– Mpare per me ti o fare il vaccino o pure non ti o fatto il vacino ok però se mi levi il lavoro che non o no mancazzo
– Tutti unti ce la faremo
– U vuliti naperitivo no frattempo ca siti doc u a sparare minchiate?
– Dite anghe chi paga 3 miliardi di eura per mantenere gli Stranieri che Drachi e La morgese mandano a prentere alle coste del Africane ????
– Se gli avrebbero fatto l’autopsia a stura sarebbero tutti vivi
– Siamo i meglio di tutti Siracusa resiste no vaccino e divano vogliamo i soldi del debbito di cittadinanza
– E io avvisi a pacare i tassi per fammi i vaccino? non pacherò mai!
– Ride pene chi ride uttimo
– Non e vaccino ma siero di grafite e satana
– A stessa fudda dovreste protestare contro stu bastaddo di sindaco
– Minchia ce ne fosse uno con la mascherina, disgraziati
– Noi siamo contro la liberta è protestiamo per la liberta. LIBERTA LIBERTA
– Se mi ata a fari u farmaco sperimentale mi ata a pacare belli soldi bastardi
– Vorrei dire a chi fa commenti stupiti che questi persone sono eroi che lottano per noi e i male
– Me mugghirei si a fatto a cortisona e si a sentito subito meglio sa fatto sula a casa senza dutturi infimmeri e mbrugghiuni
– Ma itavinni a cugghiri crastuna scavazzatiiiiii
– Prima eramo provincia babbo ora no forza no gren pass no vaccino libertà per i nostro comodi
– Ou ma che fine ha fatto quello che voleva legalizzare la ganja
– Signora se fa a salumeria parrassi i mutadella e provoletta, pi fauri
– Trachi faffanculo
– Avete tutta la mia ragione
– Andate a vaccinare in fece di fare guera inutilmente
– Io non lo so se sono vaccinato non mi metto a scassare la minchia a chi lo sa e la benzina a 1e 80 e le sigarette u gas a spazzatura ma chi cazzo le paga ahahaha
Lo sanno anche i bambini che è fin troppo semplice sparare sulla croce rossa, e non intesa come associazione di volontariato, ma proprio come sistema organizzativo generale, come piano di vaccinazione in provincia di Siracusa.
Nelle ultime 48 ore, chiunque dotato di un po’ di confidenza con la scrittura e con i media ha espresso il proprio pensiero. Politici, politicanti, sindacati, perdigiorno, problem solver a cottimo, associazioni vere, associazioni farlocche, insomma tutti. Tutti a dire la loro, a indignarsi, a schierarsi dalla parte dei poveri utenti, degli anziani, di quelli con le patologie gravi, costretti sotto la pioggia ad aspettare un turno di vaccinazione che non arriva mai. Come dargli torto? Chi non si indignerebbe per cose di questo genere? Bisognerebbe avere un bidone dell’immondizia al posto del cuore (Gigi Buffon docet). Il problema è che questo modo di vedere le cose lascia immaginare che da qualche altra parte ci sia qualcuno che invece dei poveri utenti se ne sta fregando, che detesta gli anziani e che quelli con le patologie gravi nemmeno li prende in considerazione. Insomma, una visione alquanto semplicistica.
Così, sono andato a vedere con i miei occhi cosa succede fuori dall’Hub vaccinale di via Nino Bixio a Siracusa e ho potuto constatare che sebbene la situazione non sia come quella dei giorni passati, la coda c’è e anche qualche assembramento di troppo. Ma ho anche visto che Protezione Civile regionale e comunale, Comune di Siracusa) con tutti i loro limiti, stanno lottando con ogni forza nel tentativo di correggere, giorno dopo giorno, gli errori che sono stati commessi per inesperienza, inadeguatezza o supponenza, questo francamente, non ha importanza. Del resto, una certa disorganizzazione era fisiologica, soprattutto perché quando si mette a regime una macchina complessa come questa, gli intoppi sono inevitabili. Ma dove pensavamo di vivere a Düsseldorf, a Tromsø, a Copenaghen? Che poi anche li, di questi tempi, hanno i loro problemi.
Era davvero possibile credere che improvvisamente, in una situazione di emergenza e confusione come questa, con i casini dei vaccini ritirati, i passi indietro dei governi, l’Unione Europea che tentenna, le paure delle persone, le comunicazioni ballerine delle case farmaceutiche e tutto il resto, improvvisamente ogni cosa si sarebbe messa a girare come un meccanismo perfettamente oliato? Su, non prendiamoci in giro.
Se la piattaforma di prenotazione schedula in automatico 150 persone tra le 9:00 e le 10:00 di mattina e l’hub vaccinale è capace di gestirne 70 l’ora, il caos è inevitabile. Se ogni utente siporta con sé uno o più componenti della famiglia per sostegno morale, quelle 150 persone diventano 250, se quelli prenotati nelle fasce orarie successive decidono di infischiarsene dell’invito a presentarsi 15/20 minuti prima e si piazzano in coda alle 9:00, con i parenti a seguito, quelle 250 persone diventano 500.
