Io so, omaggio Pitacorico a Pier Paolo Pasolini

Io so. 
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “lo schifo dei cassonetti” (e che in realtà è una serie di conferimenti di rifiuti operato a protezione di un sistema marcio).
 Io so i nomi dei responsabili dei cartoni nel cassonetto di via Maestranza angolo via Giudecca.
 Io so i nomi dei responsabili delle bottiglie di vetro conferite illegalmente nel cassonetto di fronte a Palazzo Impellizzeri.
 Io so i nomi dei pasoliniresponsabili della sparizione del cassonetto di via Vittorio Veneto/Via Nizza e della sua ricomparsa stipato di vecchi materassi, porte e finestre. Io so i nomi di chi continua a conferire cessi e laterizi nel cassonetto di via Tolomei. Io so i nomi del “vertice” formato da ristoratori, commercianti, albergatori e cittadini incivili che hanno portato avanti questa strategia del degrado.

Io so i nomi del gruppo di potenti che prima si lamenta della situazione dei rifiuti e poi conferisce i propri a muzzo e nel totale disinteresse di regole e senso civico. Io so. Ma non ho le prove perché m’autta proprio mettermi a fare pure le fotografie come se fossi uno schiffariato. 
Io so non perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero. lo so perché ste cose le fanno proprio di faccia a faccia, senza il ben che minimo disagio, manco se ti fermi e li fissi stupito.

L’estate Pitacorica giugno – luglio

 

Prendi l’arte e mettila da parte

Alle parole di fuoco dell’Assessore Italia, contrario allo spostamento dell’Annunciazione di Antonello da Messina a Palazzolo, replica immediatamente la Regione Sicilia: a Siracusa due guantiere di arancini di Corsino per risarcimento!!!

 

Lettera Referenze

Faccio spesso errori di grammatica, mi lancio in improbabili coniugazioni di verbi transitivi, difetto nel calcolo semplice e nell’utilizzo di piattaforme informatiche, non sono avvezzo a word ed excel. Cerco posto dirigenziale in società partecipata…

 

Gli Aforismi Pitacorici

Se in auto vi trovate in coda e dovete scegliere una fila, evitate quella col nanno con la panda!!!

 

Vermexio Tales

delinquenti che passano per persone oneste
delinquenti che passano per delinquenti
persone oneste che passano per delinquenti… that’s all folks!

 

Miasmi nell’aria. Secondo i risultati dell’Arpa, il forte odore di gas putrido che ieri ha avvolto la città, sarebbe riconducibile al processo di decomposizione del PD siracusano!!!

 

Garozzo Bis, su espressa indicazione della direzione provinciale PD, uno dei nuovi assessori sarà scelto a muzzo tra gli avventori del ristorante l’Ancora…

 

Danneggiamento al patrimonio archeologico, indagati il vicesindaco Italia e la dirigente comunale Garufi. I due scoperti ad incidere con un chiodo arrugginito il claim “Siracusadamare” sulle antiche pietre… L’inchiesta si allarga: sotto le sterpaglie trovati i resti di una 500 brandizzata Spero 2020, un pallottoliere dei riformisti per posti di sottogoverno e trecentomila copie invendute del libro “Il Sindaco Turi Raiti racconta”. Per gli inquirenti, il tempio di Demetra e Kore, sarebbe al centro di un giro di riciclaggio di vecchi cimeli e memorabilia PD.

 

Speciale Brexit?

Volevamo un mondo nuovo, aperto e dinamico, credevamo nella libera circolazione delle persone e delle idee ed invece stiamo tornando, gretti e miopi, ad un Europa di fine 800 con i confini, i nazionalismi beceri, i dazi e gli interessi dell’orticello. Che terribile delusione, povera Europa.  Nel frattempo, visto l’andazzo, scambio Sterline rimasuglio dell ultimo viaggio a Londra con Carta d’identità, con Gettoni sala giochi o passe-partout per carrello Auchan…

 

Non sei mai uscito dal triangolo viale Zecchino, via Filisto, viale Tica; hai piantato le tue personalissime colonne d’Ercole in Largo Dicone; ti sei formato tra il Bar Kennedy e la sala giochi di via Pitia; non leggi più nemmeno la Gazzetta; non ti è ancora chiara la differenza tra e congiunzione e verbo, ma su Brexit, Unione Europea e diritto comunitario, nemmeno un dubbio…
Ti invidio e ti stimo!!!

