Asp: è caccia all’epidemiologo mascherato!

Il dispaccio:  A tutto il personale Asp, segnalazione codice 10-7-9. È in atto un attacco vergognoso scagliato tramite l’utilizzo di dati farlocchi che disinformano e allarmano la cittadinanza tutta. La nostra intelligence segnala una berlina Dodge color bianco e nero del 1974, diretta a sud su Scala Greca. L’auto è stata notata nei pressi degli ospedali della provincia mentre, dall’enorme altoparlante montato sul tetto, sciorina numeri e ipotesi non confermate. A bordo del veicolo si trova un velleitario epidemiologo mascherato. L’identikit del soggetto è stato affisso in tutte le strutture sanitarie della provincia. Attenzione! È da considerarsi estremamente pericoloso. Codice 10-7-9 sempre vigente. Il veicolo si sta avvicinando ai confini territoriali dell’Umberto I. La dirigenza provinciale consiglia di contattare i distretti di corso Gelone per intercettazione locale. Procedere con tutti i mezzi. Il ricorso alla violenza anche non necessaria per l’arresto del velleitario epidemiologo mascherato è ammesso e approvato.

25 Aprile

Dalle Carceri di Via Asti, Torino, 22.1.1945 – ore 24. Cara Pierina, amor mio, Domattina all’alba un plotone d’esecuzione della guardia repubblicana fascista metterà fine ai miei giorni. Ciò che voglio dirti in punto di morte, Pierina, è che tu sei stata il mio primo solo ed unico amore, e che se fossi vissuto ti avrei chiesta in isposa e ti avrei fatta felice. In queste ore, le più tragiche della mia vita, tutto il mio passato mi si para d’innanzi come sullo schermo di un film in una visione rapidissima. Tante, moltissime volte, durante questi anni che mi separano dal 30 giungo 1940 ripensai con nostalgia al nostro amore, d’ora, in punto di morte, prima di immolare la mia vita per l’ideale per cui da oltre un anno combattei nelle vallate alpine di questo ferreo Piemonte, sento il bisogno di concentrarmi un po’ per ripensare a te, amore mio. Addio, Pierina, ti auguro tanta felicità e ti auguro soprattutto di ritrovare l’amore senza il quale la vita non è vita. Addio Pierina, addio “addio piccola Piera del mio cuore” (ti ricordi questo è un endecasillabo della poesia che ti dedicai quando ci lasciammo ?). Ricordati sempre di me come l’uomo che mai cessò di amarti di vero amore. Un ultimo bacio tuo Pedro.

Buon 25 aprile a tutti, a quelli che la storia l’hanno fatta veramente e a quelli che fingono che non sia successo niente; a chi oggi non potrà sfilare in corteo e a chi farà un tweet volgare e ignorante. Buon 25 aprile a tutti quelli che canteranno Bella Ciao e a quelli che non c’è niente da festeggiare. Buon 25 aprile a chi la storia la insegna nelle scuole e tiene vivo il ricordo di chi ha sacrificato tutto per la libertà.

 

Precisazione Stampa

“Mi trovo costretto a smentire pitacoricamente le dichiarazioni del Dott. Madeddu circa una nostra presunta amicizia, rilasciate nel corso dell’intervista a Gianni Catania all’interno della trasmissione radiofonica Doppio Espresso.”. (Clicca e vedi video). Lo dichiara Archimete Pitacorico, il blog noto per la satira che non fa ridere nessuno, men che meno quelli dell’Asp. “Ho ascoltato con vivo interesse i suoi apprezzamenti e farò tesoro dei suggerimenti, ma in questo modo, paventando una tale amicizia, si rischia di disorientare i cittadini, tanto che mi ha chiamato mia mamma per chiedermi: “Ma davvero sei amico del Dott. Madeddu? Perchè non me l’hai mai detto?” e io le ho dovuto rispondere: “No mamma, ma quale! Non lo conosco, non ci hanno presentati mai, l’avrà detto così… come un modo di dire.”.   

