Hanno citofonato verso le 15:00, siccome il citofono non funziona bene e non avevo capito chi fosse, ho aperto il portone e mi sono affacciato alla finestra per vedere. Era quello della pizzeria sotto casa, era accompagnato da due picciuttazzi che trasportavano tavoli e sedie di plastica spaiati. Il tizio è arrivato davanti la porta di casa e mi ha scansato per passare. Io ho fatto resistenza ma lui, con tono risoluto, mi ha detto che per legge, anche se il suo ristorante pizzeria è sempre vuoto perchè si mangia di merda, deve implementare il suo gigantesco dehors e che siccome tutto intorno non è rimasto suolo pubblico da occupare in nessuna direzione, al Comune gli hanno detto di rivolgersi a me, che abito al piano di sopra, e che c’è un ordinanza del sindaco che mi obbliga a cedergli l’usufrutto gratuito del soggiorno fino ad ottobre. “Ma io come dovrei vivere così, mi scusi?” ho chiesto disperato. “Non è un problema mio – ha replicato lui serafico – io devo lavorare”. Poi ha aperto la porta del bagno, ha scrutato dentro e ha detto: “Picciotti, ca rintra ci sduacamu tutta l’indifferenziata e u pisci”.
