tornato a casa emozionato e scombussolato, ho aperto lo sgabuzzino, ho visto i tre mastelli per la differenziata e mi sono commosso di nuovo. In questi giorni parte in Ortigia la raccolta dei rifiuti porta a porta che, in termini di civiltà, rappresenta per la città un passo avanti senza precedenti e paragonabile solo alla stampa a caratteri mobili di Gutemberg o
alla carne di cavallo nella vaschetta. Alle 23:40, con gesti solenni, ho posizionato fuori dal portone il mastello del vetro e il saccone della plastica e sono andato a letto soddisfatto.

Stamattina, delusione cocente: non era passato nessuno a ritirare i rifiuti. Volevo incazzarmi, prendere plastica e vetro (cosa che non faccio più da anni) e cafuddarli per sfregio nel cassonetto dell’indifferenziata, volevo scrivere un post irriverente e usare hashtag tipo #latri e #sifuttunuisoddibastaddi, ma poi ho pensato al film di Martin McDonagh. All’odio che genera odio, al sentimento di vendetta che avvelena e a tutti i limiti che sembrano insuperabili. Ho chiamato, scritto e chiesto spiegazioni e dall’altra parte ho trovato disponibilità e la consapevolezza di avere a che fare con un sistema nuovo e non rodato.
Il mastello del vetro e il saccone della plastica sono ancora lì, sotto il portone, ma non demordo, c’è in palio qualcosa di troppo importante per il futuro di questa città e stasera, è già il turno della carta.
Ps. Alle 16:39 il vetro e la plastica sono stati finalmente ritirati.
Andrò a vederlo!
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