Chi fazzu, lassu?

– Buongiorno chiamavo per una consegna a domicilio…

– Tove?

– Ortigia.

– Ottiggia si può fare, mi tica.

– Allora: 2 chili di arance tarocco.

– Sono du chili e mezzo, chi fazzu, lassu?

– Sì, va bene lasci…. ma, fa tutto in diretta?

– Cetto, senò mu scoddu.

– Ma non sarebbe meglio annotare l’ordine e poi lavorarlo successivamente?

– Mi deve insegnare come devo travagghiare?

– No, no, assolutamente! Mi scusi… allora precediamo…

– Preco.

– Due chili di mele fuji…

– Fusci fineru. Ci posso dare Golten, Pinchiroial, Telizia…

– Va bene, faccia un chilo di Golden e uno di Delizia.

– Sono un chilo e tre l’uno, lassu?

– …. Lassassi… Poi volevo: due chili di patate.

– Ci rugno chidda novella… ma u sacco è tri chila…

– Va bene… poi, delle carote.

– Carote.

– Sedano.

– Qua c’è il setano.

– Aglio.

– Quattro teste?

– Va bene. Ha cicoria?

– Bella amara e citringna…

– Me ne dia due mazzi e poi anche due mazzi di spinaci, per favore.

– Virissi ca i mazzi su nichi…

– Faccia tre.

– Fazzu tri e tri allora…

– Un chilo di pomodoro.

– Chi pomitoro vuole?

– Da insalata.

– Sono un chilo due e ottanta, lassu?

– Lasci… Ah! due chili di pere abate.

– Sono due chili e otto, lascio?

– No, scusi. duecento grammi in più va bene, ma mi ha cafuddato un altro chilo di pere…

– Non s’arraggiassi, ci stai luvannu…

– Altro?

– No, basta così. quanto le devo?

– Allora: tri e sessanta x 4, du chila, tre mazzi i ciroria… sono trentasette, facemu trentacincu…

– Bello caro!

– Traspotto compreso… e ci riualu u prezzemolo.

– Pagamento?

– Soddi contanti… Megghiu cuntati ca u caruso ca mannu, si confonte co resto.

Come affogare

Tuffarsi nei commenti alla diretta social del Sindaco e rischiare di annegarci dentro, è stato come naufragare in un mare in tempesta, puoi solo cercare di restare a galla e sopravvivere.

Ci sono migliaia di famiglie senza reddito e migliaia letteralmente senza un euro. C’è paura, preoccupazione, fame e miseria. Le situazioni più drammatiche hanno a che fare con chi lavorava in nero, saltuariamente, e adesso è alla canna del gas e teme per la propria famiglia. C’è anche tantissima ignoranza, spocchia, pressappochismo e violenza. C’è omofobia, razzismo verso gli extracomunitari, ma anche nei confronti di chi è andato a cercare fortune al Nord: “Se lasci la Sicilia per lavorare – scrive Domenico – diventi uno straniero e poi calci nel culo peggio per te”. Le città del Sud sono delle polveriere pronte a esplodere e ho paura che a nulla serviranno le misure economiche messe in campo dal Governo, dato che molte di queste persone nemmeno le riceveranno, perché vivono ai confini della realtà e perché nessuno li aiuterà e li metterà nelle condizioni di sapere, e di pretendere qualcosa di cui hanno diritto.

C’è un cortocircuito in atto, ci sono un Sindaco e una amministrazione che fanno quello che possono, forse di più e lo fanno con grande spirito di sacrificio, c’è una fascia di popolazione che può permettersi di restare in casa senza grossi problemi, ci sono gli ultimi che si sentono abbandonati a loro stessi e poi ci sono i peggiori,  i provocatori, quelli che speculano sulle disgrazie.

