Io stamattina nemmeno ci stavo pensando, volevo solo scaldarle il latte e godermi questo momento con mia figlia, ma il fatto è che ormai questa situazione, per quanto uno provi a gestirla nel migliore dei modi, crea molta apprensione e la cosa è stata evidente quando, alle cinque, con l’alba che ancora faceva fatica a venir fuori, ho sussurrato a Donatella: “a che ora deve mangiare la bambina?”. E lei, dal sonno, con una espressione corrucciata mi ha risposto: “ma perché non hanno fermato i treni che sono partiti ieri notte?”.
Già, perché? Non lo so, forse perché non si può fare. Forse perché bisognerebbe ricorrere a un coprifuoco militare che esaspererebbe ancora di più gli animi. Perché la gente quando ha paura vuole stare con la propria famiglia ed è una cosa naturale. Ma perché scappare così? Perché stiparsi su un treno, uno attaccato all’altra, facce, mani, aliti, saliva, contravvenendo alle più elementari regole che ci sono state imposte? Per una volta, cazzo, evitiamo di comportarci come un popolo di cialtroni e di irresponsabili, come quelli che non pagano le tasse ma pretendono la sanità gratuita. Sempre superficiali e vigliacchi, pronti a puntare il dito contro gli altri ma mai disposti ad assumerci una responsabilità. Vale per noi, vale per la nostra classe dirigente. La verità è che in Italia, in giro, c’è un virus peggiore che è quello dell’egoismo e della spittizza.
Ormai la cazzata è fatta, quindi, per favore, voi che provenite dalle zone rosse, auto imponetevi la quarantena. Quando arrivate a casa, mettetevi in contatto con le autorità sanitarie, non uscite, non incontrate persone, non andate al Pronto Soccorso, proteggete i vostri cari e le persone che vi stanno accanto. Se ancora non lo avete capito – e molti di voi sembrano non averlo capito per niente – c’è solo un modo per vincere questa battaglia contro il virus ed è attenersi scrupolosamente ai protocolli di sicurezza. Perché il virus colpisce senza distinzioni anche i furbi, gli ignoranti e gli strafottenti.