 

Gran Bretagna : Europa = Via Cairoti : Siracusa

Si legge: Gran Bretagna sta ad Europa come via Cairoli sta a Siracusa…

 

Il mio vicino grillino (famiglia e lavoro regolari) pretende di uscire dall’UE di banche e tecnocrati e di farla finita, una volta per tutte, con questa Europa germanocentrica che non guarda agli interessi dei cittadini, in caso contrario minaccia di lasciare l’Italia. Nel frattempo non paga da tempo le rate del condominio che forse associa ai diktat di una Troika che vuole imporre, anche a casa sua, la strisciante dittatura della banco-finanza e che invece, più semplicemente, vorrebbe pagare le spese comuni e la cooperativa delle pulizie del Sig. Franco e di sua moglie…
Europa Assassina e Affamatrice

 

Decoro Ortigiano

AAA Vendo dehor abusivo centro storico + set tavoli e sedie spaiate in plastica vari colori, vergognami assai ma necessito soldi droga…

 

13566951_2052929931599765_5151314958682676408_nPropongo di utilizzare la Spirale Archimetea per regolamentare e garantire decoro e dignità ai commercianti abusivi. Un percorso virtuoso che metta in relazione progressione geometrica e merceologica: dalle cover per telefonino ai parei variopinti; dagli zoccoli del dott. Tonelli alle borse Mandarancio drink per terminare, raggiunto il nucleo centrale, in un tripudio di ricci di mare e pescato di frodo…

 

Croci e Crocette

Fondi sbigliettamento beni culturali, la replica del Presitente Crocetta al vicesindaco Italia

Ritenco sconfenienti le prese ti posizione e gli attacchi spappagliati di cette amministrazioni sul proffetimento che ti fatto, azzera i trasferimenti ai sincoli comuni dei fonti tello spigliettamento dei siti cutturali. Nessun tanno per i comuni che invece evitenziano tutta la loro tisarmante pochezza e scassa luncimiranza. Non permetterò che flussi ti tenaro si tispertano in rifoli di manciugghia e mala politica. Il proffetimento in questione limita la soprappontanza e ripotta la ccestione tei peni cutturali in un ciccuito vittuoso e scompro ta ompre.

 

I Tialochi Pitacorici

 

A Cena

– Il conto per favore

– Pronti tottore

– Mi fa la ricevuta?

– No, ci offro un limoncello…

 

In Piadineria

Lui: ma unni spacchi ma puttatu!!! A nun era megghiu na canne e sbizzero?

Lei: A si n’pitarru. U viri ca nun capisci nenti, viri ca ogni tanto pò canciàri… sempre stu cavaddu…. cavaddu e pollo, pollo e cavaddu.

Lui: Leviti va… mancu i patatini fanu… statti muta.

 

Colazioni

– con la granita di mantola ci potto la brioscia tonta o quella lunca?

– ah, non saprei, lei che mi consiglia?

– quella tonta

– vada per la tonta allora, grazie

– preco

 

Merende

– Sto morento di fame

– Manciati un pacchetto di creck…

– Ma dove sono?

– Rintra a ssu sputtellu, nella scatola marrò…

 

Emergenza Rifiuti

Schermata 2016-07-27 alle 09.11.06Comunque, la bitta va nell’umido…

 

Provvedere alla pulizia della città con mezzi propri non da diritto a nessuno sconto Tari!!!

 

 

 

 

 

Raccolta differenziata, un piccolo passo per l’ecologia un grande passo per il siracusano