Occorrerebbe precisare che Il Comune di Siracusa non ha nessuna voce in capitolo sulla gestione della sanità e dell’ospedale, né può emanare decreti o legiferare per annullare le bollette di luce e gas. Quello che può fare e che ha fatto è attivare e firmare protocolli per fornire servizi utili ai cittadini e alle persone più a rischio, posticipare la scadenza delle imposte locali, sanificare le strade, potenziare i servizi sociali e organizzare i volontari della Protezione civile sul campo. Ma di fronte alla paura, di fronte alla violenza, la solidarietà, l’accoglienza e l’altruismo sono concetti vuoti, privi di senso e soppiantati dall’egoismo. La disperazione però non può giustificare i toni esasperati e il disprezzo indiscriminato verso coloro i quali: volontari, Banco Alimentare, Caritas, forze dell’ordine, medici, infermieri e personale sanitario, stanno facendo di tutto, ognuno con i propri mezzi, per scongiurare la catastrofe.

Mi sono chiesto quante persone non capissero realmente di cosa si stesse parlando, quanti fossero distratti da altro, quanti erano lì, collegati a vedere quel video, solo per sfogare rabbia e frustrazione. Così, in maniera velleitaria, ho cominciato a cliccare sui profili delle persone per tentare di capire, per provare ad immaginare cosa potesse esserci alle spalle. Il primo che mi ha incuriosito era di una donna, aveva l’immagine di un fucile a pompa. Dalle sue foto si evince che presta servizio nelle forze dell’ordine, il suo commento trasuda violenza, della più becera. Per lei, i siciliani bloccati a Villa San Giovanni sono tutti infetti e quindi devono essere sterminati. Scrive proprio così: sterminati. Non le interessa conoscerne le motivazioni, non le importa nemmeno sapere che la legge consente a queste persone di raggiungere il loro domicilio, lei vuole solo vedere scorrere del sangue. Ho segnalato il commento a Facebook ma quello che avrei dovuto fare sarebbe stato scrivere al Ministro dell’Interno, cercare qualche deputato inesistente e chiedere che agenti del genere vengano immediatamente radiati dalle forze dell’ordine, perchè i cittadini hanno bisogno di servitori dello Stato equilibrati e con la testa sulle spalle e non certo di gentaglia esaltata e violenta.

C’è una che continua a chiedere insistentemente di avere “moduli della Partita Iva”, la sua è una richiesta compulsiva, si ripresenta ogni cinque o sei commenti, e va avanti per un’ora intera di diretta. A nulla valgono le risposte di qualche cittadino mosso a compassione che le suggerisce che i moduli che sta cercando sono scaricabili sul sito dell’Inps. A lei non frega un cazzo. Li vuole ora e subito. Dice che sul sito dell’Inps non ci sa andare e che questo Sindaco è una vergogna per il mondo intero.

C’è una costante nell’escalation di porcherie e turpiloquio, più gli utenti espongono madonne, picciriddi, croci, rosari e immaginate sacre, più sono violenti e assetati di sangue. Anche i profili di coppia non le mandano a dire, sono quegli account coi nomi lunghissimi tipo “Savvuccio Infantino Rosinella Carrubba amore per sempre”. Mi sono sempre chiesto come si gestisca un profilo del genere: scrive uno e l’altro e d’accordo o fanno un post ciascuno? In questo caso, chi sarà stato a commentare “bastaddo leggi pure i commenti di chi ti dice merda”. Savvuccio o Rosinella?

Molte domande concernono l’emergenza sanitaria. Alla luce dei due ultimi decessi, la fiducia nelle gestione della crisi da parte dell’Ospedale è ai minimi termini. Chiedono che il sindaco relazioni sulla situazione dei reparti ospedalieri e sul numero degli infetti, in tanti chiedono di sapere con che fine abbiano fatto i tamponi di fatti in una data precisa. Anita, ad esempio, ha le idee chiare: “Sindaco devi fare come De Luca e farli ricoverare prima che il virus si attacca ai polmoni!”.  L’argomento De Luca è gettonatissimo, una vera e propria ossessione. Al sindaco di Messina viene attribuito tutto: dallo stop ai traghetti, all’apertura delle acque dello stretto. Cateno avrebbe poteri taumaturgici, misurerebbe ad uno ad uno le temperature di tutti i clienti dei supermarket di Messina, porterebbe personalmente assegni di migliaia di euro e spese abbondanti (no come qua tre pacchi di pasta e due buatte di sassa e il grana patano), avrebbe stretto accordi sanitari e commerciali con la Russia e perfino con “l’Arzerbangiam” come sostiene Giancarlo. In questo immaginario collettivo, De Luca è sempre in strada a risolvere problemi, mentre Italia è seduto sulla sua bella poltrona con il culo comodo a rubare i soldi dei siracusani. C’è chi fa notare che anche De Luca fa le dirette seduto dietro la scrivania, ma viene accusato di comunismo, di fascismo e di essere addirittura ONG. 