Grazie

Ieri è stato un pomeriggio surreale, scandito dall’evoluzione di una serie di comunicati, notizie e smentite che si sono rincorse e susseguite freneticamente. Il Grande Lebowski, il capolavoro dei fratelli Coen che dà il via a tutta questa vicenda, inizia con una voce fuori campo che introduce la storia a cui lo spettatore assisterà. C’è una veduta dall’alto di Los Angeles e poi un particolare di una strada deserta dove rotola una palla di sterpaglie e una voce fuori campo che dice: “… però posso dirvi una cosa, dopo aver visto Los Angeles e vissuto la storia che sto per raccontarvi, beh, penso d’aver visto quanto di più stupefacente si possa vedere in tutti quegli altri posti e in tutto il mondo. Perciò posso morire con un sorriso, senza la sensazione che il Signore mi abbia fregato.”.

Ecco, la mia storia non è stupefacente come quella del Drugo ma è questa qua: Me ne stavo spaparanzato sul divano, dormicchiando e guardando per l’ennesima volta Il Fuggitivo, con Harrison Ford, quando all’improvviso, rompendo questa quiete sonnolenta, mi è arrivato un messaggio su Whatsapp con una nota stampa che mi accusa di disorientare i cittadini con satira e fake news e che sarei finito dentro un fascicolo posto all’attenzione dell’autorità competente. Non scherzo, sono saltato in aria. Il primo pensiero, istintivo, è stato: sono finito, rovinato, scappo a Dubai, in qualche emirato arabo, affanculo il caldo che manco a Bosco Minniti in pieno agosto, lì ci sono un sacco di latitanti, troverò la mia strada. Poi ho pensato: ma se chiamassi Peppe? Magari sta progettando la sua fuga in barca a vela e vado con lui, ci potremmo rifare una vita a Panama, che so, io mi farei chiamare Ramon e lui Bahiano, potremmo mettere su un commercio di carne di cavallo equo e solidale e di totò neri e bianchi per la festa dei morti, potremmo anche brevettare una sassaemayoness tutta nostra e fare i soldi, costruire un impero come gli Heinz. L’idea era allettante e avevo già messo il costume da bagno e la maglietta da marinaretto con le righine bianche e blu in valigia quando ho incrociato lo sguardo di mia figlia di 5 mesi e i suoi occhioni dolcissimi mi parlavano e dicevano: papà, non andare con Peppe, avà, resta qui con me. Come avrei potuto deluderla? Allora insieme a Donatella abbiamo cominciato a leggere e rileggere il messaggio e ci siamo divisi il lavoro: io mi occupavo dell’analisi semantica e lei di mettere sù un collegio difensivo. Ha cominciato a fare delle telefonate esplorative, ma poi è successa una cosa strabiliante, erano gli avvocati che chiamavano noi, telefonavano direttamente, davano la loro disponibilità incondizionata ad affrontare qualsiasi giudizio, in qualsiasi sede. Nel frattempo ho cominciato a ricevere messaggi e telefonate di solidarietà da parte di colleghi giornalisti, c’era chi rideva a crepapelle, chi era indignato, chi invidioso perchè a suo dire mi sarei arricchito con i risarcimenti. Poi, quando la situazione era ormai sfuggita di mano e mia mamma, collegata su Skype, con le lacrime agli occhi, mi aveva detto: “vai figlio mio, vai e fai valere i tuoi diritti sanciti dalla Costituzione”, verso l’ora di cena, tutto si è sgonfiato come un soufflé venuto male, come una mayoness impazzita. Una nuova nota stampa precisava che c’era stato un misunderstanding e che nessuno aveva intenzione di sporgere denuncia contro Archimete Pitacorico.