Da oggi, finalmente, parte la raccolta differenziata coatta e la città è già divisa tra panico e paranoia. Decenni di disinteresse verso le problematiche del riciclo e del conferimento differenziato dei rifiuti hanno influenzato il siracusano e l’hanno reso sospettoso, incredulo e persino spaventato da una buona pratica che può giovare alla città e permettere un cospicuo risparmio economico. Per far sì che il siracusano possa superare le colonne d’Ercole che l’hanno tenuto distante da tale usanza, occorre agire sui due concetti cardine di questa storia, sui due archetipi che hanno condizionato il suo rapporto con la raccolta differenziata. Il primo concetto è quello secondo il quale è inutile fare la differenziata perché alla fine passa un unico auto compattatore e mischia tutto alla faccia nostra. Una storia da bar, un po’ legenda e un po’ verità che inevitabilmente ha influenzato il modo di approcciarsi al conferimento dei rifiuti e ha costituito sticker-divertenti-raccolta-differenziatauna giustificazione a priori per le nostre coscienze. Il secondo concetto invece affonda le radici in processi culturali più profondi e riguarda quell’aberrazione sociale secondo la quale, una volta che mi libero di una cosa e la getto via, essa sparisce nel nulla, non esiste più. Questa concezione ha permesso al siracusano di abbandonare davanti e dentro i cassonetti: cucine, elettrodomestici, vecchi televisori con tubo catodico, salottini demodé, materassi di crine, potature di alberi, laterizi, cessi e bidet come di recente le mie vicine di Italia Nostra. Se non si lavora per sconfiggere queste tradizioni nefaste la città non potrà fare nessun passo in avanti. Il siracusano dovrebbe imparare a capire che quello che non è più suo, diventa di tutti e che quando una cosa è di tutti è pubblica e va trattata con maggiore cura e rispetto. Sarà una battaglia impari, uno scontro difficilissimo contro l’ignoranza e la strafottenza che serpeggiano nel rione degradato così come nel condominio dei professionisti. Alla fine, come sempre, lo sforzo maggiore sarà a carico delle persone per bene che con tutta probabilità, già da tempo hanno iniziato la raccolta differenziata con sacrificio e speranza. Sono certo che le sanzioni sbandierate in questi giorni sui media, siano solo uno spauracchio che colpirà una decina di persone ma che non sposterà nemmeno tre etti di rifiuti in termini di raccolta differenziata. L’amministrazione avrà il compito di gestire questo difficile momento di transizione in piena crisi regionale da gestione rifiuti e con un nuovo bando cittadino bloccato tra U.R.E.G.A e tribunali amministrativi dalle solite beghe legali. A noi non resta che differenziare e resistere, anche quando in una calda serata estiva con finestre e balconi spalancati, sentiremo l’inconfondibile cla clang deng deng del rumore del vetro scaricato nel cassonetto indifferenziato e, correndo alla finestra, ci accorgeremo che si tratta del sig. Carnemolla del secondo piano, proprio lui che fino a ieri, alla riunione di condominio, si ergeva a paladino di etica e di morale o del personale del ristorante dello chef Rubinis che in pubblico parla solo di km zero, e che mai avresti potuto immaginare che con km zero intendesse il cassonetto più vicino. Prevedo tempi bui ma necessari, del resto, il passaggio da tardo medioevo al rinascimento, dalla munnizza al rifiuto differenziato, dal cassonetto al porta a porta, va conquistato passo dopo passo, mossa dopo mossa, come se carta, vetro e plastica fossero sasso, forbice e carta della morra cinese…

 

Meno male che c’è Callo

Primo vero bagno a mare con qualche imbarazzo. Non è per la pelle bianca, la pancia o la tigna, ma perché ero l’unico maschio a non avere un tatuaggio tribale alla caviglia, un ideogramma sul petto o un dragone sul braccio. Giuro, eravamo solo io e Callo, un bambino di 4 anni con gli occhi furbissimi, le idee chiare e una passione genuina per scavi e costruzioni su sabbia. Quando sua mamma ha fermato un venditore paletta_secchielloambulante, si è girata verso il bambino e ha chiesto: “Callo, compriamo i trasferelli e facciamo i tatuaggi come a papà?” Callo non ha avuto bisogno di pensarci, ha fatto di no con la testa e ha detto “cappello”. Ne voleva uno a falda larga, con un cinturino di pelle al posto della fascia, un po’ Indiana Jones, un po’ ranger, ma era troppo grande per lui e comunque la mamma ha detto: “Calletto, il cappellino ce l’hai già. O i tatuaggi o niente“. Callo, che ha un’irresistibile R moscia ha risposto serafico: “allova niente, non ho tempo da pevdeve, io devo andave a lavovave”, ha preso secchiello e paletta e si è diretto verso una zona di bagnasciuga che non aveva ancora perforato. Quando gli sono passato vicino per entrare in acqua ho chiesto: “quanti lavori! Ma è il parcheggio Talete?” “Sì, pavcheggio Talete” mi ha risposto senza smettere di scavare…