C’è un nutrito gruppo di utenti che sostiene di essersi collegato per vedere fatti e non per sentire parole, chi vuole aprire i “negozianti” e chi chiede se la pista ciclabile l’hanno aggiustata e riaperta. Orazio, è uno dei tanti omofobi: “non ai capito una minchia spunnata – dice fiero – sei puppo di merda e non sei cosa di fare il sindaco”. Dal suo profilo si evince che ha studiato presso Juventus Football Club e che svolga due lavori: uno presso “se stesso” e l’altro presso “cazzi miei”.  Deborah non ha dubbi, ma ha un conflitto di interessi grande quanto una casa: “devi andare a zappare sei bestia”, commenta acclarata, ma è la proprietaria di una azienda agricola. Giovanna è la peggiore di tutte, insulta a raffica, lo fa di continuo, ogni quaranta secondi, non le interessa cosa si dica, non ascolta nemmeno, è un fiume in piena. Non c’è un filo conduttore nei suoi commenti, è come un profondo e lancinante Stream of Consciousness. La sua galleria fotografica è una lunga carrellata di selfie con espressioni che nemmeno Antony Perkins nei provini per interpretare Norman Bates. I suoi commenti: “parole parole”, “buffone”, “testa di minchia”, “i fatti dove sono” “scendi in strada a proteggere i siracusani come deluca” sono decine, forse centinaia. Carmelo, avrà sicuramente esperienza nella gestione complessa delle crisi e non lo manda a dire: “i numeri di telefono celi giochiamo all’otto devi gerenalizzare i compiti da controllare babbo”.  Marcello invece è deluso, sta perdendo solo del tempo, vorrebbe maggiore concretezza, un livello della discussione più alto, non ne può più e lo grida ai quattro venti: “Sei più ignorate di queli che ti anno votato”.

Il Sindaco continua ad aggiornare sulla situazione, parla di banco alimentare, di reddito di cittadinanza, dello spostamento dei tributi locali e incassa gragnole di insulti, come un pugile sul ring, schiva offese gratuite, colpisce con qualche jab per tenere le distanze e ogni tanto va in clinch e prende fiato.

Angela ha studiato, ci tiene a sottolinearlo, nell’immagine di copertina ha una pergamena di laurea in economia e da sfoggio della sua preparazione: “Ma stai parlando da mezz’ora di banco alimentare! sei un fallito devi pensare alle persone che non hanno soldi e che non possono mangiare, come le aiuti?”.

C’è quella che pretende che il Comune, intervenga su un problema condominiale e c’è Marilena, che dopo 20 giorni di lockdown non ha ancora capito il perché non si possa uscire con la macchina per andare a trovare le altre mamme con i bimbi, è esausta perchè non riceve risposta ed a un certo punto sbotta: “Questo si sente alto e locato mentre alti sindaco ci mettono le faccia”. C’è chi chiede perché la posta di Belvedere è chiusa e chi vuole sapere perché alla filiale del Monte dei Paschi di Siena si deve prendere l’appuntamento, c’è chi pretende pene esemplari per quelli del Decò che non stanno rispondendo al telefono e chi vuole sapere se deve fare la revisione alla macchina.

Le domande più numerose sono di natura economica: mutui, bollette, tasse, iva, imposte locali. Ci sono quelli che vogliono denaro, ora e subito, quelli che pretendono di non pagare, alcuni piangono miseria e sfoggiano fotografie a bordo di bolidi da sessantamila euro. Alcuni sono molto precisi e chiedono: “Buongiorno Sindaco, ci sono novità sulla prima rata della Tari? Il pagamento resta fissato per il 31 marzo o è prevista una proroga? Grazie.”. Ma la gentilezza, la normalità è vista molto male e uno scalmanato risponde serafico: “ma che cazzo centra la tari ora ci devono dare i soldi che si fottono”. Lucia è indignata: “Di bollette nonne parli bastardo!”. Alessandro tenta di mediare: “Non chiedete tutto al Sindaco, chiamate i vostri gestori, informatevi”, ma Lucia non ci sta: “Sono tasse e colpa sua del sindaco”. Il branco ha deciso, il Sindaco è il capro espiatorio, il responsabile di tutti i problemi, le storture, i fallimenti, i lavori sotto pagati, le delusioni e gli errori fatti nel corso di una vita.

