Quelli che al bar candidamente ammettono: oggi è la festa della donna e me mugghieri fa i cotolette.
Ma in un contesto con servizi da terzo mondo e senza una visione urbanistica del futuro, solo a me i dati di Confcommercio su Ortigia (+24,2% nuovi negozi; 23,1% attività ambulanti; 93,8% attività turistiche) appaiono come una minaccia e il risultato di una pericolosa bolla speculativa?
Photo Credit: ArchimetePitacorico – Il tavolo con il vicolo intorno, 2018
Piazza Archimede è un volgarissimo parcheggio senza regole, corso Matteotti una lunga fila di auto di schiffariati in sosta vietata, Piazza Pancali una accozzaglia immonda di veicoli in divieto, Riva della Posta uno circuito infernale tra venditori di pescato di frodo, Corso Umberto un budello caotico con le auto parcheggiate in doppia fila e a spina di pesce.
Se per una ragione o per un’altra non si è in grado di fare rispettare il codice della strada; se non si vuole avallare la concezione che lo “sperto” viva meglio di chi rispetta le regole; se i Vigili Urbani – in auto sempre in tre – passano lisci e non si accorgono mai di niente e se tu glielo fai notare ti rispondono che loro sono lì per fare altro; se cambiano gli assessori e si alternano i comandanti ma la situazione continua a peggiorare; se non si ha il coraggio di intervenire e di provare a modificare le cose per rendere la città più vivibile, ma non sarebbe più dignitoso toglierli quei cartelli di divieto di sosta e di fermata e puntare sull’autodeterminazione coatta dell’automobilista?
Un giorno rivaluteremo la grandezza di Luke Perry, un attore con il volto scavato dalle rughe che per anni ha interpretato – riuscendo ad essere perfino credibile – un sedicenne problematico e milionario che viveva da solo, guidava una Porsche convertibile del 1964 e incredibilmente trascorreva le sue serata al Peach Pit.
Primarie PD, scoppia il caso Belvedere! Una cospicua parte dei due euro versati dai cittadini, utilizzato per acquistare 300 kg di cavallo e sbizzero! Scambio di accuse tra i delegati di Zingaretti, Martina e Giachetti: si prospetta lo spettro della mozione unitaria “Sassaemayonese”
Il messaggio che ho ricevuto con l’annuncio del casting a Siracusa per un nuovo programma televisivo con Giorgia Palmas e Filippo Magnini diceva: “Sei segretamente innamorato ma non hai ancora avuto il coraggio di dichiararti? Un nuovo programma televisivo sull’amore ti può aiutare”. Ho pensato al tempo che passa, alla voglia di andare in tv a fare i cretini e di conseguenza a Stefano e ai primi anni universitari a Bologna, a quando cioè scrivevamo per partecipare a qualsiasi trasmissione televisiva.
Stefano, che adesso insegna filosofia all’università, aveva il coraggio di metterci la faccia, io coltivavo la mia passione autoriale e mi occupavo dei testi. Esordimmo con una sua strepitosa esibizione alla Corrida di Corrado e del Maestro Pregadio, proponendo una imitazione ridicola e surreale di alcuni animali. L’esibizione si concludeva con un climax finale ricco di pathos con Orso bianco (ruggito anonimo e movimento predatorio della braccia verso destra) e Orso bruno (stesso ruggito anonimo e movimento predatorio della braccia ma stavolta a sinistra). Mediaset continua ancora a mandarla in onda in quei nastroni estivi che non si è ben capito se alla fine siano “il meglio di” o “il peggio di”.
Comunque, nel nostro curriculum avevamo Amici, quando il programma della De Filippi era ancora un talk per “noi giovani”, dove proponemmo la tematica della vasectomia: io avrei dovuto interpretare l’amico parrinaro contrario per dogma; Forum con una lite temeraria su un accappatoio cacato; ma soprattutto Stranamore, con la buonanima di Alberto Castagna.
La storia che presentammo era semplice: a Bologna, Stefano, studente siracusano fuori sede si era innamorato di Valeria, studentessa a Cesena. Stefano e Valeria si amavano veramente e ora sono felicemente sposati ma questo alla redazione non lo scrivemmo. A differenza delle altre storie, dove di solito una coppia si lasciava e poi uno dei due scriveva al programma per poter riconquistare il suo amore perduto, la nostra storia era inedita. Stefano, grazie all’intervento di Stranamore avrebbe trovato finalmente il coraggio di dichiararsi alla sua amata attraverso una canzone. Tutto fu studiato nei minimi dettagli, anche la composizione di “Canzone per la mia migliore amica”, che era un compendio armonico e lessicale dei peggiori luoghi comuni della storia dell’umanità. Quando ci comunicarono che la troupe sarebbe venuta a casa nostra per registrare l’esterna, fummo presi dal panico. Non tanto per la paura di non essere all’altezza, ma perché il tinello della nostra casa bolognese era tappezzato di foto trash e di articoli di settimanali Cairo Editore. C’era una parete dedicata ai principini William e Harry; foto di Maurizio Costanzo in piscina, il bassista dei Queen, Toto Cutugno commosso e altre amenità di questo tipo. Insomma, non volevamo destare sospetti quindi, dapprima, come nel film La Stangata con Newman e Redford, pensammo di pagare Luca, un nostro amico, e travestirlo da imbianchino intento a rinfrescare le pareti di quella stanza, poi, per mancanza di budget, optammo per coprire la nostra galleria di immagini trash con dei cartelloni sui quali scrivemmo massime e aforismi che attribuimmo a caso ai vari Dalai Lama, Enzo Papa e JFK.
Quando la troupe e gli autori del programma arrivarono a casa nostra, provarono in un primo momento a sottoporci una loro sceneggiatura, ma ben presto si accorsero che la nostra era nettamente superiore. Inutile dire che quel camper brandizzato Stranamore parcheggiato davanti casa, creò stupore e scompiglio tra i residenti del nostro stabile. Perfino il capo condominio Venturini, pensionato settantenne che aveva fatto la resistenza e firmava gli avvisi che lasciava nell’androne con il suo nome di battaglia: “Lupo”, era emozionatissimo.
La registrazione andò una meraviglia e l’indomani la troupe si spostò a Cesena alla ricerca di Valeria che sebbene fosse innamorata di Stefano e sebbene fosse legata a me da sincera amicizia, ci comunicò che non sarebbe stata complice di questa follia, che avrebbe incontrato la troupe, guardato il videomessaggio con la canzone, ma che mai e poi mai avrebbe acconsentito di andare in trasmissione a Milano. Il Corriere di Cesena ci dedicò la spalla in prima: “Stranamore in città” e l’intera pagina quattro del quotidiano con due lunghi articoli, le foto del camper e una foto di Valeria.
Qualche tempo dopo Stefano fu chiamato in studio a Milano per registrare la puntata ma noi sapevamo già che Valeria non sarebbe andata. Stefano fu chiuso in un camerino, la storia che precedeva la nostra si prolungò oltremisura e gli venne detto che sarebbe stato ricontattato dopo due settimane per una nuova registrazione. Poi, purtroppo Castagna ebbe un malore e il programma fu sospeso.
Dopo quell’avventura fummo presi da altre cose: zite, esami all’università, la musica e smettemmo di scrivere alle redazioni dei programmi, poi una sera, intorno alle 19:00, squillò il telefono, rispondemmo ed era la redazione di Sarabanda che cercava un concorrente particolare, uno da eliminare subito ma abbastanza pazzoide da creare scompiglio. Che soddisfazione, evidentemente si era sparsa la voce.