Lo ammetto, ho tirato un sospiro di sollievo. In tanti anni non mi ero mai trovato in una situazione simile e quindi la cosa mia aveva agitato per tutto il giorno e avevo la maglietta completamente sudata. Per me è stato come essere sparato in un’altra dimensione dove era possibile considerare il post di un blog satirico una fake news; dove l’immagine tratta da un frame de Il grande Lebowski con Jeff Bridges e John Goodman che mostrano al giovane Larry e alla domestica Pilar, il compito in classe di sociologia, ritrovato nella macchina rubata di Drugo, potesse essere scambiata per una foto di Patti e del suo avvocato; dove occorreva precisare che non esiste nessuna circolare che vieta al personale ospedaliero di curare tutti gli uomini che si chiamano Patti fino al 2021. 

Comunque, tutte le esperienze lasciano qualcosa di buono e questa mi ha lasciato la consapevolezza di poter contare su  tanti colleghi, su Assostampa che si è subito mossa con una nota di solidarietà ed a cui adesso, a scanso di malafiure bestiali, dovrò iscrivermi per forza e soprattutto su tutti voi che leggete questo blog e che mi avete innondato di solidarietà, di stima, di spontanei “Je suis Archimete Pitacorico” e di tanto, tantissimo affetto.

Grazie, non lo dimenticherò… vergognomi assai ma necessito soldi droga.

Vostro, Archimete Pitacorico

 

Un po’ di Rassegna Stampa in aggiornamento:

Siracusanews

La Civetta

Strummerleaks

Siracusapost

Siracusatimes

Libertà

Error404.online – Contro ogni Censura

La Sicilia

 

 

Prosegue la querelle Patti vs ASP

Peppe Patti e il suo avvocato mostrano all’inviato di Teletris la presunta circolare dell’ASP che per ripicca, vieterebbe al personale medico e paramedico di tutte le strutture sanitarie della provincia, la somministrazione di qualsiasi tipo di cura agli uomini di cognome Patti fino al 2021!

Arriva il super manager Villadoro

Nominato il super consulente Alvise Villadoro. Ex portantino assenteista, Villadoro è stato per anni l’autista di influenti personaggi politici e malavitosi, scampato all’arresto un paio di volte, si è reinventato sciamano e guaritore su Tele Navajo, una tv locale di sua proprietà. Villadoro, sostenitore di tarocchi e mavarìe, in qualità di nuovo Medical Chief Covid-19 Team and Tech Administrator for Business, Health, porterà avanti una rivoluzione sanitaria senza precedenti. “Punteremo sulla medicina alternativa e sulla magia degli indiani d’America – ha dichiarato – non c’è malattia che non possa essere sconfitta con un amuleto o una pozione. Con me la superstizione prenderà il posto di scienza e ragione”.

Due anni insieme

Assopanini, Confcavallo, Comune di Siracusa e Noi Albergatori celebrano il secondo anniversario dell’istallazione di “Cavallo Corinzio e Sbizzero”, la scultura entrata nel cuore di tutti i siracusani. Per la critica, l’opera, la cui poetica mette in relazione cultura e sviluppo economico, vuole simbolicamente rappresentare il trait d’union tra mito e sassaemayoness.

Lettera Firmata

Succede che all’indomani delle feroci polemiche sulla vicenda dell’Ospedale di Siracusa dopo il servizio di Report, l’Asp fa uscire una nota per chiarire, una volta per tutte, la situazione dell’emergenza epidemiologica in provincia. L’ho letta con attenzione e sono rimasto sgomento. Nella nota si sciorinano dati, numeri e percentuali di ammalati, di ricoverati e si fanno paragoni, tantissimi paragoni con la situazione nelle altre province siciliane. Il dato generale che ne viene fuori è che le province di Siracusa e Ragusa, sono le meno colpite dal virus e che qui da noi, la media di ammalati su diecimila abitanti è di 1,99, mentre nel resto della Sicilia è di 3,27. Sono numeri esaltanti, numeri magici, come talismani. Non so cosa ne pensiate voi, ma io deduco solamente che abbiamo avuto fortuna sfacciata, sì insomma, un gran colpo di culo!