Ogni tanto ci si imbatte in un commento salvifico, come un raggio di sole dopo la tempesta, come  un salvagente lanciato in mare un attimo prima di affogare. La signora Giuseppina è una minoranza silenziosa che riempie il cuore di speranza. “Noi viviamo di pensione che sarà regolarmente accreditata – scrive con la fierezza di un Winston Churchill – quindi la TARI la pagherò regolarmente, credo che il Comune ne avrà ancora più bisogno in questo periodo!”. Non l’avesse mai scritto, la quantità di insulti che riceve è spropositata, disarmante, feroce.

Alla fine della diretta sono svuotato, sbigottito. Prendo aria. Ci vuole un grande senso di responsabilità da parte di tutti affinché la situazione non degeneri. Cosa potrebbe succedere se anche solo una minima parte di questa violenza si riversasse fuori dai social? C’è sempre una strategia nell’aizzare le persone le une contro le altre, nel fomentare il caos, nell’alzare i muri ed esasperare gli animi. I tempi sono duri e se ne uscirà solamente restando uniti, aiutando i più deboli e facendo comunità. Il resto, gli show, le dichiarazioni al vetriolo, le facili verità che alcuni personaggi stanno propinando, sono solo fuffa, pericolosissima fuffa.

  

In Fila

– Buongiorno… ci sono i numeretti?

– Comu?

– Scusi, è la mascherina… ci sono i numeretti?

– No, deve chietere chi è l’uttimo…

– Ok… chi è l’ultimo?

– Io.

– Ah, sempre lei!

– Ma fosse me ne vado…

– …

– Questo è il tezzo supemmeccato oggi, cinni fussi unu ca vinni i ciciri e a simenza.

– MI pare che qui ci siano… almeno, ho questo vago ricordo. Sicuramente simenza e hanno anche i pistacchi, sono stato più volte tentato di comprarli… i ciciri non lo so.

– No depriàn c’eruno, ma a st’ura a gente si puttò tutti cosi.

– E che vuole… la psicosi, si rende conto anche lei, la frenesia di accaparrarsi generi di prima necessità…

– Sabbaggi! Sulu a nucidda americana lassunu… e chissemu scimmie? Oranchi tanchi?

Quale futuro?

Fino a quando si tratta di dati su un bollettino, numeri su una cartina geografica o curve di un grafico da dover decifrare, tutti quei morti hanno una valenza diversa, ma quando invece muore una persona che conosci, è tutta un’altra storia. Calogero Rizzuto non era un mio amico, l’ho incrociato in un paio di occasioni, diversi anni fa, abbiamo scambiato qualche parola formale e quando ci siamo rivisti, tempo dopo, non ci siamo nemmeno salutati. Eppure la sua scomparsa mi ha profondamente colpito. Leggere i pensieri di chi con lui ha lavorato, vedere quelle foto private, che lo ritraggono in contesti diversi da quello formale, mi ha lasciato un senso di sconforto opprimente che si è affievolito solo in serata.

Apprendere che ci sarebbero stati dei ritardi nei risultati del tampone, degli errori grossolani, delle mancanze e che la sanità siciliana, ancora una volta, si sarebbe dimostrata inaffidabile è, nella situazione terribile che stiamo vivendo, un pugno nello stomaco. Il pensiero che Calogero Rizzuto, che era un dirigente regionale, il presidente del parco archeologico di Siracusa, sia stato vittima di malasanità nonostante le attenzioni di un deputato regionale e poi perfino dell’assessore competente, lasciano completamente di stucco e portano inevitabilmente a farsi una domanda: ma cosa potrebbe succedere a un disgraziato qualsiasi?

