Questo DPCM è la dimostrazione lampante del livello scadente di questa classe dirigente. Non è una questione di forze politiche, movimenti e partiti e non sarebbe cambiato nulla se al governo ci fossero stati quelli del Papete o i nostalgici negazionisti. C’è uno scollamento sempre più preoccupante tra Paese reale e classe politica, è una deriva sempre più evidente e non si tratta dei singoli provvedimenti per i ristoranti, le palestre, le scuole o i cinema, né delle discrepanze e delle illogicità che chiunque di noi ha riscontrato leggendo il documento del Governo. Il problema serio è la totale mancanza di programmazione e il fallimento di qualsiasi politica di prevenzione e di preparazione alla seconda ondata. Abbiamo parlato per un’estate intera dei banchi con le rotelle e ci siamo dimenticati di potenziare gli ospedali e di assumere personale medico e paramedico, ecco, questo è il risultato. Certo, noi ci abbiamo messo del nostro, ce ne siamo infischiati allegramente, abbiamo lasciato la mascherina appesa al retrovisore della macchina credendo che il pericolo fosse scampato e invece non era così e adesso ci permettiamo di fare anche gli indignati, gridiamo al complotto, alla dittatura e invochiamo libertà. Ma in una società democratica libertà è prima di tutto responsabilità e consapevolezza e non “faccio quello che cazzo mi pare”.
Chiudere i ristoranti alle 18:00, impedire alle palestre di aprire è uno sbaglio, non c’è dubbio, ma fino a qualche giorno fa, in tanti ristoranti e in tante palestre c’era un bordello immondo di persone appiccicate l’una a l’atra e senza lo straccio di una mascherina e il fatto era talmente normale che i social sono inondati di selfie e di foto che lo testimoniano. Ha senso generalizzare e penalizzare in toto una categoria? Secondo me no, è la cosa più sbagliata e diseducativa che si possa fare eppure, i provvedimenti del DPCM si muovono in questo senso. Forse quello che ci vorrebbe davvero è proprio l’educazione, educare un popolo ad essere maturo, equilibrato, se ne gioverebbe anche la classe politica. Invece, anziché fare delle regole generali, anche restrittive, e permettere alla persone per bene di lavorare e portare avanti la propria attività, hanno preferito chiudere indistinatmente e penalizzare alcune categorie, anziché predisporre controlli serrati e pene esemplari per chi sgarra (sospensione della licenza) hanno preferito mortificare chi ha lavorato nel rispetto delle regole.
Tra qualche mese arriveranno i soldi dell’Europa e il Governo elargirà un contributo, una mancetta, anche questa in maniera indistinta e ci diranno che più di questo non possono fare e che dovremmo ringraziare perchè loro hanno agito per il bene del Paese. Invece si poteva fare meglio e si doveva fare meglio, si poteva programmare, si potevano trovare soluzioni meno drastiche se solo ci avessero pensato in tempo e poi, scusate, ma come si fa a dire “per il bene del Paese” e contestualmente chiudere cinema e teatri lasciando le persone davanti alla tv?