Quando mio nonno Santo si ammalò, venne a scoprire dell’esistenza di un amuleto miracoloso che veniva preparato ad hoc da un mago del messinese. L’amuleto costava tipo 99mila e 900 lire e prometteva guarigioni strabilianti, garantendo rinascite fisiche e psicologiche “fino al 98%”, così diceva la scritta lampeggiante in tv. Mio nonno, che non era stupido, decise di prendere carta e penna e di scrivere una lettera personale al sedicente mago. Spiegò dettagliatamente la sua situazione e chiese di avere l’amuleto in prova, da uomo di altri tempi qual era, aveva una sola parola e si impegnava, con tutto il suo onore a corrispondere la cifra per intero nel caso di risultati soddisfacenti o di riconsegnarlo intonso al mittente, nel caso non avesse sortito alcun effetto.

I numeri per loro natura sono sterili, spietati, incontrovertibili e sicuramente ci aiutano a tracciare un quadro generale dell’epidemia nella nostra regione. Ora, però, farci credere che questi numeri scaturiscano da un’azione coordinata e dall’efficenza del nostro sistema sanitario provinciale, per me è una forzatura bella e buona, che forse, visto il clima esasperato di questi giorni, si poteva e si doveva evitare. Non mi aspettavo di trovarci delle scuse in questa nota o delle assunzioni di responsabilità, giammai! Ma l’impegno a fare meglio e quello a provare a ricostruire la fiducia con gli utenti dell’ospedale e con i cittadini, quelli sì. 

La nota dell’Asp invece è netta, tagliente ed asettica come non lo è mai stato nemmeno l’ospedale. Non c’è umanità, non c’è nessuna empatia, c’è solamente la lettura arida di alcuni dati che sancirebbero il grande successo del modello di sanità siracusano che, a questo punto, aggiungo io, andrebbe esportato in tutta Italia. Insomma, credere che questi numeri siano merito della perfetta organizzazione sanitaria è come credere che il Mago do Nascimiento o il Mago Francois possano davvero risolvere i problemi d’amore e di salute solo perché ogni tanto, anche loro ci prendono.

A dire il vero ci sono due passaggi che condivido: il primo riguarda le difficoltà che i sistemi sanitari di tutto il mondo hanno avuto e che continuano ad avere nel fronteggiare il virus; il secondo, è una domanda, semplicissima mo molto efficace: ma la politica dov’era? Che facevano tutti i deputati di ieri e di oggi per migliorare questa situazione e mettere Asp e medici nelle condizioni di lavorare in una struttura funzionante e con le giuste risorse? Accuse, quest’ultime, condivisibili se non fosse che sembrano – ma è una opinione maliziosa – rivolte solo a quelli che hanno denunciato la situazione dell’ospedale di Siracusa, forse in ritardo, forse non con la dovuta convinzione e non certamente verso gli altri, quelli che questo sistema e questi problemi hanno contribuito a generarli.

Nella nota della direzione sanitaria dell’Asp non si fa alcun cenno alle circolari che vietavano al personale di indossare le mascherine per non spaventare i pazienti; si tralascia la vicenda dell’infermiere – risultato poi positivo – che con un video aveva denunciato la situazione, a suo dire incresciosa, in cui era costretto a lavorare il personale sanitario e che è stato accusato di essere un fake, un provocatore, uno che non era nemmeno dipendente dell’Asp. Trincerandosi dietro all’indagine della procura, non c’è nemmeno una parola sulla triste vicenda Rizzuto e della sua collaboratrice, la signora Ruggeri e sul caos che ne è scaturito dopo i ritardi clamorosi nell’esecuzione dei tamponi e nel disporre le quarantene per i dipendenti della Sovrintendenza. Non si parla dell’argomento tamponi in generale: quanti ne sono stati effettuati, quanti no, quanti sono andati persi e quanti sono ancora in attesa di un risultato, perché si aprirebbe una voragine da cui difficilmente si potrebbe venire fuori. Non c’è, infine, alcun riferimento all’utilizzo promiscuo del Pronto soccorso, né al Covid team inviato da Palermo per cercare di porre rimedio ad una serie di errori e ritardi.