Questo però non è il momento della polemica, non serve a niente fomentare odio, aizzare gli animi e innescare paure. La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un fascicolo e farà le sue indagini, a noi, non resta che mantenere alta l’attenzione e restare in casa il più possibile. Stiamo vivendo un’emergenza che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare, non è una guerra, è vero, non ci sono bombardamenti, esecuzioni sommarie e il cibo e i medicinali non scarseggiano, c’è un fronte però, una prima linea fatta di medici, infermieri  e personale sanitario allo stremo che è l’unico baluardo a difesa del nostro mondo e c’è una fascia di popolazione molto povera che si trova in enorme difficoltà.

Il trend dei contagi degli ultimi giorni lascerebbe spazio a un leggerissimo ottimismo, i numeri di oggi sono il risultato di quello che è accaduto dieci giorni fa, segno che il lockdown, qualche risultato lo starebbe portando. Il virus passerà e avremo un vaccino e dei farmaci brevettati affinché tutto questo non si ripeta un’altra volta. Passerà e potremmo tornare ad abbracciarci e baciarci, a prendere il caffè al bar, a trovare i nonni, passeggiare, andare in ufficio, viaggiare e scoprire il mondo.

Si faranno delle analisi e verranno attribuite delle responsabilità su tutto ciò che inevitabilmente non è andato come doveva, per fatalità, errori, leggerezze e sottovalutazioni. C’è un problema sistemico in questo Paese ed è la gestione della cosa pubblica: istruzione, giustizia e sanità, più di tutte, sono state umiliate e depredate in favore d’interessi particolari ed a discapito di quelli generali. L’aspetto più importante sarà comprendere che basi getteremo per costruire il futuro. Questa pandemia non è solamente un’emergenza sanitaria ma anche sociale e ci ha spiattellato in faccia e ha reso evidenti a tutti, i terribili limiti e le storture delle nostre società: povertà ingiustificata, cittadini senza tutele, stipendi da fame, lavoro nero e bassa scolarizzazione. Raccogliere i cocci non obbliga a sistemare tutto come era prima ma anzi, permette di progettare dei cambiamenti, di ripensare, riformare e di ridisegnare le prospettive. Questa è la sfida del futuro, sapremo affrontarla senza affidarci a marpioni, arruffapopoli e squallidi arrivisti?

Liu Xiaodong, Things aren’t as bad as they could be (2017; olio su tela, 250 x 465 cm; Courtesy Liu Xiaodong e Massimo De Carlo)

Il Mercatino Pitacorico – In strada come se nulla fosse…

Per passeggiate indisturbate senza dare nell’occhio, vendo, da fondo magazzino carnevale, divise forze dell’ordine, vigili del fuoco, cavalieri medievali, supereroi e porporati. 100% acrilico! Vergognomi assai ma necessito soldi droga. 

Chicci tutela ha noi? – Il glossario dei commenti social sull’emergenza Coronavirus (seconda settimana)

– Sono tutti inciro perchè la gente sono ignorante e anno la testa di cippo

– Mpare cicio italia si u megghiu!!!

– Concorto

– Sieti un pugno di leccaculo del sindaco quanto vi a comprato a dieci euro

– Tre ore che parli e una cosa importante manco l’hai detta ma come siamo messi a coronavirus a siracusa? Risponde

– Quanto aprino i parrucchiera? Grazie

– Alla farmacia di bosco minniti i vinnunu sti tampone?

– Ammucciuni davanti a casa mia anno costruito un palazzo tanto

– Vi scordaste di pulizziare u viale tika bastardi

– Sindaco mascherini darli a genti che pacano tasse 

– Posso andare alla villetta a terrauzza per controllare che non ano entrato i latri?

– Devi fare stare le persone alle case se non te la firi dimettiti

– Sindaco provveda a mantare le forze dell’ordine al viale Santa bonacia su tutti o bar schifio

– Dice che u brico di via erolina e chiuso mente quello de l hauscan e aperto e vero?

– Santificate l’isola no solo ortiggia

– Viale zecchino sta parendo quando ce la festa del sagro cuore

– Sindaco dovete pacare le bollette

– Ma.per le bollete cosa succete se adesso non le pachiamo appoi le pacheremo anche le bollette che non si pagano adesso o ci mettono puri gli interessi?