Bud Spencer, un omaggio senza pretese

Non per buttarla sul sentimentale, ma con la morte di Carlo Pedersoli – Bud Spencer, per me se ne va una icona pop. Prima di tutto quello che colpisce è la caratura dell’uomo: più o meno tutti sapevano del suo passato da nuotatore e del suo record sui 100 stile libero, ma pochi erano a conoscenza della sua partecipazione a tre Olimpiadi consecutive (Helsinki ‘52, Melbourne ‘56 e Roma ‘60) dei sui studi universitari (chimica, legge, sociologia) della sua passione per la musica che lo portò a firmare con RCA e a scrivere testi anche per la Vanoni, delle sue esperienze di lavoro in Sudamerica alla 32d563b86f8b40a1dbd822aabb8cf75ccostruzione della Panamericana e poi in Alfa Romeo a Caracas. Un uomo che nella sua vita cinematografica ha quasi sempre interpretato l’omone buono e annoiato che si trova, suo malgrado, a risolvere problemi ed intrighi con pugni e ceffoni invece, scorrendo la sua biografia, quello che strabilia è la sua immensa voglia di vivere, di mettersi alla prova di sperimentare e di non fermarsi mai.

Dei 136 film girati, sicuramente i più noti sono quelli in coppia con Terence Hill. I due si completavano egregiamente ma nonostante Hill fosse l’estroverso, il combina guai, il sornione, quello veloce con la pistola e abile con le carte da gioco, per me non c’è stata mai storia: Bud Spencer a differenza di Hill aveva dalla sua il pugno sulla testa e lo schiaffone sul collo. La sparo grossa ma pugno e schiaffone sono marchi di fabbrica, gesti indelebili paragonabili alla camminata di Charlie Chaplin. I suoi personaggi hanno sempre avuto una dose di ironia e indolenza immediatamente riconoscibile. L’ultima battuta di Bambino in “Lo Chiamavano Trinità” quando scopre che gli agricoltori mormoni hanno fatto marchiare i cavalli sottratti al maggiore Harriman è memorabile: “Un momento – dice al detestabile Tobia, capo della comunità mormone che voleva rincuorarlo con qualche passo del suo libro sacro – va al diavolo tu, i tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi antenati, le tue vacche, il tuo destino e tutto il resto”.

Comunque, non volevo buttarla sul sentimentale ma come me, almeno due generazioni sono cresciute con i suoi film. Ricordo con chiarezza le attese davanti alla tv, videoregistratore pronto, per il dittico di Trinità o per lo Sceriffo extraterrestre, che veniva trasmesso con regolarità da calendario gregoriano, il 26 dicembre, a sancire nella mia testa di bambino, l’importanza cinematografica e sociale della pellicola e il plusvalore del piccolo protagonista H7-25, che superava di mille punti l’odioso Marcellino pane e vino, anche lui programmato in tv durante le festività religiose. Come trent’anni fa, se mi capita di guardare alcune scene di quei film non riesco a restare impassibile: sarà quella tensione della sceneggiatura estremamente lineare ma efficace come una fiaba; sarà che alla fine, dopo sforzi immani, contro tutto e tutti, il bene trionfa sul male; sarà per quelle colonne sonore degli Oliver Onions che ti inchiodano lì con le loro melodie perfette. Insomma, mettetela come volete ma a me, quell’Italia di provincia di “Bomber” e di “Bulldozer” mi manca e lo so che è stereotipata e piena di cliché, che è solo uno schizzo a matita rispetto alla sovrabbondanza cromatica e alla complessità della società a cavallo tra ‘70 e’80, ma forse è proprio questa semplicità estrema che mi attrae. In questi film Bud Spencer ha sempre un passato misterioso, arriva in una nuova città, conosce degli emarginati, dei disadattati, dei vessati che vivacchiano di piccoli espedienti e tentano invano di ricostruirsi una dignità. Decide di aiutarli e il suo aiuto è prezioso perché quello che fa non è semplicemente allenarli per la partita di football o per l’incontro di boxe. Li allena alla vita, al sacrificio, al rispetto delle regole e quando hai dieci anni e ancora dovrai aspettarne altri dieci per leggere il Giovane Holden, Narciso e Boccadoro o Candido di Voltaire, di queste grandi lezioni di vita, alla fine, non puoi che farne tesoro.