Dispiace che la toppa che è stata scelta per coprire il clamore di Report sia peggiore dello sbraco stesso. Perfino il mago di mio nonno ebbe uno slancio di sincerità. 

Carissimo Santino – gli rispose dopo qualche giorno – con il cuore in mano ti scrivo che l’amuleto non ha alcun poter magico o medicale, è solo un espediente per sbarcare il lunario. Sai, la gente è ormai diffidente e sono in pochi quelli che vengono in studio da me, per fare le carte, per farsi togliere il malocchio o per qualche filtro d’amore. Con mia moglie, che mi aiuta nelle questioni di marketing, abbiamo deciso di puntare sui numeri e quel 98% di guarigioni che lampeggia durante la mia trasmissione è solo uno specchietto per le allodole. Ti consiglio di rivolgerti ad un buon medico e di lasciare perdere numeri e percentuali miracolose. Ti auguro il meglio… 

Lettera firmata

Ficara e Marteddu se ne ano andare ai casi – Il glossario dei commenti social sull’emergenza Coronavirus

– Vi dovete dimettere tu ficarra e picone

– Esci i soddi dei buoni spesa gia veli avete ammuccato

– In ospetale ce una pompa ad oroligeria 

– Sei solo ghiacchere

– Ma lo dice lei che lospedale e coppa di una classe politica???? Ma noi i cittadini che paghiamo i politici ma perche? che cosa possiamo fare se pensano appoi in questo ospedale e al cittadino????  

– Invece e ora il momento di puntare tutti iditi

– Te ne stai lavanto le mani come ha ponzi pelato 

– Per me la colpa c’è l’anno i cittadini siracusani che quando c sono state le elezioni lo anno votato ma fortunatamente che nn o votato a nessuno e continuerò a nn votare a nessuno

– Iprocrita

– Senti a mia mettiti na maschera na facci ca nn si cosa mancu pi fare a pasta a broru i puppo ca siti tutti imbroglioni

– Buona sera noi invece ne avevamo bisogno di sapere nelle mani di chi siamo?

– Io fosse in lei non avrei risposto … ne fatto questo video ci facevuti chi ficura

– Basta, chiachierie,  L’ospedale e un fuoco laio te le firi a santificare tutto e poi a fare i tamponi a tempersta. te la firi se non tela firi a casa ora e mettiamo unaltra sindaco i cittadini sono stanchi e discustati!

– Concordo ha chi a sbagliato e deve pacare

– Tu sei il capo di siracusa è quindi sei il capo dell’ospedale di siracusa reascisci come a de luco

– Nei mao mao l’ospetale funziona meglio sicuro

– Rispunni testa i minchia

– Ma u materiale ca puttaro ra Cina tu sta sabbannu a casa to?

– Ortigia e piena di mascherine che le hai date tu mentre alla pizzuta non c’è ne. cittadini di seriaa e b

– O spitale miscunu sauri e euope

– Non credere più ha voi

– Motti vanno nelle villette ammucciune io li vedo e nessuno controlli?

– A farmacia caruso avi i tamboni?

– Ho fatti un pezzo i sonnoooo. Ca na banunastiiiii a tuttiii sei un sindachello piccolo picolo

– Mutta i vettici dell’ asp al ospetale

– Hanno infettato pure il reparto di gerarchia bastardi

– Ficara e Marteddu se ne ano andare ai casi

– Sindaco ai visto a televisione ieri sul 3 cera reporti ai visto percaso?