– Minchia 600 euro pezzi di pillirini

– Si ruppe a paletta ra scupa la posso comprare a supermercat o solo cose di manciare?

– #restocaso #restacasa #iorestoacaso

– Ma cu spacchiu sì ET?

– Andrà tutto pene

– Occhio a quelli che si anno pigliato a quarantena e fano finta ca su normali

– U sai come si risolve i pobrema della pista ciclabali pirate no culu a tutti pari pari senti a me a

– Chicci tutela ha noi

– Cala u volume ce l’autio che fa effetto ego

– L’audio rimpompa

– Dobbiamo brindare tutta l’isola

– Ouh santificazione a tempesta

È Stretta sui treni a lunga percorrenza: si moltiplicano i controlli

– Buongiorno, prego documenti…

– Eccoli Appuntato

– A che ora è partito e da dove?

– Alle 22:10 da Milano

– Viaggia da solo?

– Sì

– È al corrente dell’epidemia di Coronavirus e del divieto di spostamento se non per esigenze indifferibili?

– Sì

– Motivo del viaggio?

– Mia mamma ha fatto gli arancini!

– Ok, Puó andare. Avanti un altro.

Io mancio italiano

La lettura del tuo messaggio, credimi, mi ha riempito il cuore di gioia. Ho riso di gusto come non mi capitava da qualche giorno e per questo ti ringrazio. In tempi duri come questi, la tua offerta commerciale va premiata, affanculo gli errori. Evviva la tua decisione di scommettere sul terziario: una porta che si spalanca sul futuro, una ventata di aria fresca in una città di saracinesche chiuse. Tieniti pronto, accendi quei forni, perchè giuro che lunedì ti chiamo, anzi ti mando un messaggio wutzupp perchè due scacciate cu l’aiti (ce l’hai?) e una teglia di pizza cenuina non me le leva nessuno! Ah, pacherò in contanti… Cordialità.

Chiariamo una cosa

Chiariamo una cosa: il tuo senso civico è pari a zero, sei solito parcheggiare sulle strisce o davanti agli scivoli dei disabili, lavori in una partecipata grazie a una raccomandazione grande quanto una casa, hai bivaccato da un bar all’altro in orario lavorativo, hai sempre votato i peggiori, ti stai assicurando ingiustamente una pensione immeritata, non fai la differenziata e quando la fai conferisci i rifiuti a muzzo, hai mandato i tuoi figli a studiare fuori e li hai fatti tornare di corsa e gli hai permesso di andare in giro fottendosene di qualsiasi precauzione, non paghi il condominio da anni e manco le tasse che non ti trattengono in busta paga e hai anche la faccia tosta di puntare il dito contro la sanità pubblica che arranca e di voler combattere il sistema marcio. Ehi! Pss, te lo dico sottovoce: il sistema marcio sei tu. Di che diavolo vai blaterando?

Posticipato anche “Sassaemayoness” il festival dei paninari su ruota di Siracusa

Per far fronte all’epidemia di Coronavirus, slitta al 28 maggio anche “Sassaemayoness”, il festival dei paninari su ruota della città di Siracusa. Dopo l’Inda e le rappresentazioni classiche, un altro brutto colpo per la cultura in città. A darne conferma, in una nota alla stampa, i rappresentanti di Assopanini e Confcavallo. I biglietti acquistati restano validi per un Cavallo e sbizzero, un Cosciotto coi funchetti o un panino Maremonti + tabasco a partire da 28 maggio e fino al 30 giugno 2020. Tutti i consumatori che hanno acquistato in prevendita  riceveranno una vaschetta di patatine senza costi aggiuntivi. Per modificare le ordinazioni dei panini o sostituire e aggiungere i condimenti precedentemente scelti, è necessario contattare la segreteria, scrivendo una email all’indirizzo segreteria@sassemayonessfestival.org. Per sostenere i lavoratori impegnati alle piastre e alle friggitrici del festival e colpiti da un’emergenza straordinaria, Assopanini e Confcavallo chiedono di rinunciare al rimborso dei panini per chi non potrà partecipare alla kermesse: un piccolo sacrificio in cambio di una confezione monouso di sassaemayoness o un flaconcino di ogghiorepipi.