È vero, la pioggia degli ultimi giorni ha colto tutti di sorpresa e nessuno dei cervelloni che gestisce la situazione l’aveva messa in conto. Che dire: “Shame on you!”. Ma è anche vero che immediatamente sono stati montati quei gazebo tipo “mercatino biologico” dove le persone hanno trovato riparo. Ed è anche vero che i gazebo non possono essere infiniti e moltiplicarsi tra le strade della città come un gigantesco serpentone.
Hanno previsto il parcheggio gratuito per l’utenza, hanno posizionato le sedie per gli anziani in attesa, ovviamente è un numero limitato, non ci possono essere 500 sedie, sta al buon cuore della gente decidere chi ne ha più bisogno. Ci sono le sedie a rotelle spinte da volontari per chi ha problemi di deambulazione, hanno installato l’illuminazione serale, hanno creato una doppia fila per dividere gli ingressi in funzione dell’orario di prenotazione, hanno posizionato i gruppi elettrogeni che alimentano delle stufe e da stasera dovrebbe essere attivato anche il riscaldamento all’interno del Centro. Se non bastasse, buona parte dellepersone a cui è stato somministrato il vaccino, ha parole d’elogio per i medici e gli infermieri cheli hanno visitati e rassicurati. Insomma, ben vengano le critiche, ma francamente, una parolina diincoraggiamento forse dovremmo spenderla anziché limitarci a urlare insofferenza e puntare l’indice accusatore. Solo qualche mese fa ci sentivamo perduti, oggi siamo davanti ad una campagna vaccinale senza eguali nella storia. In meno di un anno, contro ogni previsione, la scienza ha fatto passi dagigante, abbiamo sei vaccini nel mondo e di questo passo, finalmente, potremmo buttarci alle spalle questo Annus horribilis.
Come sostiene un fine pensatore: “Questa campagna vaccinale è il nostro sbarco sulla luna e non solo tutti la stanno facendo facile, ma la stanno pure facendo passare come una Armata Brancaleone, come se imprese del genere non dovessero aver alcun intoppo altrimenti è roba da terzo mondo”.
Ecco, gli errori sono stati fatti e altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni perché almomento, sono troppe le variabili da tenere sotto controllo e il nostro non è un sistema perfetto, non lo è mai stato e non può diventarlo adesso. Prima ce ne rendiamo conto, più facilesarà contribuire a renderlo migliore facendo la nostra piccola parte. Le file e i ritardi saranno inevitabili anche nei prossimi giorni, come in autostrada a pasquetta, come alla visita dallo specialista, come in aeroporto, in estate, con la coda che sembra infinita e invece dopo un po’, siparte.
Tutto pronto per la sperimentazione di “Il vaccino in pensione” il nuovo programma di Asp, Comune di Siracusa e Poste Italiane, dedicato alla terza età.
La lettera aperta che il sindacato autonomo Pubsl (Pensionati Uniti Borgata Santa Lucia) ha indirizzato a tutta la cittadinanza e nella quale si stigmatizzava la crudeltà di costringere gli utenti anziani a fare la fila del vaccino e il giorno dopo quella della pensione alla Posta, hanno smosso le coscienze dell’opinione pubblica e spinto Asp, Comune di Siracusa e Poste italiane verso una fruttuosa Joint Venture. Da oggi tutti i percettori di pensione – anche di cittadinanza – che si recheranno al centro vaccinale, potranno fare un’unica fila in 4 comodi step: Anamnesi con un medico, registrazione con personale amministrativo, inoculazione vaccino ad opera di infermiere specializzato e ritiro pensione in contanti da dipendente Poste Italiane.
Il Comune di Siracusa, per garantire un servizio ancora più accurato, oltre a fornire dei gazebo e dei bagni chimici, ha scritturato un gruppo di malacarni e di picciuttazzi schiffariati da piazzare all’uscita per far rivivere ai cittadini pensionati il brivido dello scippo subito e della rapina.
Si prospetta un altro affaire Caravaggio. Sgarbi rilancia e dichiara: ad aprile, Granata sarà esposto al Mart di Rovereto.
“Granata il contemporaneo”, dovrebbe essere questo il titolo della personale a lui dedicata: un viaggio attraverso la poetica dell’assessore siracusano ed i riverberi del pensiero di alcuni grandi scienziati come Pasteur e Sabin. Immediate le polemiche e la nascita spontanea del comitato “Nessuno tocchi Granata” che si oppone alla partenza del politico siracusano e prospetta una sua esposizione permanente a Casina Cuti. “Sgarbi dovrebbe guardare altrove – ha tuonato il presidente del comitato – le nostre eccellenze non sono alla mercé di nessuno e andrebbero valorizzate nel loro contesto socio-culturale”. “Per questo – ha concluso il presidente – chiediamo al Sindaco di mobilitarsi immediatamente, scongiurare la partenza di Granata, stanziare i fondi necessari per il ripristino dei luoghi e l’istallazione di un sistema d’allarme efficace che ne permetterebbe l’esposizione permanente a Casina Cuti”.