Report

I fatti, anche quelli che conosciamo già, hanno tutto un altro peso quando ci vengono spiattellati in faccia senza mezzi termini, senza ossequi cortigiani e senza colpi al cerchio e alla botte. C’è un emergenza che è stata gestita come peggio non si poteva, ci sono dei morti, ci sono i malati – molti anche tra il personale medico – ci sono risposte importanti da dare alla città e responsabilità che non possono essere nascoste dietro ad un “no comment”.

Report non ci dice nulla di nuovo di quello che non sapessimo già, ma ha il pregio di tratteggiare a tinte più vivide la sconvolgente situazione della sanità a Siracusa. Il quadro che ne viene fuori è desolante, è come girare il coltello nella piaga, è come sparare sulla croce rossa. Sì, perchè di questa situazione ne eravamo tutti a conoscenza e l’emergenza Coronavirus ha solamente fatto esplodere il carico di mediocrità, di servizi scadenti, pessima organizzazione, menzogne, inefficienza, disinteresse e ignavia. 

Qualcuno può ancora negarlo? Conoscete molte persone che potendosi permettere di andare a Milano o Bologna, solo per fare degli esempi, hanno scelto di programmare un intervento importante, una visita specialistica o un accertamento dirimente all’ospedale di Siracusa? È un andazzo tristissimo che non comincia certo oggi, è una nomea asfissiante che ha avvolto l’ospedale in una nube tossica e ha travolto anche i medici bravi e coscienziosi, gli infermieri, i dipendenti, i tecnici di laboratorio preparati e scrupolosi. Noi non siamo esenti da responsabilità, abbiamo nicchiato e fatto finta di niente. Come ho già scritto altrove, ci siamo assuefatti al degrado, l’abbiamo normalizzato. Ci hanno fatto credere che quello era il massimo che potessero offrirci e che dovevamo accontentarci e ringraziare, perchè alla fine, dopo tutto, eravamo ancora vivi. Invece avremmo dovuto gridare, denunciare, pretendere, reclamare i diritti, la dignità, le competenze. Come in un circolo vizioso, ci abbiamo messo anche del nostro, perchè il degrado chiama degrado e allora abbiamo iniziato a parcheggiare dentro, a fumare sulle scale, ad usare gli ascensori delle barelle, a sabotare porte allarmate, a entrare in dodici prima degli orari di visita, ad uscire tardi, a scrivere sui muri e distruggere le sedie. Con questi comportamenti abbiamo fornito l’alibi e per loro è stato facile dire: “non possiamo fare niente perché tanto qui, distruggono tutto”.

Report si concentra sul fatto di cronaca ma in realtà, mette in evidenza tutti i limiti di una sanità regionale devastata dalla politica, umiliata dalle nomine di manager non all’altezza, paralizzata dall’assenza di concorsi per le posizioni sanitarie di vertice, svuotata, anno dopo anno, di risorse economiche e umane. Di cosa ci stiamo lamentando se poi mettiamo un like al post sfacciato e indignato del politico che ha contribuito a creare tutto questo?

Del servizio di ieri continuano a tornarmi in mente due elementi strettamente legati tra loro. Il primo riguarda la sconcertante perdita di tempo: c’era un vantaggio rispetto agli ospedali del nord, c’erano dei protocolli da seguire e nel caso, da migliorare , c’era la possibilità di pianificare le scelte e di adottare soluzioni efficaci e di buon senso. Questo non è stato fatto e qualcuno un giorno dovrebbe risponderne. L’altro elemento ha a che fare proprio con la mancanza di risposte. Ieri abbiamo avuto sotto gli occhi l’immagine impietosa di quello che significa vivere qui e oggi: un muro di gomma invalicabile che rimbalza ogni cosa. Nessuna empatia, nessun coraggio, nessuna assunzione di responsabilità.