 

La Top Ten dei commenti sulle indagini al Vermexio

Le indagini della magistratura hanno scatenato l’opinione pubblica. L’intellighenzia aretusea, sui social, da sfoggio di grande competenza, equilibrio, garantismo e colpi al cerchio e alla botte (non si sa mai). Navigare di forum in forum è un’esperienza surreale che arricchisci l’uomo e fiacca lo spirito. Archiemete Pitacorico ha selezionato i commenti più autorevoli e più cliccati dai siracusani:

palazzovermexio– Magistratura 1 – Porci 0

 

– Se continua ri stu passo attaccanu macari a S. Lucia

 

– Il Sindaco se li a scelti bene ha questi truffatori…

 

– Ma chi spacchiu è sta Zuivana?

 

– Si futtunu i soddi e spatti sti cunnuti nun paianu me soggiro all’Igm. U 29 ce u sciopero mi raccomando

 

– Basta buonismo ci vuole la pena di morte minimo

 

– Ata ghittari sancu! Iu minni stai iennu a Gemmania cunnuti e sbirri

 

– U chiù pulito è Bonafede

 

– Ano restituire tutti i soldi e i pensioni

 

– Se i lassanu fari chisti macari a nuautri si manciunu…

Per le traduzioni, vedere i commenti in basso.

Siracusa, le tracce della maturità 2016

 

  • La comparsa miracolosa del numero legale in Consiglio Comunale e l’iter per la beatificazione dei consiglieri. Il candidato ripercorra le tappe che hanno portato al raggiungimento del numero legale nella seduta del 23 maggio 2016 di Palazzo Vermexio e le metta in relazione con quelle che hanno anticipato i miracoli di Medjugorje e della Madonnina di Siracusa.
  • I solarium di Ortigia: elementi architettonici da tramandare ai posteri o cacate pazzesche? Il candidato esprima la sua opinione sulla comparsa dei famigerati solarium in città districandosi tra le tesi di Le Courbosier, del Bauhaus, del Demanio marino e della Soprintendenza BB. CC. AA.
  • Ermeneutica Crocettiana: la sostituzione stocastica delle consonanti d, p, t, sviluppa maturita-aggiornamentoforse una nuova concezione semiotica? Il candidato individui le strutture retorico-testuali e le conseguenti strategie di interpretazione.
  • Piazza Pancali, atlante geopolitico di Siracusa e specchio di civiltà? Il candidato argomenti la trattazione con opportuni riferimenti alle proprie conoscenze ed esperienze empiriche e di studio.
  • Sento parlare Gennuso alla radio: ed è subito sera” è uno dei versi più celebri di Archimete Pitacorico. Il candidato si soffermi sugli aspetti linguistico lessicali della poesia e analizzi la visione del mondo, espressa nel testo ermetico pitacorico.

 

Scegli la traccia che preferisci, vota il Sontaccione 

Stop alle discriminazioni

Come era prevedibile, il Siracusa Pride ha già suscitato una serie di polemiche strumentali. Sui social network prendono piede i soliti luoghi comuni, le solite immagini di omoni baffuti e borchiati che si baciano; mutande di pelle e culi di fuori che terrorizzano i benpensanti e traviano i poveri bambini, gli Schermata 2016-06-20 alle 09.17.16stessi che hanno appena finito di sgozzare una prostituta su playstation 4 poco prima di uscire con mamma e papà per comprare il gelato. Il Pride è ben altra cosa, ma alla gente piace puntare il dito contro la diversità e contro il diritto di essere chi si è. Viviamo in una società che anche quando accetta la diversità, tende ad inscatolarla dentro categorie stereotipate: il gay è sempre ben vestito, molto fine, alla moda, fa uso di creme cosmetiche, depila sopracciglia e possiede uno spiccato senso estetico.
Un plauso quindi alla scelta coraggiosa di sfatare questi luoghi comuni, proponendo un’immagine forte e lontana dagli schemi: due uomini in riva al mare, in un luogo anonimo e tendente al brutto con tanto di muro scuzzulato, vestiti in maniera dozzinale e con lo sguardo artefatto tipico delle foto prigioniere nei peggiori album matrimoniali. A dimostrazione del fatto che, come se si trattasse di un Savvuccio e una Mery qualsiasi, anche gli omosessuali possono essere torpi come tutti gli altri.

