Ieri, il numero di auto che forzavano le transenne e percorrevano il ponte umbertino per entrare in Ortigia era spropositata, imbarazzante, circa una ogni dieci. Nel frattempo, cinquanta metri più avanti, c’era uno che inveiva contro una vigilessa: “intanto a rucazione, testiminchia!”, le urlava nel disinteresse generale. Una musichetta natalizia fuoriusciva da un negoziato di genere alimentari, una coppia di anziani passeggiava tenendosi per mano, un picciuttazzo buttava a terra un pacchetto di sigarette vuoto e si rivolgeva all’amico, “a st’ura ci stavavnu facennu u vebbale!”. “Minchia di cantri…” commentava l’altro. Poi, senza casco, montavano su uno scooter e andavano via in controsenso.