Come se non ci fosse altro di più importante di cui discutere, la polemica sulle sparate dell’assessore Fabio Granata hanno preso la scena del dibattito politico in salsa siracusana. Un turbinio di dichiarazioni, smentite, chiarimenti, accuse, sospetti e unghie che si arrampicano sugli specchi e poi, inevitabilmente, scivolano giù.
In 24 ore è successo di tutto: Granata che commenta un post ed esprime solidarietà alle sorelle Rodriguez, Belen e Cecilia e alla loro decisione di fare festa e ballare nonostante i divieti. Mario Bonomo del Mpa, che legge il commento, inorridisce, vacilla e poi chiede le immediate dimissioni dell’assessore alla cultura di Siracusa. Granata che rilancia con teorie sui generis – un po’ Focus, un po’ Voyager, un po’ Fragolina82 – sui vaccini, su scienza vs natura, punta il dito contro gli scienziati in tv e in generale contro la narrazione che viene fatta di questa pandemia “trasformata in tragedia mondiale e rappresentazione scenica intrisa di novantenni eroici ed eroici infermieri”.
Nella tarda serata, con una nota alla stampa, Vera Corso, dell’assemblea nazionale di Italia Viva, stigmatizza le parole e l’atteggiamento di Granata, ricordando – come se la cosa in sé potesse interessargli – che la posizione del partito di Renzi sulla pandemia e sull’importanza della vaccinazione è chiara. Poi la Corso si domanda cosa farà il sindaco Italia nei confronti di chi: “esterna i propri dubbi sulla campagna vaccinale e pretende di essere lasciato in pace perché parlare di Covid lo nausea”.
In mattinata il Sindaco Italia, prova a disinnescare la “bomba” ed è costretto a difendere il suo assessore malgrado tutto: “non possiamo mettere alla gogna chi nutre dei dubbi sui vaccini“, dice smorzando i toni ai microfoni di Fm Italia. “La mia giunta – prosegue – parla a pezzi molto diversi della città. Ci sono quelli che hanno posizioni più vicine alle mie, altri che sposano leposizioni dell’assessore Granata, e così via“. Il Sindaco insomma, si fa strenuo difensore della libertà individuale, principio che tutti riconosceremmo anche se, quando si parla di esponenti delle istituzioni, uno si aspetta quantomeno il senso della misura che in questa vicenda, non sembra proprio essere stato preso in considerazione.
Insomma, di silurare Granata non se ne parla nemmeno anche perché, come ricorda il Sindaco, l’assessore alla cultura e alla legalità “ha una storia politica e personale che lo mette a riparo da ogni polemica strumentale nata ad arte”. Come a dire: voi lo caccereste De Gasperi? Ma certo che no, vorrei proprio vedere.
Sembrerebbe finita qui ma nel pomeriggio, arriva un’altra nota da Italia Viva, stavolta a firma di Tiziano Spada, uno dei coordinatori provinciali in quota Cafeo. Spada ribadisce ancora una volta la posizione del partito su vaccini e pandemia (una fissazione) e poi, pur definendo poco felici le dichiarazioni di Granata, bacchetta la Corso: “Invitiamo i nostri dirigenti – scrive nella nota – ad evitare facili strumentalizzazioni” e poi “auspichiamo che i nostri dirigenti passino molto più tempo a confrontarsi con i territori e con i rappresentanti eletti o nominati nelle istituzioni e non a spulciare i commenti online“.
Nel frattempo, la polemica è passata di bacheca in bacheca, storpiando i nomi, i temi, le priorità e trasformandosi nell’ennesima, inutile partita tra tifosi di uno e dell’altro schieramento, sebbene, la vicenda ci abbia regalato delle chicche imperdibili.
Qualcuno, esausto, parafrasando Elio e le storie tese, ci ha scritto persino una canzone:
Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, giunta sessista abusiva. Italia sì, Granata no, Italia Buy, la giunta impunita. Infetto sì, infetto no, quintali di plasma. Balli sì, opinionista dai, scienziato fantasma. Io fantasma non sarò e al tuo vaccino dico no, se mi inietti e sperimenti fischiettando ti dirò…
Qualcun altro, purtroppo, ha rafforzato le sue opinioni: “Condivido la risposta del Sindaco riguardo il pensiero di Granata che condivido completamente – si legge in uno dei tanti commenti sui social – Non si può mettere alla gogna chi come me pensa tutto il contrario su questo virus e sui vaccini, lo non credo al virus e nessuno mi può obbligare a farlo. A Pasqua? in campagna da me saremo in 22. Questo è il mio pensiero libero di un uomo libero“.
Si vaccina con AstraZeneca, dipendente comunale si mette a lavorare. “Sono un po’ stanco ma molto soddisfatto.” avrebbe dichiarato ai cronisti accorsi in massa. Insorgono i sindacati: ritirare immediatamente il lotto incriminato!
Assopanini e Confcavallo replicano alla Moratti: ripartire i vaccini anti Covid anche in base al consumo pro capite di carne di cavallo, sbizzero e sassemayoness.