La siracusanizzazione del turista, un fenomeno al di là del bene e del male

Cosa spinge, in un lasso di tempo di poco superiore a dieci minuti, tre tipologie differenti di automobilisti a tentare, in pieno giorno, una pericolosissima manovra controsenso per violare il semaforo rosso della Ztl di via Nizza? Me lo sono chiesto ieri, quando ho assistito a questa scena che si ripeteva con una frequenza che IMG_2240non avrei potuto immaginare. Il primo era un malacarne con una Smart fatiscente (senza assicurazione e senza revisione, ne sono certo). Arriva sparato a Belvedere S. Giacomo (Facci i rispirata), ignora il cartello di obbligo di svolta a sinistra (ma questo lo fanno tutti, è incredibilmente tollerato anche dalla municipale) va deciso a destra e percorre la contromano la curva cieca del lungomare (altezza Hotel Livingstone) come se fosse nel Q3 di qualificazione al Gran Premio di Montecarlo. L’auto che arriva nel senso di marcia corretto è costretta ad inchiodare e accostarsi al marciapiede, perché il malacarne suona il clacson come se non ci fosse domani, urla e gesticola per poi sparire all’orizzonte. La seconda è una coppia di giovani siracusani stereotipati stile tronista: arrivano a Facci i rispirata, lui scende e telefono in mano, si avvia a piedi verso la curva cieca; lei passa al posto di guida, aspetta il segnale di ok, una volta ricevuto, parte facendo fischiare le ruote e passa indenne. La terza è una turista francese sui sessanta, guida una gigantesca Chrysler e ha deciso scientemente di aggirare il semaforo percorrendo in retromarcia l’ormai famosa curva cieca. Si infastidisce perché io la guardo e le sorrido. Le faccio cenni di scherno (con il malacarne mi sarei ben guardato dal farlo), fingo di farle foto con una macchina fotografica immaginaria, le dico: “mento in su, mento in su” oppure “sguardo di tigre, fammi lo sguardo di tigre”. Va nel pallone, non riesce ad andare dritto, fa un casino, le macchine che sopraggiungono suonano e lampeggiano, le urlano che è controsenso e che sta bloccando la strada, lei si imbestialisce, impreca in francese e va via. Dopo pochi minuti ritorna per un nuovo tentativo. Appena mi vede mi ringhia contro, io ribatto con ironici “liberté”, “égalité”, “fraternité”, lei rinuncia, va avanti di qualche metro e parcheggia come se nulla fosse davanti alla fermata della navetta elettrica.

Schermata 2016-06-12 alle 19.06.45Ora, che dei torpi siracusani a digiuno di senso civico si comportino con tale disprezzo delle regole è nelle cose, ma cosa spinge una signora francese a fare quello che probabilmente non si sognerebbe mai di fare a casa sua? Non sarà che la totale mancanza di rispetto per le regole, sedimentata ormai da decenni nelle coscienze di troppi siracusani, stia influenzando repentinamente anche chi viene da fuori? Che nel siracusano sia già avvenuta la nefasta scissione tra la persona e il cittadino capace di rispettare e comprendere il valore del bene comune e delle regole di convivenza? Non occorre dilungarsi sulla cacca del cane, sul parcheggio selvaggio, l’abusivo del terziario avanzato o quello di qualsivoglia tipologia merceologica, il ristoratore senza scrupoli con i tavoli fuori che si moltiplicano come pani e pesci, l’albergatore indignato che occupa abusivamente parcheggi e non versa nemmeno la tassa di soggiorno, lo scontrino fiscale sostituito dal pizzino su foglietto a quadretti, la spazzatura buttata fuori orario, la sigaretta spenta sulla colonna del V Secolo a.C., e tutta quella serie di comportamenti che ogni giorno siamo costretti a subire e che contagiano sempre più persone. I cittadini che sono rimasti immuni dal virus dell’annullamento della coscienza, devono fare valere le proprie ragioni e spronare chi amministra a rieducare le persone alla civiltà e ad intervenire sanzionando chi prevarica le regole. L’alea dell’oggi multo chi parcheggia qui ma domani no, il fato che regola l’ammenda combinata ad un ristoratore e non all’altro seppur nella stessa condizione fuorilegge, non bastano più. Per fare in modo che il boom turistico di questi anni arricchisca economicamente e culturalmente la città, occorre non dimenticare tre concetti fondamentali: regole, controlli, sanzioni. Il resto viene da sé. Nietzsche diceva: “Bisogna avere un caos dentro di sé, per generare una stella danzante”. Ma se la stella si chiama Cetty e danza fino alle due di notte sulle note a volume esasperato di un improponibile piano-bar senza autorizzazione, sul dehor abusivo di una pizzeria sprovvista di certificazione sanitaria e che non fa nemmeno la differenziata, anche Nietzsche si sarebbe ricreduto, perché il passo successivo, è inevitabilmente quello che conduce al di là del bene e del male…

