I monumenti del XXI secolo

Parola d’ordine: rigenerazione! Dopo il considerevole successo di critica e pubblico riscosso dal progetto di riqualificazione del parcheggio Talete, l’ecomostro di cemento armato che deturpa il waterfront di Ortigia e che finalmente, con qualche piantina, un paio di murales, un chiosco bar e il massiccio utilizzo di acciaio Corten e bauxite si appresta ad essere trasformato in un  monumento del XXI Secolo, l’Amministrazione Comunale ha deciso all’unanimità di sviluppare nuovi progetti di riqualificazione e di recupero dell’esistente da donare alla città per aumentare esponenzialmente i luoghi dell’anima d’amare, avanti insieme. 

Incurante delle feroci critiche mosse dai discendenti del filosofo Talete, che alla vista del parcheggio intitolato al loro avo, avrebbero esclamato un perentorio “Botta di sangue!” prima di perdere i sensi e di risvegliarsi sul ponte numero 4 di una nave MSC diretta a Mileto, in Asia Minore, l’Amministrazione comunale avanza spedita per la sua strada e dopo aver distratto i fondi di Agenda Urbana, lancia ufficialmente il progetto “Monumenti del XXI secolo”.

Il progetto “Monumenti del XXI secolo” ha già ricevuto un Daspo dal Ministero della Cultura, due diffide dall’Unesco e una denuncia a piede libero della Procura di Cassibile allertata da una lettera anonima consegnata in una busta chiusa con la cera lacca e che i più maliziosi attribuiscono all’associazione Ortigia Sangue Blu. Per nulla intimiditi da queste sconcertanti premesse, il sindaco Italia ed i suoi prodi, nel corso di una conferenza stampa, hanno svelato all’opinione pubblica i monumenti futuri.

Tempio di Apollo e Genash

La casba indecente specializzata in cappelli tipo panama ma di carta pressata e magneti da frigo, che da anni prolifica accanto al tempio di Apollo, il più antico tempio dorico d’occidente, sarà finalmente spostata all’interno del tempio stesso per dar vita a “Sì ai mercanti nel tempio”, un progetto faraonico che prevede una copertura rimovibile in acciaio Corten e delle grandi finestre in alluminio anodizzato color oro, a schermare dagli spifferi e dagli sguardi indiscreti della Sovrintendenza. All’interno del tempio troveranno spazio due punti ristoro senza licenza e alcune postazioni numerate per i venditori di pescato di frodo. Il tutto, assicurano dall’amministrazione, mantenendo la caratteristica illuminazione a led luce fredda.

La Rimessa delle Meraviglie

L’edificio dell’ex ospedale delle 5 piaghe sorge in un luogo strategico, a metà del tragitto tra piazza Duomo e la Fontana delle Papere, per questo motivo, l’Amministrazione ha pensato bene di farne un hub 2.0 per Api calessino e il centro nevralgico della mobilità insostenibile. La riqualificazione prevede la sostituzione dell’antico portale con una saracinesca tipo garage e quella delle caratteristiche bifore con delle rampe in acciaio Corten dalle quali potranno entrare e uscire api calessino, Hop-on Hop-off, trenini su gomma, carrozze con cocchiere e guide turistiche abusive. All’interno, un distributore di carburante rubato, una galleria per lo shopping e la mappa interattiva per percorrere i vicoli di Ortigia contromano e a folle velocità. 

Museo internazionale del fritto in olio esausto

“Chi di usucapione perisce di usucapione ferisce”, con queste parole si è dato il via alla riqualificazione totale dello Stabile di Nonna Clorinda acquisito dal Comune di Siracusa per usucapione dopo che un vigile urbano si sarebbe imboscato lì, in orario di lavoro, per vent’anni.  Vanitoso con quel rosa démodé, frivolo ma dai tratti decisi, l’immobile ha subito stuzzicato la fantasia dell’amministrazione che ha deciso di farne il primo Museo internazionale del fritto in olio esausto. I reperti presenti accompagneranno il viaggiatore in un viaggio nel degrado della città ripercorrendo tutte le tappe: dagli albori e le prime attività senza licenza alla maestosità di oggi.

Parco dell’entropia

Un monumento sui generis che nasce dalla volontà di ridare dignità al Parco delle sculture della pista ciclabile, devastato dai vandali, dai torpi e dalle intemperie. Il progetto ambizioso è stato affidato a un giovane architetto senza laurea che ha presentato un curriculum falso nel quale si autodefinisce il più grande esperto mondiale di acciaio Corten e consiste nel riassemblaggio alla meno peggio dei pezzi delle opere d’arte rimaste ancora integre. Un processo simbolico, entropico e irreversibile che dovrebbe portare alla realizzazione di un’unica nuova grande opera d’arte dal titolo provocatorio di “Rebuilding ‘sta minchia”.

Pubblicato sull’Isola dei Cani n. 265 luglio 2021

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