 

La settimana Pitacorica 11 giugno

PLEBISCITI AMMINISTRATIVI

13335524_2036797139879711_9166365836708857361_nA FERLA, Voto disgiunto penalizza Giansiracusa che si attesta solo al 92,18%. Partito democratico spaccato: si teme una deriva autoritaria con Yoga imposto per legge, sciaccariate tutto l’anno e temibili cardacie per festeggiare il leader! “Grande risultato – ha dichiarato Giansiracusa – il prossimo passo sarà la conquista di Cassaro“.

GLI AFORISMI PITACORICI

Prima di cimentarsi nella lettura dei dati delle elezioni amministrative sarebbe utile imparare a concordare soggetto, verbo e predicato…

La quantità spropositata di emoticon messi a muzzo a margine della tua invettiva non attribuisce spessore epistemologico al tuo farneticare.

Quelli che credono che abolendo Equitalia non si pagheranno le tasse, mai più…

LE ANALISI POLITICHE ON LINE

Analisi politiche della classe dirigente di domani:

– Il Pd ha perso
– Il Pd ha vinto
– Giachetti ha fatto un miracolo
– Giachetti ridicolo
– I 5 stelle sbaragliano tutto
– I 5 stelle oltre Roma il nulla
– Raggi telecomandata e finta
– Raggi intelligenza politica superiore
– Al ballottaggio vinceremo
– Al ballottaggio perderete
– Pidiota
– Grullino
– Renzi merda
– Bersani colera
– Grillo passo di lato
– Casaleggio jr comanda a bacchetta
– Uniti si vince
– Uniti si perde
– Pensiero unico tu
– No, pensiero unico tu
– Sala fascista
– Di Battista fascista
– Gli scontenti del Pd votano 5 stelle
– Gli Scontenti dei 5 stelle votano Pd
– Gli scontenti di Pd e 5 stelle non votano Sinistra Italiana 

Fassina sfigato (questa la aggiungo io)

LA QUADRATURA DEL CERCHIO

Siracusa La proposta del PD: il nuovo ospedale al posto dell’ex manicomio, il manicomio al posto del Vermexio, il Vermexio al posto del vecchio ospedale…

ANNUNCI IMPRESCINDIBILI

Oltre al video porno c’è un nuovo hacker su Facebook.
Esce tra i commenti dei tuoi contatti una foto della Marina o del Solarium di villa Aretusa da parte tua con13342973_1028219900605741_2877793202128926381_n una invettiva contro o un pensiero a favore dell’amministrazione.
E ‘ davvero brutto e sembra che sia partito dal tuo profilo e innesca una polemica infinita!!! Tu non lo vedi, ma i tuoi amici sì. Ciò può creare offese e malintesi.
Voglio dire a tutti i miei contatti che se arriva qualche foto della Marina o del Solarium non proviene dalla mia persona perché non me ne frega un cazzo e avvisatemi così potrò fare la denuncia.
Grazie.
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(no copia e incolla)

LO SFREGIO

13393900_10209735017922203_8256257503849444421_nPare che l’autista del camion che ha urtato e distrutto il mascherone barocco di via Pompeo Picherali sia catanese e che una volta accortosi del danno, sia sceso dal mezzo e con fare tronfio e spavaldo abbia sputato sul mascherone appellandolo con un laconico: “Talè sto test’i minchia” nel disinteresse assoluto dei Vigili Urbani!!!